Ieg, con cibo e oro il bilancio è positivo sia a Vicenza che a Rimini
Martedi 7 Febbraio 2017 alle 10:36 | 0 commenti
«Sigep e VicenzaOro, le due manifestazioni con cui inauguriamo l’anno, sono da sempre le due antenne che ci guidano nella previsione sui dodici mesi che abbiamo davanti. Entrambi i saloni hanno confermato, se non superato, le nostre attese e già oggi riteniamo di avere i numeri per poter essere ottimisti sul 2017». Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg-Italian exhibition group, vede un orizzonte limpido per la società nata lo scorso novembre dalla fusione delle fiere di Rimini e Vicenza, che insegue Milano per giro d’affari (ha chiuso il 2016 con 123 milioni di fatturato, 22,9 milioni di Ebitda e 6,6 milioni di utile netto) e la supera per eventi organizzati (61 prodotti fieristici, al 90% di proprietà ; oltre 200 le manifestazioni e i congressi ospitati).
E questo nonostante le nubi del contesto internazionale, che nella gioielleria hanno implicato un crollo della domanda mondiale (-27% i consumi nei primi nove mesi del 2016) ma non hanno impedito a VicenzaOro January 2017, «di chiudere un bilancio molto buono su tutti i fronti, quasi inaspettato - dice Corrado Facco, direttore generale di Ieg, a fronte dei 18.500 buyer e delle oltre 33mila presenze registrate – perché c’è stata un’ottima presenza di buyer stranieri anche se sono calati gli italiani». Il trend anticiclico dell’alimentare ha invece contribuito all’ennesimo record di Sigep: a Rimini la 38esima edizione del salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione e caffè ha registrato la presenza di 1.250 imprese e di 208.472 operatori (+ 3,5%) e un’impennata degli stranieri (+29% , 41.827 da 170 Paesi). A rasserenare le prospettive è stata la scelta pionieristica di Ieg di dare il via a un processo di aggregazione di cui il settore fieristico ha estrema necessità , «senza guardare a paletti geografici ma all’esigenza di valorizzare su scala globale l’eccellenza del “bello e ben fatto in Italiaâ€, i distretti manifatturieri, le filiere di Pmi», ribadisce il vicepresidente del nuovo gruppo, Matteo Marzotto. «E siamo solo all’inizio di questo processo di aggregazione che ci porterà alla quotazione in Borsa entro la primavera del 2018», avvisa. Dopo l’acquisizione di due piccole fiere alimentari lo scorso novembre (Cosmofood e Golositalia), ieri sera Ieg ha raggiunto l’intesa con Arezzo Fiere e Regione Toscana per affidare subito a Vicenza la gestione delle due manifestazioni orafe di maggio e ottobre, con un’opzione valida fino al 2021 per far entrare Arezzo Fiere nel capitale e nel Cda del polo romagnolo-veneto. «È la prima operazione in Italia di aggregazione che ruota attorno alla filiera produttiva, di due quartieri fino a oggi in concorrenza», rimarca Cagnoni, i cui obiettivi di integrazione non si fermano ai confini nazionali. «Per valorizzare il nostro “made in†dobbiamo essere fiere efficienti e coordinate in Italia per esportare poi il nostro know-how sui mercati internazionali», aggiunge il presidente, che licenzierà a settimane il programma di due nuovi saloni in Cina (con la collaborazione dei governi italiano e cinese) nel settore turistico e in quello ambientale. Parallelamente va avanti il lavoro di restyling dei due quartieri «per avere due macchine da fiere di assoluta efficienza e modernità : per Vicenza – spiega Cagnoni – è in fase di studio il piano di investimenti, per Rimini stiamo completando la seconda tranche di 21 milioni di euro di lavori per ampliare di 17mila mq lordi il quartiere».
Di Ilaria Vesentini, da Il Sole 24 Ore
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