Incontro tra Moretti e Giovani Comunisti: "Ideologico difendere l'articolo 18?"
Sabato 25 Febbraio 2012 alle 15:38 | 0 commenti
Gianpaolo Fugazzaro, Partito della Rifondazione Comunista - Ieri sera Venerdì 24 febbraio presso la sala dell'ex circoscrizione n. 7 di Via Vaccari si è svolto il dibattito pubblico organizzato dai Giovani Comunisti sul tema "E' Ideologico difendere l'articolo 18 ?" dopo le affermazioni rilasciate alla stampa dal vicesindaco Alessandra Moretti che dichiarava fattibile la manomissione dei diritti dei lavoratori, certa che questo avrebbe prodotto occupazione e crescita. Al dibattito sono intevenuti Maurizio Ferron segretario FIOM-CGIL, e Giuliano Ezzelini Storti segretario provinciale del partito della Rifondazione Comunista e moderato dal responsabile dei Giovani Comunisti Cosimo Bruzzo.
La discussione è partita immediatamente sul filo dei dati (OCSE) enumerati dal Ferron, dati che dimostravano ampiamente l'inesattezza delle affermazioni per cui la riduzione, o peggio la cancellazione dell'articolo 18 possa incrementare sviluppo e creare lavoro, dati che nessuno dei presenti ha potuto confutare, men che meno la disponibile e cortese vicensindaco Moretti. Dati ufficiali invece che ci raccontano tutta un'altra storia, e cioè che dove i diritti vengono difesi strenuamente e estesi alla maggioranza dei lavoratori, ebbene in quei luoghi l'occupazione e la crescita sono consuetudini acquisite da tempo, e se oggi vengono messe in discussione (occupazione e lavoro) è solo per via di una crisi di natura finanziaria e non di natura di eccessivo "protezionismo". Del resto lo riconosceva la stessa Moretti che il "problema" articolo 18 è fumoso, più costruita ad arte che di reale bisogno nel dibattito governativo, ammettendo perfino una certa schizofrenia incontrollata all'interno delle stesse istituzioni di governo che un giorno per bocca della Fornero ammettono che non è in discussione la tutela dei diritti e che si cerca il dialogo, e il giorno appresso il premier afferma esattamente il contrario e con sicurezza che il governo andrà avanti sul rinnovamento del mercato del lavoro anche senza sentire le parti sociali. La convergenza sull'argomento invece trova tutti i relatori daccordo sul fatto che vada migliorato questo articolo, ad esempio nello snellimento delle pratiche legali che ad oggi hanno lungaggini bibliche, o nell'estensione ad altri settori (vedi aziende al di sotto dei 15 dipendenti) ad oggi scoperti, rimangono invece lontane e divergenti le opinioni in merito al governo stesso; per la Moretti è un buon governo che rompe con il passato facendo anche con atti di coraggio ciò che l'immobilista e auto-protezionista governo Berlusconi non ha mai osato, mentre per il segretario di Rifondazione Comunista Giuliano Ezzelini Storti ci troviamo di fronte ad una continuità con il governo precedente, un governo di centro-destra che privilegia soltanto la propria casta e la cui unica differenza è nella forma, più rigida dopo aver abbandonato il ridicolo e vergognoso periodo del bunga-bunga. Un governo insomma che continua imperterrito a prelevare sempre dalle tasche dei soliti noti, un governo che mi fa ricordare Petrolini quando diceva che i soldi bisogna prenderli sempre dai poveri, perché è vero che non ne hanno, ma sono tanti...i poveri. Dopo una breve fila di domande da parte del pubblico, abbastanza nutrito, malgrado nella stessa serata ci fossero in città altre iniziative, segno dell'interesse e dell'importanza dell'argomento, i realtori sono andati a conclusione ribadendo ognuno la propria posizione ma anche ripromettendosi nuovi incontri e soprattutto il mantenimento da qui in avanti di continui contatti e dibattiti che sono alla base della crescita sociale e civile di una città come Vicenza che vuole essere non più soltanto provincia di margine nel dibattito politico e sociale ma faro di riferimento per altre esperienze regionali, anche e non solo sul tema del lavoro e dei suoi diritti.
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