I sindacati da Monti, ipotesi fiducia
Sabato 10 Dicembre 2011 alle 19:45 | 0 commenti
La riunione informale domenica sera, a poche ore dallo sciopero generale del 12 dicembre. Oltre mille emendamenti. Camusso: "Non mi sembra ci siano grandi spazi di cambiamento". Per alleggerire il peso su pensioni e casa servirebbero 4-5 miliardi
Incontro informale sulla manovra domenica 11 dicembre alle ore 20 tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
La riunione era stata sollecitata nei giorni scorsi dai sindacati ed è stata convocata a poche ore dallo sciopero generale di tre ore proclamato dalle tre sigle per lunedì 12 dicembre.
Nel mirino dei sindacati ci sono le misure su pensioni e fisco. La richiesta delle rappresentanze dei lavoratori è di aprire una trattativa sulle correzioni a salvaguardia dei redditi più bassi. Una prima sintesi delle loro posizioni è stata già depositata alla Camera con una serie di emendamenti.
"Non mi sembra ci siano grandi spazi di cambiamenti", ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a Radio2. "Prima di poter discutere di una revoca, ci vorrebbero risposte all'altezza delle nostre richieste di equità . Non si possono fare adesso ipotesi". L'intesa con Cisl e Uil sullo sciopero è comunque "importante, perché è un segno di ritrovata capacità a fare cose insieme".
In queste ore il ruolo chiave è giocato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che sta tenendo una serie d'incontri con i partiti che sostengono il governo (Pdl, Pd e Terzo Polo).
Secondo l'agenzia Tmnews, l'esecutivo si sarebbe impegnato a cercare le coperture finanziarie per arrivare all'indicizzazione delle pensioni fino a tre volte la minima e per rimodulare l'Imu (la nuova tassa sulla casa) tenendo conto dei carichi familiari. Ma si tratta di impegni ancora generici, perché lo stesso Giarda ha tenuto il punto sul fatto che i saldi devono restare invariati.
Pesano dunque i costi: per gli interventi appena citati servirebbero infatti 4-5 miliardi di euro, una cifra enorme. Ci lavoreranno fino a domenica sera i tecnici del governo. La Commissione Bilancio della Camera tornerà poi a riunirsi domenica sera, alle 20.30, per dare il via libera entro lunedì e spedire subito il testo nell'aula di Motecitorio.
Tempi più lunghi per il taglio degli stipendi ai parlamentari, provvedimento contenuto nel comma 7 dell'articolo 23, sul quale la commissione Affari costituzionali della Camera ha già dato parere negativo. Il provvedimento avrebbe portato alla riduzione di indennità fino a 5mila euro.
Resta l'incognita sulla questione di fiducia. Il governo e i partiti puntano a uscire già dalle commissioni con un testo condiviso e blindato ma è una strada in salita, che per essere percorsa richiede il placet di tutti. "Certamente il numero degli emendamenti che è stato presentato (oltre mille, ndr) è cospicuo ed induce a pensare veramente l'apposizione della fiducia", ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini. (mm)
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