I risultati del governo
Giovedi 1 Novembre 2012 alle 11:02 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, segretario PdCI FdS, e pubblichiamo.
L'Istat ha diffuso i dati (provvisori) della situazione occupazionale italiana a settembre 2012. Gli occupati sono 22.937.000, in diminuzione rispetto ad agosto di 57.000 unità (-0,2%). Il calo riguarda esclusivamente la componente maschile. I disoccupati sono 2.774.000 con un incremento, rispetto ad agosto, di 62.000 unità (+2,3%). La crescita della disoccupazione riguarda prevalentemente gli uomini. In un anno i disoccupati sono cresciuti di 554.000 unità (+24,9%).
Il tasso di disoccupazione è pari al 10,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto e di 2,0 punti negli ultimi 12 mesi.
I giovani tra i 15-24 anni che cercano lavoro sono 608.000 (il 10,1% della popolazione in questa fascia d'età ). Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,7 punti nel confronto tendenziale.
E per l'anno 2013 si prevede che il tasso di disoccupazione cresca al 11,4% (fonte "Il Sole 24 ore" che cita il Documento di economia e finanza).
Questi sono i risultati disastrosi raggiunti da una politica governativa fallimentare. Una politica che colpisce i lavoratori, i pensionati, i giovani senza toccare le grandi ricchezze. Una "politica di classe", quella di chi possiede la stragrande maggioranza della ricchezza del nostro paese. Sono risultati frutto delle svendite del patrimonio pubblico, delle privatizzazioni selvagge, della mancanza di un piano di sviluppo che veda lo Stato protagonista della crescita, della totale sudditanza al potere finanziario e al "mercato".
Dietro a questi numeri, e bisogna sempre averlo presente, c'è chi non trova lavoro. Ci sono i licenziati, i cassaintegrati, i rassegnati al fatto che non troveranno mai un lavoro, i precari a vita. Persone che fanno fatica a vivere in maniera decorosa. Famiglie gettate sulla soglia della povertà . Persone, famiglie che, a dispetto delle dichiarazioni di Monti & soci che "vedono la luce" alla fine del tunnel, vivono ogni istante in quel tunnel e non vedono nessuna luce, neppure un lumino.
È ora di cambiare.
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