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I pupi siciliani per raccontare la storia di Falcone e Borsellino, il 23 al Teatro Astra

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 18 Maggio 2012 alle 19:10 | 0 commenti

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Cgil Vicenza  -  E prima dibattito con Rodighiero (magistrato), Don Tellatin (Associazione Libera) e Viafora (Cgil Veneto) , un pensiero anche per il sindacalista Placido Rizzotto ucciso dalla mafia nel 194. A vent'anni dalla scomparsa dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, avvenuta per mano della mafia, la CGIL di Vicenza, in collaborazione con Libera, Auser e Associazione Progetto Valentina, organizza uno spettacolo teatrale per mercoledì 23 maggio 2012 alle 20.30 al teatro Astra.

La "Storia di Falcone e Borsellino", come recita il titolo della rappresentazione, è dedicata a Placido Rizzotto, sindacalista della Cgil, ucciso dalla mafia nel 1948 e i cui resti sono stati ritrovati ed identificati solo di recente (i funerali di Stato verranno celebrati il 24 maggio a Corleone alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano).
La serata vicentina sarà introdotta da una conversazione sul tema della legalità alla quale parteciperanno Gian Nico Rodighiero, già magistrato del Tribunale di Vicenza, don Luigi Tellatin dell'Associazione Libera ed Emilio Viafora, segretario generale della CGIL Veneto. Condurrà l'attore Carlo Presotto. Seguirà, per la regia di Angelo Sicilia, lo spettacolo dedicato alla vicenda umana e all'impegno antimafia dei due giudici, che saranno raccontati dall'Associazione Culturale Marionettistica Popolare Siciliana. L'ingresso è libero.
"Con questa iniziativa vogliamo commemorare e ringraziare due uomini di Stato trucidati dalla mafia nel 1992 - ha affermato Marina Bergamin, segretaria generale della CGIL berica, alla conferenza stampa di presentazione dell'evento -, e le cui effigi compaiono nella tessera 2012 del nostro sindacato. Accanto a loro, vogliamo ricordare anche quanti, uomini, donne e sindacalisti, come Placido Rizzotto, hanno pagato con la vita la lotta alla mafia. Non vogliamo, tuttavia, che questo sia un evento volto solo al passato. Il nostro obiettivo è quello di innalzare il livello di consapevolezza e di responsabilità di ciascuno su un fenomeno che non riguarda altri tempi, altri territori o altre comunità. Anche il Veneto, infatti, è esposto alle attività criminali o illecite (in senso lato) delle mafie. I dati della Banca d'Italia parlano chiaro: circa il 15% del Pil della nostra regione, un'area per certi aspetti ancora ricca, deriva da fatturati prodotti da questo tipo di organizzazioni. Tale andamento risulta però più critico in un periodo di crisi come questo, dove ci sono settori particolarmente esposti al riciclaggio di denaro sporco - come quelli della logistica, del trattamento dei rifiuti, delle cooperative spurie, dell'edilizia e dei centri commerciali -, per non citare il grave problema dell'usura. In un momento storico come questo, pertanto, c'è il rischio che la cattiva impresa scacci quella buona e per noi, in qualità di sindacato, ciò si traduce in lavoro irregolare, sottopagato, ricattato".
A quanti sostengono che un'organizzazione sindacale dovrebbe occuparsi solo di lavoro e non di altre tematiche, Bergamin risponde: "Riteniamo sia un dovere civico, oltre che statutario, combattere le illegalità e la violenza. Non ci potranno essere un buon lavoro, buone pensioni e una società solidale, se il Paese resterà corrotto, criminale o diseguale. La lotta contro le mafie è una delle nostre vocazioni e, per tale ragione, lavoriamo di concerto con chi condivide le nostre stesse priorità come, in questo caso, l'Associazione Libera".
Patrizia Vanni, referente per Libera a Vicenza, ribadisce l'intesa di obiettivi, indispensabile per poter aiutare gli individui a leggere la realtà. "Dallo scorso novembre abbiamo istituito anche nel capoluogo berico l'associazione Libera, presente fino a quel momento solo a livello regionale, per farci sentinelle del territorio e capire che cosa stia succedendo attorno a noi - ha sottolineato Vanni -. La realtà attuale, molto critica dal punto di vista lavorativo, vede piccoli impresari inghiottiti dall'angoscia di non poter disporre di liquidità e ciò consente il proliferare delle infiltrazioni criminali. La mafia, quindi, non deve in alcun modo essere etichettata come un fenomeno a noi estraneo. Don Ciotti ripete spesso che quando non si parla di mafia, è allora che la mafia sta lavorando per mettere a segno i momenti più brutti della nostra storia. Pertanto, nel 20° anniversario dall'uccisione di Falcone e Borsellino, vogliamo più che mai fare nostra la frase ‘Le vostre idee cammineranno sulle nostre gambe', un invito cioè a farci portavoce e testimoni della legalità prendendo a esempio il lavoro dei due giudici. Per trasmettere tale messaggio, pensiamo che lo spettacolo teatrale e la tavola rotonda che lo precederà costituiscano la formula vincente al raggiungimento del nostro scopo".
Come ha spiegato Francesco Di Fiore, presidente di Progetto Valentina, associazione che opera in Madagascar, la rappresentazione tratta l'impegno dei due "eroi-antimafia" fin dal periodo della loro giovinezza. "Prima li vediamo bambini, giocare nel loro quartiere palermitano distrutto dalla guerra, poi li ritroviamo adulti alle prese con la speranza di poter apportare un cambiamento reale alla loro terra pervasa dalla crudeltà mafiosa", ha specificato Di Fiore. Tutto ciò sarà raccontato con un linguaggio semplice, accessibile anche ai giovanissimi, e tipico dei pupi, il tradizionale teatro delle marionette siciliane creato dal popolo e rivolto al popolo. L'opera, infatti, è portata in scena da un'associazione di marionettisti non professionisti provenienti dalla Sicilia, e normalmente impegnati in spettacoli di grande impatto per la società civile. Le diverse scene della rappresentazione di mercoledì saranno intervallate dagli intermezzi musicali del cantautore Moffo Schimmenti, che proporrà canzoni inedite con l'accompagnamento di un chitarrista.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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