I profughi di guerra non vanno cacciati da Recoaro, ma aiutati: l'appello di Rifondazione
Sabato 7 Aprile 2012 alle 11:30 | 0 commenti
Prc FdS - Lo scorso lunedì è scoppiata una lite fra i profughi del Mali scappati dalla guerra libica di cui l'Italia è una delle responsabili. I profughi presenti nella comunità San Gaetano "Ca' Lisarda" presso il passo Xom a Re-coaro Terme, versano in condizioni disperate, poiché da un anno sono parcheggiati nella comunità in attesa di asilo politico. Questi profughi sono scappati prima dal Mali e poi dalla Libia, dove lavoravano da un anno, avevano una loro dignità , si sentivano persone e riuscivano a sostenere se stessi e i familiari rimasti nel Paese di origine.
Sono persone che non possono tornare per ovvi motivi politici nel Mali e che ora sono state private della dignità umana. Parcheggiate in un luogo che a malapena a distanza di un anno conoscono, senza un lavoro, con il quale si sentirebbero utili a se stesse e alla comunità recoarese. E' normale che in una simile situazione possano esserci nervosismi e scoppiare anche dei litigi fra di loro, anche perché con loro coabitano profughi di altre nazionalità e non sempre la convivenza è facile.
E' esagerato chiedere l'intervento di un cospicuo numero di agenti e l'allontanamento di quattro di loro, come ha chiesto al prefetto recentemente il sindaco di Recoaro Franco Perlotto, considerandoli violenti e pericolosi per la comunità recoarese. Questi profughi chiedono solo rispetto e dignità umana. Perlotto, invece di cacciarli, dovrebbe cercare di risolvere il problema a monte, magari con un piano di inserimento, quel piano che doveva far partire già lo scorso maggio e che altre ammini-strazioni, fra cui Vicenza (nella foto), hanno attuato ottenendo anche buoni risultati di integrazione e interazione sociale. Non è sufficiente far finta di impiegarli come stradini. L'allontanamento di chi sembra violento e magari è solo nervoso e disperato non risolve la questione. Il problema lo si risolve affrontandolo per ridurre se non eliminare completamente il disagio di queste persone.
Maria Rosaria Triani, segretaria circolo "Clemente Lampioni" Rifondazione Comunista-FdS di Recoaro Terme
Irene Rui, responsabile provinciale politiche migratorie, Rifondazione Comunista - FdS di Vicenza
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