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I comunisti italiani esclusi dalla Lista Tsipras, è fulmine a ciel sereno o no?

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 15 Marzo 2014 alle 19:23 | 0 commenti

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"Un fulmine a ciel sereno colpisce l’entusiasmo creato attorno ad Alexis Tsipras, giovane e rampante leader politico greco candidato dalla Sinistra Europea alla Presidenza della Commissione UE", così iniziava il nostro articolo di venerdì intitolato "I comunisti italiani esclusi dalla Lista Tsipras insorgono anche a Vicenza". Oggi Luc Thibault, delegato Rsu/Usb Greta Alto Vicentino, ci ha mandato una riflessione che inizia domandando "Un fulmine a ciel sereno? Ma siamo proprio sicuri?". La pubblichiamo di seguito.

Un fulmine a ciel sereno? Ma siamo proprio sicuri? Una gara ad eliminazione ancor prima di arrivare alle urne. Non c'era bisogno di mettersi a “gufare” per capire che un assembramento malcomposto di pulsioni ed idee così diverse avrebbe partorito un problema, invece che una soluzione. La “lista Tsipras” è in ambasce tali da preoccupare anche chi ne sta fuori: le esplosioni fanno danni in giro, è noto. Le ultime notizie dicono che due dei sei “garanti” della lista si sono dimessi: «Andrea Camilleri e Paolo Flores d’Arcais comunicano di avere scritto venerdì 7 marzo una lettera a Alexis Tsipras con cui prendono atto di non fare più parte [dal 3 marzo] dei garanti della lista “l’Altra Europa con Tsipras” e restano come due tra i trentamila cittadini impegnati per l’iniziativa che hanno contribuito a far nascere.Le ragioni sono note, anche se non ricordate nella breve nota. Aveva fatto arrabbiare lo scrittore siciliano l'inserimento di Luca Casarini tra i candidati, perché “pregiudicato” per vecchie storie di movimento “no global”. Ha fatto poi discutere la scoperta che Valeria Grasso, “madre coraggio” antimafia, era già stata candidata e molto vicina a Fratelli d'Italia (il trio La Russa, Meloni e Crosetto); non proprio il massimo dell'”alternatività” politica. Infine si era ritirata Antonia Battaglia, attivista storica di PeaceLink di Taranto, che proprio non se l'è sentita di trovarsi di fianco a diversi esponenti di Sel contro cui si era dovuta scontrare sulla vertenza ambientale – e non solo – dell'Ilva.Ragioni diverse, indubbiamente. Da un lato un'idea malsana e ideologica della “legalità”, che non sa distinguere tra cosiddetti “reati” commessi per l'affermazione di diritti e spazi di libertà universali (così sono quelli che ogni giorno commette chi si oppone, in ogni luogo, al potere del profitto) e azioni infami. Da un altro, l'idea stessa del “contenitore” entro cui chiunque può infilarsi, a dispetto di storia, conflitti, valori, programmi, azioni, obiettivi apertamente e reciprocamente escludentisi. Anche tra i garanti, dunque, si è aperto un solco serio. Perché a loto collettivamente doveva essere comunque “imputata” la scelta dei candidati, salvo scoprire poi che tale selezione non era stata né unitaria né condivisa.

“Ricordo – scrive Flores D’Arcais in una lettera indirizzata ai colleghi - che di fronte alla possibilità che Antonia Battaglia ponesse come condizione sine qua non ‘o i dirigenti di Sel o lei’, avevo espressamente detto (anche a nome di Andrea Camilleri che mi aveva delegato a rappresentarlo) che avremmo dovuto rispondere ‘lei’, cioè Antonia Battaglia, escludendo i dirigenti Sel. Mi era stato risposto che nessun ‘aut aut’ del genere era stato posto, ma che se fosse risultato ineludibile scegliere, la lista avrebbe scelto di candidare Antonia Battaglia”.

Si sa com'è finita: dentro tutti e due, e quindi Battaglia che se ne va per decisione propria. Quello che succede ai "Comunisti italiani", non ci stupisce. Anche perché lo stiamo ripetendo da anni. È inutile, anzi dannoso, continuare con la logica dei “pentoloni elettorali” sempre più indeterminati nei contenuti perché rispondenti a un'unica logica: superare il quorum che viene imposto. Qui e ora, come al tavolo da poker, "per rientrare in gioco", mentre invece se ne viene spinti sempre un poco più fuori e lontano. È un gioco da “ceto politico” assolutamente autoreferenziale e sradicato da qualsiasi settore di classe o movimento reale, senza progetto autonomo né prospettiva di lungo periodo.

Quel che viene bruciato, in queste esperienze avvilenti, non è il nome di questo o quel dirigente di partitino, ma la voglia di battersi di decine di migliaia di militanti e attivisti che gettano le proprie energie in un'impresa che spappola invece di unire, che deprime invece di rilanciare.

La batosta con Rivoluzione Civile di Ingroia non è servita a niente? "La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa". Questo lo diceva il vecchio Carlo Marx!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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