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Presentato il primo Hydrobond: lavori per 300 milioni nel settore idrico in Veneto

Di Emma Grande Lunedi 27 Ottobre 2014 alle 17:53 | 0 commenti

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Presentato questa mattina, lunedì 27 ottobre 2014, nella sede di Acque Vicentine il progetto regionale Hydrobond. Vi proponiamo le comunicazioni ufficiali sull'operazione di Viveracqua, Centro Veneto Servizi, per le ricadute sul territorio padovano/vicentino, di Acque Vicentine con il presidente Angelo Guzzo che considera VivereAcqua "un esempio di efficenza del territorio" e dell'assessore regionale Roberto Ciambetti.

Viveracqua

Un’opportunità di sviluppo e di crescita per tutta la regione, un Veneto più verde e sostenibile, uno strumento finanziario innovativo. Tutto questo è Viveracqua Hydrobond.

Il progetto Hydrobond permette di finanziare, nei prossimi 4 anni, 728 interventi a favore del Servizio Idrico Integrato, in centinaia di Comuni della nostra regione. Complessivamente si tratta di opere che prevedono investimenti per 300 milioni di euro, la metà dei quali finanziati proprio attraverso Hydrobond.

A realizzare questo progetto sono stati Viveracqua (consorzio formato da Acque Vicentine, Acque del Basso Livenza, Acque del Chiampo, Acque Veronesi, Alto Vicentino Servizi, ASI, Gestioni Servizi Pubblici, Centro Veneto Servizi, Etra, Polesine Acque, Azienda Gardesana Servizi e Veritas), Finint in qualità di ideatore e strutturatore dell’operazione, Veneto Sviluppo come co-arranger e la Banca Europea degli Investimenti in qualità di investitore principale.

“In questi anni – spiega il Presidente di Viveracqua Fabio Trolese – abbiamo sentito parlare spesso della necessità di fare sinergia tra le nostre realtà produttive, in modo da superare le limitazioni date dalle piccole dimensioni e migliorare la capacità competitiva delle aziende. Ecco, noi lo stiamo facendo con Viveracqua, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza del nostro lavoro, fornendo servizi migliori ai cittadini e realizzando gli investimenti che portano benefici ambientali ed indotto economico al territorio”.

Con questa operazione la BEI riafferma il proprio impegno a supporto del settore idrico.  Nel periodo 2008-2013, la banca ha erogato oltre 1,3 miliardi di euro nel settore idrico in Italia. L’operazione di Viveracqua rappresenta una novità assoluta che ha permesso alla BEI di finanziare società che, a causa della loro dimensione limitata e rischio creditizio individuale, avrebbero avuto difficoltà ad accedere direttamente alla finanza BEI. L’eccezionalità dell’intervento BEI, che in questa prima operazione ha sottoscritto la maggior parte dei titoli, si giustifica con la necessità di promuovere un nuovo strumento di mercato con l’attesa che possa essere replicato presto anche in altre regioni e che possa coinvolgere altri investitori istituzionali.

“A livello comunitario vi sono opportunità di finanziamenti, come quelli offerti dalla Banca Europea per gli Investimenti, a condizioni altamente competitive – afferma Alberto Nobili, Responsabile Divisione Internazionale per lo sviluppo della finanza strutturata nell'area EMEA di Finint – Storicamente è stato fatto poco ricorso in Italia a questi strumenti a causa della elevata frammentazione degli operatori economici e dalla contenuta disponibilità nel «fare sistema», ma l’operazione strutturata da Finanziaria Internazionale permette di ovviare a queste difficoltà”.

Da questa sinergia è nato Viveracqua Hydrobond, un’operazione finanziaria innovativa ideata e strutturata da Finint che, mettendo insieme le aziende efficienti del Veneto e sfruttando la nuova normativa sui Minibond, gli strumenti messi a disposizione da Veneto Sviluppo, e le disponibilità economiche della Bei e l’expertise di Finint, ha dato la possibilità di realizzare 300 milioni di investimenti in infrastrutture idriche. 

“Attraverso gli Hydrobond e mediante una specifica garanzia di 6 mln di euro, Veneto Sviluppo e la Regione Veneto consentono cruciali investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture idriche del territorio – commenta Giorgio Grosso Presidente di Veneto Sviluppo – e grazie al nostro ruolo di co-arranger nell’ambito dell’emissione dei minibond, siamo stati la prima finanziaria regionale in Italia in grado di mettere in campo uno strumento  con una struttura così innovativa.  Per il Veneto vi sono disponibilità e risorse anche  al di fuori dei confini nazionali – conclude Giorgio Grosso – da poter utilizzare virtuosamente e a condizioni competitive e che possono così alimentare il rilancio della nostra economia reale, ma vanno ricercate con piani e progetti di grande spessore, puntualità e competenza, soddisfacendo così tutti i requisiti imposti dalla Banca Europea”.

Il Piano degli interventi prevede complessivamente la realizzazione di 728 opere, il cui valore medio è pari a 400 mila euro. In realtà, nello specifico, si tratta di 367 progetti, la metà del totale, che hanno un costo ridotto e un valore medio pari a 60 mila euro, di 219 progetti che hanno un valore medio di 350 mila euro e 142 progetti del valore medio pari a 1,4 milioni. Se si analizza il costo delle opere, invece, i lavori costeranno 190 milioni di euro, le forniture tecnologiche 60 milioni, mentre 50 milioni sono destinati alle attività professionali. In base a questi dati, si stima che 300 persone saranno direttamente impegnate, per i prossimi 4 anni, nella realizzazione delle opere dal Piano degli interventi.

Da un punto di vista ambientale, le nuove infrastrutture porteranno ad un notevole miglioramento della sostenibilità: saranno realizzati 560 km di condotte di acquedotto e fognatura e si otterrà un evidente aumento della capacità depurativa per 500mila abitanti del Veneto. Il che significa, meno fosforo, meno azoto e meno carbonio presenti nei corpi idrici della nostra regione. Gli investimenti riguardano, infatti, per il 41% interventi a favore delle fognature, per il 23% a favore degli impianti di depurazione e per il 36% a favore degli acquedotti.

Se si considerano le tempistiche di realizzazione degli interventi, bisogna notare che 398 progetti sono in fase di progettazione iniziale, 144 in fase di progettazione avanzata e 198 lavori sono già in fase di esecuzione.

 

Centro Veneto Servizi

 

Nuova linfa agli investimenti nel settore idrico grazie ai primi Hydrobond italiani. Centro Veneto Servizi e altri sette gestori veneti, riuniti nel consorzio Viveracqua, hanno sottoscritto con BEI (Banca Europea per gli Investimenti) e Veneto Sviluppo un’importante operazione finanziaria per l’emissione dei cosiddetti Hydrobond, che permetteranno di finanziare e attivare in tempi rapidi importanti cantieri nel territorio veneto.

Il primo Hydrobond in Italia

Finanziato prevalentemente dalla BEI, il primo Hydrobond italiano rappresenta un progetto pilota. È infatti la prima volta che si utilizzano per il settore idrico le possibilità offerte dalla normativa sui cosiddetti “minibond”, le obbligazioni societarie emesse da società non quotate e la legge sulla cartolarizzazione in Italia prevista dal Decreto Destinazione Italia. L’aspetto innovativo dell’operazione è dato anche dalla collaborazione tra i gestori veneti del servizio idrico integrato (normalmente di piccole o medie dimensioni). Gestori che hanno fatto “massa critica” e sono quindi riusciti ad accedere alle risorse finanziare messe a disposizione a livello comunitario. La mutualità nella copertura dei rischi di credito hanno permesso di raggiungere dimensioni finanziarie in grado di attrarre l’interesse di investitori professionali, come la BEI, con un focus specifico nel supporto agli investimenti infrastrutturali.

Subito fondi per gli investimenti

Trecento milioni di euro in quattro anni: a tanto ammontano le risorse che saranno messe a disposizione grazie agli Hydrobond. Somme che andranno a finanziare cantieri per l’estensione e il miglioramento delle reti di fognatura, l’ottimizzazione e il potenziamento della depurazione, la razionalizzazione e l’adeguamento tecnologico delle reti di distribuzione dell’acqua potabile in un territorio che comprende 234 comuni veneti. Con il doppio beneficio di migliorare il servizio agli utenti e determinare ricadute positive in termini di lavoro e occupazione. Centro Veneto Servizi avrà a disposizione circa 29 milioni e 100.000 euro.

“Si tratta di un’operazione importante, che ci permette di liberarci dalla morsa bancocentrica – commenta il direttore generale di CVS e vicepresidente di Viveracqua, Monica Manto – “Ci garantisce un finanziamento ventennale non richiedendoci garanzie ipotecarie o degli enti locali soci. Il risultato sono 150 milioni di euro di finanziamento con un ritorno in termini di investimenti per 300 milioni di euro. L’erogazione del denaro è già avvenuta a luglio, come gestori abbiamo già iniziato a spendere i soldi per gli investimenti del 2014”.

“Un’opportunità per il nostro territorio veneto che dimostra la buona gestione delle nostre aziende pubbliche – sottolinea Giancarlo Piva, sindaco di Este. – “L’acqua è un bene comune e dimostriamo che è possibile gestirla adottando tariffe sostenibili e con l’efficienza delle aziende”.

Come funzionerà l’operazione?

Sul piano finanziario, l’operazione prevede l’emissione di 8 minibond per un importo complessivo pari a 150 milioni di euro, emessi da altrettanti gestori consorziati in Viveracqua e la successiva cartolarizzazione degli stessi con emissione finale di un titolo AssetBacked. Il merito creditizio del titolo ABS è rafforzato dalla presenza di un supporto di credito (c.d. credit enhancement) e di una cash reserve forniti rispettivamente da Veneto Sviluppo (Regione Veneto) e dagli stessi gestori emittenti. Il titolo ABS ha durata ventennale con ammortamento che segue un periodo di 2 anni iniziali di preammortamento e prevede un tasso fisso pari al 3,9% p.a.. Verrà sottoscritto da parte della Banca Europea per gli investimenti e da altri investitori istituzionali, fra i quali il Fondo Pensione Solven, Veneto Banca e BCC Brendola.

Le società emittenti sono state dotate di rating c.d. unsolicited da parte di CRIF.

I numeri del progetto

4 anni: 2014-2017

300 milioni di euro per investimenti nel settore idrico integrato

150 milioni di finanziamento da Hydrobond

728 interventi sul territorio dei Comuni veneti

Gli attori dell’operazione

Il Consorzio Viveracqua è un progetto di stabile collaborazione tra i gestori del servizio idrico integrato del Veneto. Oggi riunisce 11 gestori, con un bacino di circa 3 milioni di abitanti ripartiti in oltre 450 Comuni. La collaborazione tra società di gestione del servizio idrico permette di ottenere economie di scala nell’acquisto di beni e servizi, facilitare il dialogo con le istituzioni e l’accesso ai finanziamenti.

A questa operazione finanziaria partecipano in particolare: Acque del Basso Livenza, Acque del Chiampo, Acque Vicentine, Alto Vicentino Servizi, ASI – Azienda Servizi Integrati, BIM Gestione servizi pubblici, Centro Veneto Servizi, Etra.

Veneto Sviluppo è la finanziaria regionale della Regione Veneto, promotore del progetto e da sempre in prima linea per lo sviluppo delle Piccole Medie Imprese. Nell’operazione è intervenuta sia nella qualità di co arranger per i mini bond sia come fornitore del credit enhancement.

Banca europea per gli investimenti è la banca dell’Unione Europea ed è la sola banca di proprietà degli Stati membri e che ne rappresenta gli interessi. Lavora in stretta collaborazione con le altre istituzioni europee per implementare le politiche e le indicazioni dell’UE. Mette a disposizione risorse economiche e competenze per progetti di investimento sicuri e sostenibili che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea.

Finanziaria Internazionale Securitisation Group S.p.A., leader nella realizzazione di operazioni di finanza strutturata, è stata l’artefice dell’operazione. Ha sviluppato una esperienza ultra ventennale nelle soluzioni di funding per il sistema bancario e per le imprese. Il gruppo gestisce più di 245 operazioni per un importo complessivo superiore a Euro 280 miliardi. Il gruppo di lavoro coinvolto per questa attività è di 95 persone. Finanziaria Internazionale Securitisation Group è stata assistita, per la predisposizione della documentazione legale dell’operazione, dai professionisti dello studio legale Riolo Calderaro Crisostomo e Associati.

 

Le ricadute sul territorio

Sono ben 114 i cantieri già messi in programma da Centro Veneto Servizi che potranno essere finanziati grazie all’operazione Hydrobond, ripartiti tra i 59 Comuni padovani e vicentini aderenti a CVS e suddivisi nel settore idrico, fognario e della depurazione.

Per citare solo alcuni esempi: 925.000 euro saranno investiti per la linea di adduzione nei Comuni di Cinto Euganeo, Lozzo, Vò; 700.000 euro per il rifacimento del tratto di condotta in uscita dalla centrale di potabilizzazione di Anguillara Veneta e due milioni di euro per la sostituzione della conduttura tra Anguillara e Bagnoli di Sopra; un milione e 500.000 euro per l’ampliamento del depuratore di Pernumia; 320.000 euro per la sostituzione di condotte idriche a San Germano dei Berici, Orgiano e Sarego.

 

Acque Vicentine 

C’è grande soddisfazione nelle parole del presidente di Acque Vicentine Angelo Guzzo dopo la presentazione - ospitata questa mattina nella sede dell’azienda vicentina - del piano degli interventi che saranno realizzati in Veneto da Viveracqua e finanziati tramite hydrobond. “Efficienza nel trovare soluzioni ed efficacia nell’affrontare le sfide del mercato. Viveracqua, di cui Acque Vicentine è sempre stato un promotore convinto, non è solo un esempio concreto della capacità del territorio di fare squadra – sottolinea Guzzo - Con il progetto hydrobond rendiamo infatti possibili adesso interventi che altrimenti oggi sarebbe impensabile realizzare subito. Interventi che ci permetteranno di dare risposte concrete alle necessità dei Comuni e dei cittadini per un servizio sempre più indirizzato a principi di qualità, efficienza, economicità e sostenibilità ambientale. Il tutto mettendo in campo un reale impulso allo sviluppo e aprendo nuove possibilità di lavoro per tante imprese del territorio”.

Il piano di interventi di Viveracqua, il consorzio dei gestori idrici veneti, conta infatti oltre 700 cantieri previsti in Veneto nei prossimi 4 anni per il miglioramento di acquedotti, depuratori e sistemi fognari, per un totale di 300 milioni di euro di investimenti. Per Acque Vicentine, nel piano 2014-2017, sono in programma investimenti per 54 milioni di euro che prevedono importanti interventi in tutto il territorio di competenza. In particolare sono previsti significativi lavori nei settori fognario e depurativo (34 milioni) con l’estensione del servizio di fognatura (nelle aree di Bolzano Vicentino, Bressanvido, Caldogno, Castegnero, Noventa Vicentina, Quinto Vicentino, Ancignano di Sandrigo) e del servizio di depurazione (nelle aree Altavilla Vicentina, Monticello Conte Otto, Vicenza, Quinto Vicentino, Torri di Quartesolo, Bolzano Vicentino). Si procederà inoltre alla razionalizzazione del sistema depurativo con la dismissione di depuratori medio-piccoli e il potenziamento del trattamento nei grandi impianti che garantiscono maggiore efficienza depurativa e migliori prestazioni ambientali (nelle aree Arcugnano,  Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino, Montegalda, Monticello Conte Otto, Nanto, Quinto Vicentino, Sandrigo, Torri di Quartesolo). Proseguirà infine l’opera di separazione della rete fognaria, di adeguamento sfiori e sostituzione condotte (Dueville, Grumolo delle Abbadesse e Noventa Vicentina)

Circa 20 milioni di euro di investimenti sono invece previsti nel settore acquedotto per migliorare l’efficienza e l’affidabilità del sevizio intervenendo sul potenziamento degli impianti (ad Arcugnano, Barbarano, Monte Crocetta a Vicenza, Masare per l’area di Creazzo, Sovizzo, Gambugliano, centrale “Riviera Berica”) e delle reti  (potenziamento Moracchino - Viale Trento a Vicenza, collegamento acquedotto Vicenza - Monticello Conte Otto). Si punta inoltre all’estensione e potenziamento del servizio e ad una campagna di ammodernamento dei contatori.

 

Regione Veneto 

“Questa operazione segna il debutto italiano della Banca Europea degli Investimenti, la Bei, nel finanziamento alle imprese con gli hydrobond, un’evoluzione dei project bond non a caso indicati dal neopresidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker come strumento ideale per sostenere i finanziamenti alle imprese, anche piccole, con rischi alquanto mitigati grazie appunto alla presenza della Bei e, in questo caso, di soggetti istituzionali, come la Regione del Veneto”, Così l’assessore regionale al bilancio e alle società partecipate, Roberto Ciambetti, prendendo la parola al convegno “Si può fare – Investimenti, sviluppo, efficienza” organizzato a Vicenza da Acque Vicentine dedicato al progetto Vivereacque.

Ciambetti ha voluto rimarcare il ruolo svolto “innanzitutto da Veneto Sviluppo – ha detto – senza la quale l’operazione non sarebbe stata possibile nei termini particolarmente convenienti a cui siamo giunti. Le piccole utility di Viveracqua hanno, di per sé, un merito di credito sub investment, ad alto rischio: riunite in consorzio e in virtù dell’intervento di Veneto Sviluppo e della Regione del Veneto sono riuscite a spuntare un rating migliore e hanno avuto accesso ai finanziamenti europei incassando circa 150 milioni di finanziamento.

“Con 6 milioni messi a garanzia dalla Regione del Veneto, poi – ha aggiunto - si è dato l’avvio ad una operazione veramente importante che mi auguro possa aprire una nuova strada, come auspicato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, per il finanziamento alle Pmi: senza il know-how di Veneto Sviluppo non saremmo riusciti a portare a casa un risultato per molti aspetti eccezionale innanzitutto per il dimensionamento della linea di credito, 150 milioni, che per la prima volta vedono la Bei impegnarsi direttamente con la realtà imprenditoriale visto che fino ad oggi la Banca europea degli investimenti si era limitata alla sottoscrizione di obbligazioni bancarie. Il Veneto, facendo squadra, diventa apripista in una soluzione che può rappresentare veramente una grande svolta per l’economia produttiva europea”

 


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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