Guardie zoofile a Sovizzo, Caretta (ACV-Confavi) replica a Rizzi del CPV: "falsità"
Martedi 16 Dicembre 2014 alle 17:43 | 1 commenti
Il Presidente Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI, Maria Cristina Caretta, sul sequestro fagiani del 12 dicembre 2014 a Sovizzo replica a quanto sostenuto dal portavoce del Coordinamento Protezionista Veneto, Renzo Rizzi
In attesa che le autorità competenti verifichino se le guardie volontarie di alcune associazioni animaliste abbiano oltrepassato i limiti previsti dalle normative vigenti.
Compiendo un vero e proprio abuso di potere nel sequestrare alcune migliaia di volatili destinati ai “lanci di selvaggina pronta caccia†(attività espressamente prevista dalla legge), sentiamo il dovere di intervenire per smentire categoricamente alcune affermazioni riportate virgolettate da alcuni mezzi di informazione attribuite al sig. Rizzi, portavoce del coordinamento protezionista veneto. Tra le sue affermazioni il sig. Rizzi avrebbe affermato che “Ogni anno solo nel vicentino sono oltre 150.000 gli animali abbattuti in questo modo, con una spesa complessiva che supera abbondantemente il miliardo delle vecchie lire, di cui una buona fetta viene da finanziamento pubblico…â€. In qualità di Presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI ritengo doveroso smentire tali false affermazioni in quanto i lanci di selvaggina effettuati da parte dell’Ambito Territoriale di Caccia o da parte delle associazioni venatorie vengono finanziati solo ed esclusivamente con una parte dei soldi versati dai cacciatori sia come quota di adesione all’ATC o come quota di adesione all’associazione venatoria di appartenenza. Falsa è quindi l’affermazione secondo la quale questi lanci verrebbero effettuati con soldi “di cui una buona fetta viene da finanziamento pubblicoâ€.
Capiamo che molti animalisti siano abituati ad usare falsità pur di tentare di imporre la loro distorta visione delle cose ma rifiutiamo categoricamente di subire passivamente insulti e denigrazioni gratuite. In realtà , non solo l’attività venatoria non grava sulle tasche dei cittadini ma dalle ingenti tasse di concessione pagate annualmente dai cacciatori, sia statali che regionali, ( la provincia di Vicenza introita dallo storno delle tasse di concessione regionale pagate dai cacciatori più di un milione di euro all’anno), l’ente pubblico ne destina una minima parte a favore della gestione faunistica, utilizzandone la stragrande maggioranza per assicurare servizi di pubblica utilità , come scuole, viabilità , stipendi del personale della provincia, ecc… Dal momento che gli esponenti del frastagliato arcipelago animalista hanno chiesto alla magistratura di fare luce sull’episodio del sequestro dei fagiani e delle starne avvenuto in data 12 dicembre u.s., come ACV-CONFAVI chiediamo agli inquirenti di verificare, oltre alle ipotesi di abuso di potere, se non ricorrano gli estremi per agire penalmente nei confronti di coloro che hanno fatto delle affermazioni pubbliche che nulla sembrano avere a che vedere con la verità .
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