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Nasce "VIVA - Centro sinistra per l'autonomia" e Guarda di Amp, Visonà Dalla Pozza di Sanca Veneta e Meneghello di Vinòva dicono sì all'autonomia ma con contenuti, no a spot di Zaia

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 23 Settembre 2017 alle 22:25 | 0 commenti

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Pubblicato alle 15.41, aggiornato con nota ufficiale Vinòva alle 22.25. Si è svolta oggi nella sede dell'associazione di Vinòva, alla presenza del presidente Otello Dalla Rosa e di  Isabella Sala, una conferenza stampa in cui la Consigliera Regionale Cristina Guarda (AMP), Francesco Meneghello (Vinòva) e Matteo Visonà Dalla Pozza (Sanca Veneta) hanno illustrato le iniziative a favore del si al referendum sull'autonomia del prossimo 22 ottobre e, soprattutto, la loro condivisione della scelta delle urne, caratterizzata, però, dall'assenza di un progetto politico da parte dI Luca Zaia per la fase successiva, quella che dovrà aprire, dopo l'affermazione di una scontata volontà popolare, la trattativa con Roma per concretizzarla sul piano fiscale e dei poteri decisori su varie materie.

Guarda, che ha rivendicato alla sinistra l'originaria richiesta di autonomia nel 2001, ha ricordato come fossero "12 su 22 le materie interessate addirittura dalla Giunta di Giancarlo Galan nel 2006 con un processo di condivisione progettuale col Consiglio regionale, per cui, in assenza di un chiaro disegno attuale del promotore Zaia, che avvalora la tesi della volontà di uno sfruttamento personale dell'esito referendario, sarà compito delle forze di centrosinistra 'spaccare' poi i capelli dei passi successivi per far sì che i veneti non siano trattati come dei fantocci per il consenso senza poi sviluppare e attuare le loro richieste reali".

Sullla stessa lunghezza d'onda è apparso anche Matteo Visonà Dalla Pozza, che, però, ha accentuato la richiesta di autonimia sintetizzandola in una battuta: "noi vogliamo ceh ad essere interessate dall'attuazione dell'autonomia siano tutte e 22 le materie possibili".

Forte la voce anche di Meneghello, di Innòva, che ha reclamato "la possibilità, grazie al riconoscimento di maggiori poteri alla regione, di ottenere per i giovani e il loro futuro uno spazio partecipativo e decisionale maggiore".

Su un punto che ci è parso significativo, la ricerca in Veneto di valori più elevati e non solo di maggiori risorse, politiche ed economiche, torneremo domani anche per un... test mediatico.

Ora, intanto, vi proponiamo la nota ufficiale di Vinòva

 

Ieri la presentazione di un percorso in vista del referendum di ottobre
Vinòva con Cristina Guarda e Sanca Veneta per un'autonomia responsabile
Con VIVA nasce il comitato Centro Sinistra per l'Autonomia con proposte concrete per il postreferendum

All'interno della sede di Vinòva si è tornati a parlare di autonomia questa mattina, alla presenza della
consigliera regionale Cristina Guarda (AMP), il rappresentante di Vinòva Francesco Meneghello e quello di Sanca Veneta, Matteo Visonà Dalla Pozza. A fare da cappello ai loro interventi la costituzione del Comitato VIVA - Centro Sinistra per l'Autonomia, orientato a creare un percorso reale di proposte concrete per quello che sarà il post-referendum.
«Sono convinta - ha esordito la consigliera Guarda - che un governo regionale più vicino ed incisivo in
materia di istruzione, ambiente, gestione dei beni culturali o della ricerca sviluppo per le aziende, possa dare dei benefici non indifferenti. Sempre a patto che le materie vengano gestite con lungimiranza e concretezza. Dico questo sperando anche che nel prossimo futuro possa esserci un cambio di rotta al governo del Veneto e che invece di dedicare gran parte del tempo a parlare di bandiere e caccia, possa aprirsi una stagione nella quale gli obiettivi siano quelli del miglioramento dei servizi a beneficio dei più poveri, delle famiglie e degli anziani, oltre che negli ambiti della mobilità, dell'agricoltura e di tutto ciò che da tempo esige innovazione ma rimane inascoltato. È proprio con questo impegno e speranza per il mio Veneto che scelgo di votare SÌ al referendum: per un Veneto aperto, responsabile e solidale. Perché sono convinta che si possa costruire una politica adeguata alle esigenze del territorio. Perché sono cosciente che il voto potrà servire a qualcosa soltanto se, dopo il 22 ottobre, il presidente Zaia finalmente si decidesse a chiedere ufficialmente questa autonomia e a farlo anche con idee concrete!»

A farle eco è il rappresentante di Sanca Veneta, Visonà Dalla Pozza che commenta: «Sosteniamo
l'Autonomia perché crediamo che sia un sistema di governo amministrativo migliore e più efficace di quello Centralista, con una struttura più vicina al cittadino che può facilmente partecipare e controllare. Pensiamo quindi ad una Autonomia completa, che non sposti semplicemente l'asse da Roma a Venezia, ma che redistribuisca le competenze alle comunità locali. L'occasione del Referendum Autonomista ha una doppia valenza: quella di dare forza alla richiesta di maggiori competenze in modo da avviare un percorso che dia alle comunità Venete il diritto di amministrare il bene pubblico e i servizi in maniera congrua alle esigenze dei cittadini e quella, non secondaria ma squisitamente politica, di costruire un programma Autonomista a sinistra, che manca da oltre 30 anni.
Guardando alla questione più propriamente identitaria, pur avendo una primaria importanza nei confronti della tutela e valorizzazione della cultura locale, è del tutto estranea alla questione amministrativa, su cui invece verte il referendum d'ottobre. In buona sostanza non è un diritto particolare dei veneti - in quanto tali - quello di autogovernarsi, ma è un esercizio di democrazia decidere assieme se l'Autogoverno sia uno strumento migliore per amministrare il territorio.»

«Le comunità vorrebbero agire per la salvaguardia dei propri beni artistici, culturali e naturali - ha poi
concluso Meneghello - ma si trovano impelagate nella burocrazia degli enti statali competenti in materia. Il referendum del prossimo 22 ottobre è dunque l'opportunità che abbiamo per chiedere allo stato di delegare una volta per tutte queste competenze e poteri decisionali. L'autonomia è innanzitutto un atto di responsabilità verso noi stessi, non si tratta più di delegare a terzi il proprio destino, ma di prenderlo in mano in prima persona. Nel documento programmatico, che la giunta Galan aveva presentato come inizio di trattativa con lo stato per l'autonomia, veniva fatta la richiesta di cessione di competenza su alcuni punti fondamentali quali la tutela dei beni culturali, naturali e paesaggistici; la protezione della fauna e della flora, con particolare attenzione alla tutela della biodiversità; la promozione di tecnologie e politiche di sviluppo sostenibile. Un'autonomia che guardi in questa direzione segnerebbe un cambio di passo importante nella gestione delle eccellenze artistiche e naturalistiche del Veneto poiché, ad oggi, la regione ha competenze solo nella valorizzazione e non nella tutela delle stesse. Chi vive il territorio deve poter prendersi cura di esso, è quindi necessario che il potere decisionale su queste materie si trovi nelle mani di quegli enti che più di tutti sono in grado di avere il polso della situazione, comprendendo priorità e opportunità per uno sviluppo locale efficace.»


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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