Gli amarcord di Rossi: la mia Aim faceva 20 milioni di utili. E mio dg Vianello sapeva tutto
Lunedi 17 Ottobre 2011 alle 08:33 | 0 commenti
Gli amarcord di Rossi: La mia Aim faceva 20 milioni di utili con Vianello dg, caldeggiato anche da Variati. E il mio bravo dg sapeva tutto
L'ex presidente di Aim sulla graticola giudiziaria e manageriale è un tranquillo ma furioso fiume in piena. Con lui in questo numero arriviamo a metà corso mentre nella prossima puntata racconteremo l'altra metà e lo sbocco nel mare magnum
Dopo le "confessioni" di Fazioli e le "risposte" di Variati, inframezzate dalle contraddizioni di Colla (se, come di dovere, diamo credito al sindaco) e dal silenzio storico di Vianello, il "più vecchio" di tutti loro in Aim, proviamo a descrivere un altro arco del "cerchio infinito" (e poco magico) di Aim (su VicenzaPiù n. 221 e BassanoPiù n 2 in distribuzione, n.d.r.).
Giuseppe Rossi da presidente ne ha scritto parte della storia più o meno controversa ma fa ancora parte della sua cronaca per "gli strascichi giudiziari in cui è o lo hanno coinvolto"
Guardi, a livello giudiziario l'unica cosa che io posso dire, visto che c'è un'indagine aperta, è che comunque io sono assolutamente innocente e che le carte stanno dimostrando ai giudici che effettivamente la situazione è in realtà così.
L'accusa specifica qual è?
L'accusa specifica che riguarda Aim è il fatto che sia stata comprata Marghera facendo un favore al geometra Valle, per il quale non si capisce quale tipo di favore io avrei potuto fare visto che Marghera è stata comprata nel 2006, mentre secondo loro i fatti risalgono al 2003 quando l'abbiamo presa in affitto. Dal 2003 al 2006-07 quando è finito il contratto di affitto io non so che garanzie di affare avrei potuto dare: visto che in quel periodo sono stati rinominati tre consigli di amministrazione, credo che nessuno sia in grado di garantire a qualcun altro ...
Se ricordo bene voi avete affittato quell'area da ...
Noi abbiamo affittato quell'area da Ecoveneta, Ecoveneta ha fatto questo contratto di affitto e noi abbiamo detto partecipiamo con voi a questa operazione, anche perché per noi poteva essere solo un ragionamento di interesse per chiudere il ciclo completo dei rifiuti
Il sito era ancora proprietà di Valle
Era proprietà di Valle
Gestione Ecoveneta insieme ad Aim
Attenzione, però, perché Ecoveneta prende in affitto da Valle poi viene da Aim e dice facciamo assieme. Per me in quel momento l'interlocutore è Ecoveneta (del gruppo Maltauro, n.d.r.), noi non abbiamo mai trattato con Valle. Aim Bonifiche nasce dopo, al tempo si chiamava Aimeco, questa era la situazione poi si è montato un caso
Lei, quindi, ha trattato sempre con Ecoveneta non con Valle
Io ho trattato sempre con Ecoveneta ma io non ho neanche trattato con Ecoveneta, io ho trattato, credo una volta, col dott. Lombardi dopodiché era la struttura che si occupava di trattare con Ecoveneta, ma poi io non ero nemmeno nel consiglio di amministrazione di Aimeco, sono stato nel cda finchè non ha operato, quando ha iniziato ad operare io non ero più nel cda. Comunque il presidente è il presidente per cui ha sempre delle responsabilità ed io non voglio sicuramente esimermi dalle responsabilità . Credo che sia stata fatta una cosa corretta, onesta senza nessun tipo di secondo fine e lo stiamo dimostrando
Giglioli quando entra in ballo in questa questione
Sulla vicenda di Giglioli è un po' difficile dire quando entra in ballo, Giglioli entra in ballo per fare una perizia quando stanno trattando per acquistare l'azienda
Stanno, cosa intende?
Trattano il presidente di Aimeco che all'epoca è il dott. Bordin e il cda che è formato anche da Bertelle e Carta (Bruno, n.d.r.) , sono loro che trattano con Ecoveneta. C'è la documentazione che dimostra che il cda nella holding viene a relazionare su ciò che fa e la holding lo condivide
Quindi "loro" stanno trattando con Ecoveneta l'acquisto dell'area e chiedono una perizia a Giglioli
Chiedono una perizia a Giglioli che fa una sua perizia dell'area e dà il valore che ritiene questa valga
Lui è accusato di aver fatto questa cosa perché aveva dei rapporti di affari con Valle
Sì lo ho letto anche io nelle carte, sono un po' delle fantasie e il tempo lo dimostrerà . Poi dovremmo tornare indietro per fare un ragionamento serio, perché questa è una mistificazione mediatica, secondo me, di tutto quello che è avvenuto prima perché Variati ha vinto le elezioni continuando a sostenere che Aim era un disastro, che Aim era un buco. Io dico falso, falso, questo è tutto falso. Quando noi siamo arrivati in Aim l'azienda faceva 130 milioni di euro di fatturato, questi sono dati che Variati con tutta tranquillità può andare a prendere in Aim e se ha voglia li pubblica e io sono qua disposto a commentarli in pubblico. Nel 2001 Aim faceva136 milioni di euro di fatturato, quando sono andato via io faceva 270 milioni di euro. La realtà è che Aim per un sacco di anni ha trasferito circa 15- 20 milioni di euro al Comune pagando 4- 5 milioni di euro imposte. E secondo Variati o secondo chi ha fatto questa grande pubblicità un'azienda è decotta se riesce a produrre reddito per 20-25 milioni di euro?
Quindi 130 milioni era il fatturato iniziale, 270 milioni quello a cui lei era arrivato con un margine di utile consistente che le consentiva di pagare le tasse e retribuire il socio di controllo
Ma se lei va a vedere la perizia che ha fatto fare la procura, da tre professori universitari credo, mi dica se il comune ha depauperato l'Aim. In questa perizia c'è una parte in cui i periti dicono "no, assolutamente non ha depauperato l'Aim. Il comune poteva addirittura chiedere di più all'Aim". Allora io vorrei sapere dov'era quest'azienda decotta!
Il comune chiedeva quegli importi come conferimento o come utile?
Noi pagavamo dei canoni di concessione che erano 15-20 milioni di euro all'anno. Poi trasferivamo anche degli utili al comune, pagavamo delle imposte.
Quello che Aim conferiva al comune faceva parte dei costi
Si certo. La realtà è che alla fine noi abbiamo sempre trasferito una grande quantità di denaro, c'è stato un periodo in cui hanno decantato che i nostri bilanci erano eccezionali. Prima di andarmene fu incaricato un grosso gruppo di professionisti milanesi di fare uno studio su tutta Aim in cui avevano detto che Aim era sana e che l'unico problemino che poteva avere era la crisi di crescita. Cioè la crescita è stata troppo rapida per cui c'era un indebitamento un po' più alto di quello che aveva prima. Ma attenzione, hanno detto che l'indebitamento era di 130, 200, 180 milioni di euro mentre la verità è che quando sono andato via nel 2007 l'Aim aveva 90 milioni di euro di debiti su 270 milioni di euro di fatturato. Quando qualcuno dice "siamo stati bravi perché abbiamo ridotto il debito" e io vado a vedere qual'è la riduzione del debito e il debito si riduce nel lungo termine questo vuol dire che hai solo pagato dei mutui, il debito non è quello, per cui in realtà quando facciamo questo tipo di ragionamenti stiamo dicendo delle falsità e raccontando ai vicentini delle balle colossali. L'Aim è sempre stata un'azienda molto sana , un'azienda importante, un'azienda che è cresciuta, con la mia logica e quella del mio cda che era diversa da quella che aveva il prof Fazioli. L'in house secondo noi era già allora una cosa sulla quale non si poteva puntare e il tempo ci ha dato ragione. Noi avevamo detto "guardate che con l'in house moriremo tutti", per cui noi abbiamo cambiato, abbiamo cominciato a comprare la Sit che faceva gare esterne, affidamenti diretti nel Comune solo con l'Aim, abbiamo messo in piedi una struttura che potesse essere snella ma che potesse anche partecipare alle gare. Abbiamo partecipato alla gara di Treviso e abbiamo vinto la gara del gas di 60 milioni di euro, noi avevamo cercato di aprire a mercati diversi. Fazioli quando è arrivato era un forte sostenitore dell'in house e mi pare che nell'ultima intervista che ho letto e che avete fatto proprio voi diceva "sì, se prima credevo nell'in house ora non ci credo più". Io non dico nulla, Fazioli ho avuto modo di conoscerlo quando ha fatto un progetto per i trasporti da noi quando io ero presidente di Aim ma per il resto non lo conosco e non mi permetterei di giudicare chi non conosco. Ma il tempo è galantuomo e il tempo ha dato ragione evidentemente a quello che io pensavo 7, 8 anni fa quando pensavo che l'in house sarebbe stata un fallimenro
Queste polemiche di Variati e della nuova amministrazione sullo sfacelo di Aim erano polemiche che si basavano anche su dei dati o erano solo polemiche politiche secondo lei?
Erano solo polemiche politiche. I latini avevano ragione quando dicevano "verba volant, scripta manent", perché se uno prende i bilanci e prende le carte in mano, basta capire cosa c'è scritto. I bilanci di allora dicevano che Aim andava bene, era una società sana c'erano molti gruppi interessati cioè molte altre multiutility che volevano fare con noi delle fusioni e noi abbiamo valutato i bilanci degli altri. Al tempo devo dirle che Aim era una di quelle che aveva i bilanci più belli e aveva una grande salute pertanto prima di esaminare alcune fusioni noi abbiamo sempre detto "qui rischiamo di portare invece di portare a casa"
Una delle poche annotazioni che ha fatto Fazioli sulle precedenti gestioni, non so se la sua o quella di Zanguio, è stata: "ho preso in mano un'azienda che addirittura non era in grado di pagare gli stipendi"
Secondo me questo è assolutamente falso, in realtà però io non sono in grado di smentire ciò che dice Fazioli per un questione molto semplice. C'è stato un anno e mezzo del dott. Zanguio per cui io non sono in grado di capire cosa è successo in quell'anno e mezzo. Io sono in grado di dire e di spiegare cosa è successo quando c'ero io. Quando c'ero io la situazione non era questa, l'Aim aveva una grande liquidità una grande disponibilità , ha fatto grandi investimenti, ha fatto grandi acquisizioni ed era diventata una grossa azienda. Era un'azienda che comunque sapeva muoversi sul mercato, un'azienda che prima si conosceva solo a Vicenza e negli ultimi anni si conosceva in giro per l'Italia
Un altro appunto che ha fatto Fazioli è che quando è arrivato in Aim lui non è riuscito a scrostare quella che era la struttura di Aim, Variati ha commentato che è stata una colpa sua se non ci è riuscito. C'erano queste croste di dirigenza che bloccavano l'azienda?
Guardi, l'Aim ha delle grandissime professionalitÃ
Può fare qualche nome
Ma io direi un po' tutto il gruppo dirigenziale
Vianello è sotto tiro in questo momento, Fazioli non risponde , Variati non risponde
Io rispondo,sempre, non c'è alcun problema. Il dott Vianello lo ha nominato direttore generale il presidente Rossi. Vianello ha un'unica responsabilità , secondo me, su tutta la vicenda, perche le capacità non gli mancano. Quella di far finta o quantomeno di far finta a livello mediatico che lui non ci fosse o che lui addirittura non sapesse neanche cosa stesse avvenendo in Aim. Falso, falsissimo perché il dott. Vianello era il di riferimento non solo mio ma di tutti i consiglieri. Allora o abbiamo sbagliato tutti,e io non lo credo assolutamente quindi salvo anche Vianello. Oppure Variati ha fatto un'ottima scelta quando ha messo come direttore generale il dott. Vianello
Lui dice che non è intervenuto e che è stata una scelta di Colla, mentre Colla dice che lo ha proposto Variati
Io non conosco il dottor Colla per cui non so se lo abbia scelto lui o no
Variati quando era consigliere regionale caldeggiò Vianello come direttore generale?
Sì, in occasione di una cena , ma non me lo disse lui direttamente. Me lo disse qualcun'altro che "mi aveva detto Variati ...". Ma io lo avevo già nominato quindi non mi influenzò per niente. Io Vianello lo ho nominato direttore perché ero convinto e sono convinto che aveva le capacità di fare il dg allora e sono convinto che le abbia adesso. Ma la domanda che mi pongo è: "caro sindaco Variati, cosa hai detto in tutti questi anni? Perchè io l'ho nominato per primo dg cinque anni fa (nel 2004 -2005 mi pare) e sono stato più lungimirante di te, l'ho fatto cinque anni prima di te. Lo ho messo a fare il dg questo ha fatto il dg e tu dopo 5 anni vieni a dire che nel cda che c'era con quel direttore generale erano tutti dei banditi. E ora in realtà Vianello era così bravo che lo rimetti a fare il direttore generale?
Vianello era dg nel periodo finale del suo mandato dal 2004 fino a quando lei ha lasciato. Quindi, per capire, lei dice che, per quanto riguarda le accuse che vengono fatte al cda di Aim, siccome il dg era Vianello quest'ultimo o era incapace o era partecipe
Delle due l'una: o non sapeva niente e non meritava, quindi, di fare il direttore generale allora come adesso. O sapeva tutto e allora era talmente bravo ... non c'è storia. Su questo non posso essere smentito da nessuno, però io sono convinto che Variati ha fatto un'ottima scelta. L'azienda è sempre andata bene, non so come vada adesso perché i numeri non ce li ho ...
Ci fermiamo qui per questo numero e lasciamo a VicenzaPiu.com e a VicenzaPiù n. 221 l'altra metà dell'intervista in cui dopo gli industriali (Amenduni, Beltrame) e Assindustria entrano in ballo Stabila, Zanguio ...
E, al termine della pubblicazione, faremo qualche commento. Per ora tutto, o quasi, si commenta da solo. Come nello spirito del documento che a puntate stiamo producendo sulla più grossa realtà pubblica della città , in cui bello e brutto hanno strani confini.
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