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Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI-FdS Vicenza - "Processo Mills": Berlusconi è stato prosciolto. Si badi bene non "assolto" perché innocente, "prosciolto" perché il reato è prescritto. I termini sono scaduti per pochi giorni. Termini temporali ridotti grazie ad alcune leggi fortemente volute (e imposte a un parlamento in maggioranza compiacente) dal Berlusconi stesso. Magistrale. Si cambiano le leggi per impedire di emettere una sentenza definitiva e, una volta raggiunto lo scopo, si brinda alla vittoria. Quando si dice "vincere facile".

Per l'ennesima volta, quindi, l'ex presidente del consiglio non viene condannato. È innocente? È tutta una congiura ai suoi danni? Mah ... continuando con le prescrizioni non lo sapremo mai. Un sospetto però ci deve assalire: se Berlusconi fosse veramente sicuro della propria innocenza Berlusconi rinuncerebbe alla prescrizione.
Perché non lo fa?

Diciamo che ha un "ottimo" avvocato che punta diritto alla prescrizione. Lo stesso avvocato Ghedini che difende alcuni imputati nel processo Marlane-Marzotto. Un processo che, guarda caso, continua ad essere rinviato (anzi "non riesce a iniziare"). Anche in quel caso l'unico obiettivo "sembra" la prescrizione. L'importante è non essere giudicati anche se i reati dei quali sono accusati Pietro Marzotto e i dirigenti della Marlane-Lanerossi-Marzotto, sono di estrema gravità (omicidio plurimo colposo, lesioni gravissime, disastro ambientale).

Una domanda diventa, a questo punto, doverosa: la giustizia, nel nostro paese, è veramente uguale per tutti? Di fronte a questi casi sembra proprio di no. Cresce la convinzione che, se gli imputati sono talmente ricchi e potenti da potersi permette "principi del foro" specializzati nel rinvio ad oltranza, il proscioglimento sarà più facile da ottenere. Si badi bene, "proscioglimento" e non "assoluzione". Ma a lorsignori, evidentemente, non interessa tanto essere giudicati innocenti. Basta (e avanza) evitare la galera.