Franchetto (Idv): "Regione si esprima su Energie Venete"
Venerdi 12 Agosto 2011 alle 13:04 | 0 commenti
Idv Veneto - «La giunta non utilizzi il silenzio-assenso per il via libera a “Energie Veneteâ€, ma si esprima chiaramente sulla valenza della nuova società ». Così il capogruppo regionale di Italia dei Valori Gustavo Franchetto sulla nuova Srl voluta dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, che accorpa gli ex consorzi Zerpano-Adige-Guà , Riviera Berica e Medio-Astico-Bacchiglione. «Secondo la legge regionale 53 del 1993, la Regione ha 20 giorni di tempo, da quando li riceve, per esercitare il controllo di legittimità e merito sugli atti dei Consorzi. Se i 20 giorni trascorrono senza una delibera dell’assessore che chiede chiarimenti o blocca tutto - spiega Franchetto - l’iter va avanti. La delibera con cui Apv crea “Energie Venete†dovrebbe essere arrivata negli uffici veneziani a fine luglio, con molta gente in ferie.
Così il tempo scorre e poco dopo ferragosto i 20 giorni scadranno. Servirebbe una delibera dell’assessore ma, con la prossima giunta a settembre, la frittata sembra fatta.
«Se la Regione non si muove – prosegue il dipietrista veronese – contraddice se stessa e le sue linee guida, contrarie a creare nuovi soggetti e a dilatare le spese. Una manovra che non può essere lasciata passare, con una mia interrogazione appena depositata sull’argomento e numerose reazioni contrarie, dal presidente della Provincia di Verona Miozzi a quello del Consiglio regionale Ruffato».
 «Non dico – argomenta Franchetto - che la società non sia utile, ma si rischia di varare l’ennesimo carrozzone. L’ho scritto nell’interrogazione pochi giorni fa e lo ripeto. Se la Giunta crede che “Energie Venete†sia utile e redditizia per i cittadini veronesi e vicentini, che costituirla è l’unico modo per gestire le centraline che producono energia elettrica, lo dica pubblicamente».
 «Ma non si proceda come se fossimo in tempi normali. Oggi – avverte il capogruppo IdV - siamo in tempi straordinari e tutto deve avere un passo diverso. Siamo impegnati a tagliare le cose superflue e non si può, con un mezzuccio come il silenzio-assenso, autorizzare altre careghe senza pesare col bilancino i costi che ciò comporta. Significa tradire l’impegno e la trasparenza dovuti ai cittadini».
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