Francese lavora in Italia dal 1987, ma per curarsi un raffreddore deve portare 5 Cud. Europa a metà: interessi sì, cittadini no
Venerdi 5 Dicembre 2014 alle 23:38 | 1 commenti
«Lunedì sono andato dal mio medico a Schio perché non stavo bene, influenza. Mi dice che mi dà una settimana di mutua. Facendo la pratica per l'INPS risulta che non esisto più nella sua cartella medica! Vado il giorno dopo al distritto sanitario di Schio che mi dice che il "permesso di soggiorno" mio è scaduto! E che devo fare un certificato permanente di soggiorno*, che fa il Comune di Schio».
Comincia così il racconto di Luc Thibault di un fatto vero, accaduto a lui, come accade a tanti altri, in base a leggi dello Stato che provano da sole e con la loro applicazione quanto la burocrazia uccida questo Paese, frenandolo, quando va bene, o spingendolo verso la corruzione, quando va peggio.
E Luc, ammalato, martedì mattina va, deve andare in Comune e gli dicono: «sì, si può fare, ma lei deve dare la prova che ha lavorato 5 anni consecutivi e porta gli ultimi 5 CUD. Io abito in Italia dal 1987, devo provare da cittadino dell'Europa che lavoro, alla fine devo sborsare 32 di carta bollata!».
Evidentemente la burocrazia, quella che è la vera, mafiosamente intrinseca piovra di questo Stato, ignora l'informatica e il banale collegamento tra le banche dati oppure misura l'impotenza di uno Stato che dovrebbe sapere con un clic se qualcuno vi vive da 5 anni senza un lavoro... e senza quella attestazione obbligatoria.
E Thibault fa allora a se stesso e poi a tutti una domanda: «Questa attestazione di soggiorno permanente è una nuova tassa nascosta o qualcosa che non riesco a capire?! C'è gente della Romania che ha perso il lavoro e non gli rinnovano la tessera sanitaria. Ma dove andiamo? Cos'è questo paese che parla tanto per bocca di Renzi di "diritti" e altre c...te ogni giorno e che ogni giorno dimostra di tagliare dappertutto e di rendere la vita dei lavoratori ogni giorno più difficile!».
Perchè il sindacalista Thibault, che quello che è da pagare l'ha «sempre pagato», ora vuol sapere, e con lui tantissimi altri, fa la domanda finale: «perchè essendo cittadino della famosa Unione Europea vorrei sapere perché devo ancora avere il permesso di soggiorno».
Proviamo a rispondere noi con semplicità o ingenuità : «non esiste l'unione degli europei, ma solo l'unione degli interessi di certi europei».
E quì nasce e prospera, per quegli interessi, la crisi.
C'è qualcuno che può smentirci?
Si faccia vanti, vogliamo ascoltarlo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
È il nostro sogno permanente.
*Attestazione di soggiorno permanente per i cittadini dell'Unione europea ai sensi dell'art. 16 del decreto legislativo n. 30 del 6 febbraio 2007
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.... o entrambe?