Fondo per i “Parlamentari in crisi”, Giovanni Coviello: bufala pazzesca, Facebook non è il Vangelo o il Corano
Venerdi 29 Luglio 2016 alle 20:32 | 1 commenti
Sulla pagina Facebook “Benvenuto/a Questa è l'Italia†è apparso un post del 15 luglio 2014 con questo incipit “Come mai il telegiornale non dice queste cose? Come mai il telegiornale parla della Belen? Come mai gli italiani non sanno queste cose?â€. Poi nel testo, che ha avuto oltre 200 mila condivisioni dgali utenti, è stato scritto: “Ieri il Senato della repubblica ha approvato con 257 voti a favore e 165 astenuti il disegno di legge del Senatore Cirenga che prevede la nascita del fondo per i “Parlamentari in crisi†creato in vista dell'imminente fine legislatura. Questo fondo prevede lo stanziamento di 134 miliardi di euro da destinarsi a tutti i deputati che non troveranno lavoro nell'anno successivo alla fine del mandato. E questo quando in Italia i malati di SLA sono costretti a pagarsi da soli le cure. Rifletti e fai girareâ€.
Il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello mette in guardia gli utenti dei social network che hanno letto a centinaia di migliaia il post:
“Ragazzi, Facebook non è il Vangelo o il Corano: è una bufala pazzesca! Con tutti i loro difetti, ma noi di VicenzaPiù Quotidiano Web ne abbiamo di meno, da queste enormità dovreste capire che servono i giornalisti. Quelli seri almenoâ€.
Che i social possano essere un modo (anche se spesso sono l'unico modo) per colloquiare e scambiare impressioni è ormai assodato ma il dramma è che l'equazione "è scritto sul web e su FB e, quindi, è vero" è peggiore della disinformazione: la gente ci crede e neanche prova a pesare quello che legge. Ad esempio questi 134 miliardi di euro di fondo per i parlamentari presi per veri, anche se di parlamentari ladri e che sognano fondi e soldi a tutto spiano ce ne sono, eccome, presi per oro colato sono la dimostrazione che l'eccesso di informazione, non verificata, e assunta a verità senza dubbi è forse peggiore dell'assenza di informazone che di dubbi, almeno, ne lascia istintivamente aperti.
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