Filippi: interrogazione su tempestività allarme comunale
Domenica 14 Novembre 2010 alle 12:29 | 0 commenti
Alberto Filippi, Lega Nord - L'alluvione che ha colpito la città di Vicenza lo scorso primo novembre 2010 ha avuto certamente i caratteri dell'eccezionalità : la quantità di pioggia caduta in poche ore, il vento di scirocco che ha impedito il normale defluire delle acque dei fiumi, l'innalzamento delle temperature che ha portato allo scioglimento delle nevi già cadute fin oltre i duemila metri di quota. Tutto questo ha riversato sulla pianura Veneta e Vicentina una ondata di piena che nessuno avrebbe potuto contenere.
Solo la buona sorte ha evitato che vi fossero vittime anche nella nostra città , come invece accaduto nei centri limitrofi. Si sono invece contati danni ingenti che hanno interessato i singoli cittadini, i commercianti e gli artigiani, le imprese piccole e grandi. Il Governo nazionale, la Regione Veneto e lo stesso Comune di Vicenza sono ora impegnati a far fronte a quei danni con stanziamenti straordinari e spese che andranno a carico dei singoli e della collettività .
Per questo motivo è corretto chiedersi se tutto quello che doveva essere fatto è stato compiuto per evitare o contenere i danni. La Procura della Repubblica ha aperto una inchiesta per accertare i fatti e io credo che sia giusto accordare la massima collaborazione alla magistrature in questa ricerca della verità . Ma per quello che riguarda il Comune di Vicenza è giusto chiedere al sindaco se ritenga di aver fatto tutto il possibile.
Mi permetto quindi di elencare alcune circostanze sulle quali è opportuno ottenere risposte chiare ed esaurienti.
Abbiamo avuto modo di sapere che alcuni giovani appassionati di meteorologia erano a conoscenza dei rischi di esondazione del Bacchiglione almeno da giovedì 28 ottobre scorso. Perchè il Comune non disponeva di questi dati? Sappiamo che il sito della provincia autonoma di Trento offre on-line i dati degli idrometri di tutta la rete idrica veneta, ma a Vicenza non si trova uguale iniziativa. Sappiamo che la Regione Veneto, attraverso il Centro Funzionale Decentrato (Cfd), aveva dichiarato lo stato di preallarme per la zona Vene-E alle ore 14 di sabato 30 ottobre, mettendo a disposizione la propria sala operativa, opportunamente attivata, e un numero verde di emergenza. Non va dimenticato che nello stesso bollettino il Cfd aveva dichiarato lo stato di allarme per la zona Vene-B, naturalmente e idrograficamente collegata a quella del Vene-E, situata più a valle. Sappiamo ancora che il Cfd regionale ha cominciato ad emettere bollettini aggiornati ogni sei ore a partire dalle ore 10 di domenica 31 ottobre, attivando un servizio di presidio della sala operativa 24 ore su 24. Sappiamo infine che quegli stessi bollettini meteo hanno dichiarato l'esondazione del Bacchiglione in vari punti della città a partire dalle ore 4 di lunedì primo novembre.
Il Sindaco oggi ci racconta che tutto il possibile è stato fatto per far fronte all'emergenza e, probabilmente dopo l'alluvione questo corrisponde a verità . Eppure notizie di stampa ci informano che il dirigente comunale Vittorio Carli, responsabile della protezione civile, non avrebbe mai seguito corsi di formazione presso il Cfd regionale. E io mi chiedo se quel dirigente fosse allora nella condizione di interpretare correttamente le informazioni arrivate dalla Regione. Si sono ascoltate e lette informazioni secondo le quali anche gli sms di avvertimento della Regione, pur arrivati anche al comune di Caldogno, non sarebbero stati ricevuti a Vicenza perchè l'amministrazione, pur sollecitata, non avrebbe mai fornito alla Regione dei numeri di cellulari di servizio, che pure sono pagati dalla collettività .
Il Sindaco ci dice che nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre la polizia locale, con due pattuglie, ha fatto tutto il possibile per avvisare la popolazione del pericolo esondazione. Nel piano di emergenza approvato da questo consiglio comunale è però scritto che, in caso di allarme, devono essere avvisati anche carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza. Gli stessi poliziotti hanno confermato di aver visto il livello del fiume e di essersi messi a disposizione con la loro centrale operativa, eppure mai le forze dell'ordine hanno ricevuto la direttiva di partecipare alle operazioni di sgombero dei cittadini. Non va dimenticato che molti danni si sarebbero potuti evitare se i commercianti fossero stati raggiunti e se tutti i cittadini avessero avuto il tempo, ad esempio, di spostare le loro autovetture.
Nei documenti consegnati alla procura e anche alla stampa, prima ancora che ai consiglieri comunali, infine, si legge che l'esondazione in viale Diaz viene segnalata alle ore 4,39 del primo novembre e verificata sul posto alle 4,59 da un agente della polizia locale. Ma quella zona non era mai stata considerata esondabile. Davvero quella zona non era stata inserita nei nostri piani di emergenza? E se si, come è possibile che l'alluvione si sia riversata con tanta violenza su una vasta area della città ? Cosa ha influito su questo evento e perchè l'Amministrazione è stata colta così impreparata?
Credo di aver posto un buon numero di interrogativi e chiedo che il Sindaco risponda in forma orale e scritta. Ci sono molte cose che la città deve sapere e che il Consiglio comunale deve dibattere prima che tutti possano dire di aver fatto tutto il possibile.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.