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Festambiente, vivere insieme: comunità intenzionali, ecovillaggi e co-housing

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 23 Giugno 2012 alle 17:41 | 0 commenti

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Festambiente Vicenza  -  Le comunità intenzionali sono nuclei di alcune decine o centinaia di persone che, al contrario delle comunità spontanee - borghi, paesi, città - nascono dall'intenzione di realizzare obiettivi collettivi. Le prime comunità intenzionali, storicamente documentate, furono quelle degli esseni, in Palestina, attive tra il II° secolo a.C. e il I° secolo d.C. Nel tempo, il fenomeno ha assunto caratteristiche e peculiarità diverse: messianiche, utopiche, esistenziali e, negli ultimi 40 anni, ecologiche.

Oggi si tende soprattutto a parlare di comunità intenzionali ecosostenibili (ecovillaggi), in cui vengano scrupolosamente valorizzate l'agricoltura biologica, la permacultura, la bioedilizia e le energie rinnovabili oltre a forme, non meno importanti, di "ecologia sociale" che ne fanno laboratori di "democrazia diretta", metodologie decisionali completamente orizzontali (ad esempio il metodo del consenso) e, non di rado, di una pedagogia a "misura di bambino". Negli ecovillaggi è importante anche "l'ecologia della persona", con conseguente valorizzazione di diverse pratiche salutiste, di sviluppo personale e cure olistiche non invasive. Nel 1994 nasce il GEN (Global Ecovillage Network), la rete mondiale degli ecovillaggi, tra i quali inizia una scambio e una collaborazione, e si dà vita ad un movimento con ambizioni di miglioramento della qualità della vita e di salvaguardia del patrimonio ambientale planetario. Al momento aderiscono al GEN circa 15000 comunità ecosostenibili, molte delle quali organizzate in reti nazionali. Dopo appena due anni, nel 1996, vede la luce il corrispettivo italiano, ovvero la RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici; http://www.mappaecovillaggi.it). Per riportare quanto scritto nel suo statuto: «la RIVE riconosce come ecovillaggi le realtà costituite da almeno cinque persone adulte che si ispirano a criteri di sostenibilità ecologica, spirituale, socioculturale ed economica, intendendo per sostenibilità l'attitudine di un gruppo umano a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando le prospettive per le generazioni future». Al momento aderiscono alla RIVE 22 ecovillaggi e 11 progetti in divenire, tra i quali, l'ultimo arrivato, è proprio in provincia di Vicenza (www.sanroccocommunity.org). Affine al mondo delle comunità intenzionali e degli ecovillaggi è il fenomeno del co-housing, particolarmente diffuso in Nord Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Generalmente meno radicale e non di rado "metropolitano", si concreta in nuclei abitativi (vecchie strutture recuperate o edifici progettati ad hoc) in cui accanto agli spazi privati, vengano condivise zone comuni: lavanderie, sale hobby, ludoteche, biblioteche, orti, eccetera. A progetti di co-housing aderiscono persone eterogenee: nuclei familiari con o senza bambini, single e, non di rado, pensionati. In nord Europa esistono addirittura senior-cohousing, concepiti e realizzati con una particolare attenzione alle esigenze di cohouser anziani. Comunità intenzionali, ecovillaggi e co-housing rappresentano diverse espressioni di una stessa esigenza: vivere insieme in modo sostenibile e solidale. Questa è oggi anche una delle possibili risposte all'articolata crisi della modernità (ambientale, economica, culturale ed esistenziale). Vivere insieme, in virtù della condivisione di molti oggetti (automobili, elettrodomestici, ...), dell'autoproduzione e di una maggiore razionalizzazione delle spese, costa meno tanto in termini economici quanto in termini ambientali. Scegliere di vivere in un co-housing o in un ecovillaggio, è una scelta che riscuote un interesse sempre più diffuso. Alfredo Camozzi, presidente uscente della RIVE, dice che gli incontri estivi della rete, negli ultimi anni, hanno avuto una frequentazione al di là dell'immaginabile ed un uguale interesse si sta registrando a livello internazionale. Il movimento delle comunità intenzionali, degli ecovillaggi e del co-housing sta davvero crescendo di scala e potrà contribuire seriamente a promuovere, nel medio periodo, una conversione degli stili di vita, nella direzione di una maggiore sostenibilità e nella riscoperta degli antichi/moderni valori del vivere comunitario. Nell'ultima giornata di FestAmbiente si parlerà proprio di ecovilaggi con Andrea Stagliano e Filippo De Franceschi di San Rocco Community, Alfredo Camozzi e Francesca Guidotti della RIVE, Jacopo Fo dell'ecovillaggio solare a Perugia e Luca Rigoni di Cohousing Ecosol. Modera Manuel Olivares, scrittore, giornalista e autore del libro "Comuni, Comunità, Ecovillaggi". Gli altri appuntamenti da ricordare sono: alle 9.30 nello spazio dibattiti si terrà l'Assemblea Provinciale dei Gruppi di Acquisto Equo e Solidale; dalle 10.30 sarà aperto BIOVICINO, il mercato biologico di FestAmbiente con produttori locali; alle 11 si avrà l'Assemblea annuale dell'Associazione Progetto sulla Soglia Onlus e alle 18.45 si parlerà di agricoltura biologica con il professore Marcello Buiatti, genetista presso l'Università di Firenze e Loredana De Petris responsabile Green Economy di SEL.

Concerto, ore 22 Good Vibe Styla: hiudono la rassegna musicale dell'undicesima edizione di FestAmbiente i Good Vibe Styla, giovane band reggae. Il progetto Good Vibe Styla nasce nell'estate 2006 dall'unione di vecchie e nuove conoscenze. Dopo un anno passato in sala prove, la band è pronta per l'esordio discografico e nel 2008 esce "Earth in trouble". Dopo la pubblicazione dell'ep la band inizia un'intensa attività live con concerti in Italia e in tutta Europa. Nel settembre 2009 esce il primo Lp della band, "Shot up", composto da 10 tracce e con la partecipazione di Mr Tbone (Africa Unite) al trombone e i featuring con i jamaicani Jah Mason e Elijah Prophet. La band è composta da: Yuri (voce), Max (tastiere), Mazzo (percussioni), Ivo (chitarra), Anna e Desirée (voci), Baio (sax), Daniele (basso), Baro (tromba) e Luca (batteria). Un'incalzante ritmo in levare che ben si adatta alla chiusura di FestAmbiente.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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