Ferron "lancia" comitato referendario su art. 8 e 18. E parla di Imu, coop e partecipazione
Giovedi 11 Ottobre 2012 alle 15:41 | 0 commenti
Oggi Maurizio Ferron, segretario generale Fiom Cgil Vicenza, ha tenuto a battesimo al San Raffaele di Vicenza la costituzione pubblica del Comitato provinciale di sostegno ai Referendum sul lavoro (art. 8 e art.18). Erano presenti per le forze politiche e le associazioni che aderiscono al Comitato Donato Iannaro, per Lavoro e Società Area Programmatica Cgil, Giuliano Ezzelini Storti, segretario provinciale Rifondazione comunista Federazione della sinistra, Cosimo Bruzzo, coordinatore provinciale Giovani comunisti di Rifondazione comunista, Marcello Pedone, per il Partito dei Comunisti italiani Federazione della sinistra, Cinzia Preto, Sinistra Ecologia e Liberta, Cinzia Bottene, capogruppo della Lista Vicenza libera.
Al Comitato aderiscono anche Italia dei valori, il cui rappresentante era assente "giustificato", e localmente anche il Psi di Cicenza Citta, l'Associazione Alba e il "raggruppamento" Cgil Che Vogliamo.
La raccolta di firme per non "toccare" i due articoli è partita da tempo a livello nazionale con la spinta propulsiva dei leader dei movimenti e partiti citati e ora accelera in città per la tutela di diritti che, ha detto Ferron, «non costano nulla alla comunità in termini economici, contrariamente a quanto si vuole far credere ma che consentono di mantenere vivo uno dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, quello al lavoro». Mentre gli esponenti di partito hanno anche sottolineato alcuni aspetti politici dell'attività referendaria, con, in particolare, l'appello di Ezzelini Storti ad aderire, anche individualmente, alla raccolta di firme rivolto ai «partiti oggi assenti da una battaglia che pure li aveva visti protagonisti in passato per "conquistare" per i lavoratori proprio quei due articoli», Maurizio Ferron ha più volte ricondotto le osservazioni sul piano del «diritto al lavoro, quello di competenza del sindacato e per il quale abbiamo sempre lottato, specialmente noi della Fiom Cgil. Noi il nostro appello, anche localmente, lo rivolgiamo a tutela di questo diritto, per cui non seguiamo la strada delle estensioni politiche della nostra attività . Starà , poi, ai singoli cittadini verificare se oltre che a questa battaglia possono condurne insieme delle altre. L'unica nostra speranza è che non si demonizzi la politica tout court, perchè l'Italia ha bisogno di scelte partecipate». Mentre evitiamo di riportare qualche, forse inopportuna ma endemica, polemica interna e di dettaglio tra i presenti più politicizzati, riserviamo al futuro l'indicazione dei dettagli di tutte le iniziative per la raccolta delle firme nei vari comuni della provincia, mentre ci piace sottolineare due risposte chiare di Maurizio Ferron alla nostra osservazione sulla necessità , ancora "tecnicamente" (e furbescamente) dilatata come tempistica, di non penalizzare le risorse per il lavoro facendo pagare l'Imu per i beni commerciali di chiesa, partiti, sindacati e fondazioni e sulla indilazionabilità per tutelare i reali diritti dei lavoratori della revisione radicale delle normative e dei controlli che con la proliferazione dell'istituto delle (false) cooperative hanno permesso oggi che le coop, come denunciato da Legacoop Veneto sui nostri media, siano per la gran parte (circa il 70%) diventate protagoniste di fenomeni diffusi di evasione, riciclaggio e sfruttamento dei lavoratori soci. Maurizio Ferron ha così risposto seccamente: «L'Imu va pagata da tutti, senza distinzioni e senza ulteriori indugi a meno che il bene immobile non sia la prima casa mentre quelle coop non solo fanno quello che lei dice ma falsano la concorrenza leale togliendo appalti e lavoro a cooperative e aziende corrette. E' un fenomeno da rimettere urgentemente sotto controllo». Pensionati e redditi bassi da non lasciare soli, nel caso dell'Imu a due velocità , nel pagare per la crisi, e, per le coop che impazzano anche nei nostri enti pubblici, Mirror docet? Ferron ha risposto da uomo Fiom.
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