Ezzelini Storti: La politica deve risolvere il problema libico ma non con le bombe!
Domenica 20 Marzo 2011 alle 13:57 | 0 commenti
Giuliano Ezzelini Storti, Coordinatore Provinciale PRC-FDS Vicenza - La decisione del governo italiano di partecipare con basi, uomini e mezzi all'avventura bellica nel mediterraneo è folle.
Rifondazione Comunista-FDS è contro qualsiasi forma di partecipazione dell'Italia ad azioni belliche.
Oltre che sbagliata e politicamente azzardata, ricordiamo come proprio 100 anni fa fu il nostro paese a macchiarsi di bombardamenti contro i civili nella allora colonia italiana.
Questa nuova guerra ha molto di neocolonialismo e ben poco di umanitario. I nostri governanti ora parlano di diritti umani e di democrazia ma facevano a gara fino a ieri per baciare Gheddafi e a trattare accordi economici per le loro aziende. Come per il Kosovo, l'Iraq e l'Afghanistan tutte le ragioni sono buone pur di controllare le risorse energetiche.
I governi degli USA e della UE tacciono sulle stragi che i loro stessi alleati stanno facendo contro giovani in diversi paesi mediorientali come in Arabia Saudita o Yemen (41 morti nelle ultime ore). Eppure quei giovani uccisi sono i fratelli dei giovani libici che si battono contro Gheddafi... ma lì il petrolio è in mani sicure di regimi alleati di ferro con l'occidente, che quindi vanno lasciati agire senza disturbarli anche se fanno stragi.
Siamo sempre stati a fianco dei giovani maghrebini nella loro lotta contro le dittature e i regimi autoritari e non c'è dubbio che quello di Gheddafi lo sia. Siamo stati al fianco di quei giovani anche quando i nostri governanti fornivano ai dittatori le armi per massacrarli. Siamo al loro fianco anche ora "senza se e senza ma"; per questo abbiamo chiesto da tempo la rottura dell'accordo (anche militare!) tra Italia e Libia, per questo abbiamo chiesto il blocco dei beni libici all'estero, l'interruzione degli accordi commerciali, l'isolamento politico immediato di Gheddafi, l'invio di aiuti umanitari immediati attraverso l'ONU e l'Unione Africana, l'accoglienza dei migranti, il supporto di cibo e di beni di prima necessità ai movimenti libici in rivolta.
La pace si difende dal basso, rifiutando di mettersi l'elmetto, con la solidarietà internazionalista, scendendo in piazza per l'autodeterminazione della Libia contro i dittatori e le grandi potenze che sfruttano le sue risorse ed il suo popolo.
Manifestiamo enorme preoccupazione, poi, per eventuali coinvolgimenti della città di Vicenza, vista la presenza della Caserma Americana "Ederle" e della futura "Ederle 2" al Dal Molin, dove in futuro avrà sede principale "l'Africom"(una parte già c'è !) e questo ci conferma come sia stata giusta la battaglia della popolazione vicentina contro la costruzione della seconda grande base USA nel territorio Berico.
Si crei a Vicenza e in Italia un movimento per la pace, contro le bombe che in queste ore stanno soffocando la richiesta di libertà che viene dal popolo libico.
il Coordinatore Provinciale PRC-FDS Vicenza
Giuliano Ezzelini Storti
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