Ex Sigior: senza stipendio, protestano in mutande Poi davanti a casa titolare, fornitore di Pianegonda Articolo e video esclusivi di VicenzaPiù
Venerdi 2 Luglio 2010 alle 17:08 | 0 commenti
Una sfilata di striscioni davanti ai cancelli della loro ex fabbrica.
Poi a torso nudo scandendo lo slogan «ridacci i nostri soldi, ci hai lasciato in mutande» sotto la villetta dell'ex datore di lavoro (clicca QUI per nostro servizio video esclusivo, n.d.r.).
É questa la protesta organizzata stamattina da una decina di lavoratori della Sigior di Bolzano Vicentino i quali denunciano una condotta sospetta da parte della impresa presso la quale alcuni di loro erano impiegati ormai da due lustri.
«Per sei mesi circa abbiamo lavorato senza paga con la promessa che i soldi sarebbero arrivati a brevissimo, poi il titolare ha chiuso l'azienda spiegandoci che era fallita e che per ogni questione ci si sarebbe dovuti parlare per carte bollate. Noi però ci siamo stufati, chiediamo giustizia; temiamo una truffa ai nostri danni». Ha usato queste parole Reda Al Quraini, il giovane operaio palestinese che si è fatto portavoce dei colleghi che stamattina hanno protestato a Bolzano Vicentino proprio davanti ai cancelli della Vigior, la loro, ormai, ex fabbrica.
La ditta, specializzata nella lavorazione di metalli preziosi conto terzi, dava lavoro ad una dozzina di addetti, quasi tutti stranieri. Secondo quanto riferito dai manifestanti però negli ultimi mesi i rapporti tra impresa e operai sono peggiorati: «Per anni - sottolinea Quraini - i pagamenti sono arrivati in ritardo, ma durante questi ultimi mesi la situazione si è aggravata; per convincerci di andare lo stesso a lavorare ci hanno spiegato che l'azienda vantava un credito consistente presso la Pianegonda (nella foto una modella con i gioielli del famoso marchio vicentino, n.d.r.), , una maison argentiera di Grisignano, nota in tutta Italia per i suoi gioielli di desing. Siamo addirittura stati convocati dai manager di Pianegonda i quali ci avevano assicurato, carte alle mano, che quei crediti esistevano. Il titolare di Sigior Vincenzo Silvestris ci aveva assicurato che grazie a quel credito ci avrebbero reso quanto ci spettava e invece non è successo nulla. Anzi abbiamo il sospetto che nella procedura fallimentare, sempre che ve ne sia una in corso, il nostro credito non compaia».
Sicché gli operai si dicono disperati, spiegano di essere senza lavoro e con i mutui da pagare. Spiegano che i sindacati sono stati poco attenti e che hanno deciso di rivolgersi all'avvocato Gianni Cristofari (ex difensore civico di Vicenza ed ex consigliere comunale) per andare a fondo in una vicenda «che ha troppi punti oscuri».
Sempre in mattinata gli operai si sono spostati da Bolzano Vicentino a Bressanvido fino a recarsi davanti alla villetta di Silvestris. Hanno chiesto un colloquio, ma invano (anche per la stampa è stato impossibile contattare il titolare o i familiari per citofono). Poi i manifestanti hanno cominciato a scandire una serie di slogan a tutela dei propri diritti ribadendo di essere pronti ad andare sotto casa di Silvestris «fino a quando non riavremo quanto ci spetta e quanto abbiamo guadagnato con fatica e sudore».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.