Estorsione in Veneto, Andrea Zanoni (PD): "Boom di denunce, la criminalità organizzata è sottovalutata, la legge 48/2012 va attuata e finanziata"
Venerdi 25 Agosto 2017 alle 23:55 | 0 commenti
"Nella nostra regione il fenomeno della criminalità organizzata è stato troppo a lungo sottovalutato, convinti forse di avere degli anticorpi naturali e che fosse un problema solo dell'Italia meridionale. La realtà però è ben diversa e adesso dobbiamo farci i conti, senza girarci troppo intorno: il Veneto dell'era Zaia è entrato purtroppo a pieno titolo tra le regioni vittime di sistemi tipicamente mafiosi". Sono queste, nella nota che pubblichiamo, le dure parole del Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni.
Commentando i dati dell'Ufficio studi della Cgia, rammenta l'esponente democratico, "negli ultimi 5 anni (2010-2015) in Veneto le denunce per estorsione sono aumentate del 79,5 per cento, con un incremento in termini assoluti di 217 segnalazioni, da 273 a 490. È sicuramente positivo che si denunci, ma è necessario intervenire nella fase precedente, quella della prevenzione. Per farlo, però, bisogna rendersi conto della gravità del problema, anziché continuare a perdere tempo. Il campanello d'allarme è suonato più volte: i dati delle relazioni della Direzione Investigativa Antimafia, illustrati la scorsa primavera in IV Commissione, hanno confermato come la nostra regione sia ai primi posti in Italia per i reati di usura, estorsione e riciclaggio. Occorre dunque un'azione più incisiva, invece la legge 48/2012 ‘Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile' è ancora in gran parte inattuata, finanziata poco e male: dai prestiti agevolati a favore delle Pmi per prevenire il ricorso all'usura, alle azioni educative e culturali per favorirne l'emersione e la denuncia, passando per il Fondo di garanzia per l'uso sociale dei beni confiscati a favore delle organizzazioni criminali o degli interventi a favore delle vittime di violenza e sfruttamento, la strada da fare è lunga".
"Serve una diversa consapevolezza, in primis da parte della maggioranza; non dimentichiamo infatti l'interminabile iter, quasi cinque anni, per arrivare alla nomina dei membri dell'Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza: un iter che si è concluso lo scorso febbraio, con l'insediamento però che è avvenuto solo a maggio ma che è stato subito messo in discussione dalle dimissioni di un componente appena nominato dal Consiglio, evidentemente proposto da qualche consigliere senza cognizione di causa. Non è così - conclude Zanoni - che si combatte in maniera efficace questi fenomeni".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.