Esposto Co.Ve.P.A. contro commissario e vice commissario per la Spv
Giovedi 9 Agosto 2012 alle 19:47 | 0 commenti
 
				
		Massimo Follesa, Co.Ve.P.A. Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa - Martedì 8 agosto presso il comando della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa assieme ad alcuni ricorrenti che hanno presentato istanza al TAR Lazio (9985/2010) contro il Commissario della SPV e la falsa emergenza per costruire autostrade inutili e costose, ha presentato un esposto contro l'ingegner Silvano Vernizzi e il dirigente regionale delle infrastrutture, autostrade e concessioni ingegner Giuseppe Fasiol.
Nella segnalazione ricevuta dalla Guardia di Finanza si rileva che,  nonostante i ripetuti solleciti il cui ultimo atto è stata la richiesta  formale per cause di giustizia e difesa del 23 maggio scorso, vi è una  negazione di fatto e un nascondimento effettivo della Convenzione  Economica e del Piano Economico Finanziario. E' gravissima e  contraddittoria la risposta dell'ingegener Fasiol che scarica sul  commissario Vernizzi  ogni responsabilità nel merito.Questi infine si  dichiara estreneoai documenti richiesti. Le ultime dichiarazioni  riportate dalla stampa su una nuova versione del PEF sono preoccupanti e  lasciano trasparire qualche profilo illecito e in violazione delle  norme sugli appalti pubblici e sulla finanza pubblica. Quanto segnalato  alle Fiamme Gialle perchè indaghino e riferiscano all'autorità  giudiziaria e alla magistratura contabile della Repubblica Italiana   riguarda i seguenti presunti profili illeciti:
	in merito  all'accesso a copie della Convenzione Economica e del Piano Economico  Finanziario indispensabili ad esercitare il diritto di difesa delle  proprietà dei ricorrenti nell'ambito di un procedimento avanti la  giustizia amministrativa, e per la verifica del rispetto delle normative  vigenti in materia di opere pubbliche, i pubblici ufficiali citati  hanno di fatto negato l'accesso ai documenti richiesti;
	in merito  ai sopracitati documenti non reperibili, risulterebbero allegati, nella  versione in bozza e in successissive integrazioni,  in atti della Giunta  Regionale del Veneto quali la DGRV 16 gennaio 2004 n. 2, la DGRV 6  febbraio 2004 n. 274, la DGRV 3 dicembre 2004 n. 3858, la DGRV 29  dicembre 2004 n. 4358, la DGRV 19 luglio 2005 n. 1838, la DGRV 2  novembre 2005, n. 3250, la DGRV 14 marzo 2006 n. 656, la DGRV 7 agosto  2006 n. 2533, la DGRV 17 ottobre 2006 n. 3185, DGRV_ 4 dicembre 2007 n.  3844, la DGRV 30 giugno 2009 n. 1934, che hanno dato avvio al Financig  Project dell'opera infrastrutturale citata. Questi atti preparano e  hanno corpo nella delibera del CIPE n. 96 del 29 marzo 2006, la quale  prende atto dei provvedimenti della Regione Veneto e ne orienta gli  indirizzi.  La delibera CIPE considera l'istruttoria svolta dal  Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sui dati delle quote di  traffico e il Piano Economico Finanziario (ex lege n. 350/2003 art. 4 c.  134 e 140) che non sono derogabili dagli atti di nomina del commissario  straordinario e sulla base dei poteri ad esso attribuiti;
	 i dati  dei flussi di traffico citati in delibera del CIPE, uniti ai rilievi dei  flussi di traffico condotti nella Provincia di Vicenza negli anni  2000-2007 (progetto Sirse) consentirebbero di dimostrare agevolmente la  non assegnabilità delle risorse pubbliche e di quelle bancarie al  Financing Project della SPV. Nella citata delibera CIPE 96/2006 il TIR  (tasso interno di rendimento) è stato dichiarato maggiore di 6,5%, si  tratta di una condizione indispensabile per giustificarne la  finanziabilità;
	 da verifiche poste in essere dalla parte  ricorrente emergerebbe, nell'ambito degli atti relativi al procedimento  presso il TAR Lazio che il TIR non corrisponderebbe ai valori dichiarati  nella delibera del CIPE. Per questo è indispensabile poter accedere al  Piano Economico Finanziario asseverato da istituti bancari. Ciò al fine  di confrontare i costi di realizzazione preventivati ed il possibile  flusso netto di cassa prodotto dal numero medio di utenti paganti atteso  per la Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, nella sua vita utile.  Infatti sulla base dei dati disponibili secondo la delibera CIPE  96/2006, anche con un arrotondamento per eccesso, nelle nostre  verifiche, il flusso netto di cassa attualizzato produrrebbe un Tasso  Interno di Rendimento che risulterebbe macroscopicamente inferiore, di  quasi un ordine di grandezza, al minimo ammesso per la finanziabilità  della SPV. Questo costituirebbe una grave violazione delle norme sia  comunitarie che della Repubblica Italiana in materia di opere pubbliche e  di finanza pubblica.
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