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Equizi al prefetto: il comune di Arzignano va sciolto per infiltrazione mafiosa?

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 9 Settembre 2011 alle 19:18 | 0 commenti

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Franca Equizi  -  Chiede alla prefettura berica di valutare la possibilità di sciogliere per infiltrazione mafiosa il comune di Arzignano

La colossale evasione fiscale del sistema conciario fa pensare a un sistema radicato. Da quanto pubblicato sarebbero implicati: amministratori pubblici, membri di consigli di multiutility pubbliche, parlamentari della repubblica, imprese, imprenditori anche di primaria grandezza e cosa gravissima, di servitori dello Stato (qui il nostro servizio).

Se alle indagini tributarie si sommano quelle ambientali il comune di Arzignano appare come il vero epicentro di un sistema che da dentro e da fuori le istituzioni parrebbe condizionare le istituzioni medesime in modo abnorme. La normativa ha previsto lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali ove emergano «... elementi su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata o su forme di condizionamento degli amministratori stessi, che compromettono la libera determinazione degli organi elettivi e il buon andamento delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati ovvero che risultano tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica...».

Con l'esposto appena protocollato presso la prefettura berica (clicca qui) chiedo di prendere in considerazione l'eventualità di sciogliere il consiglio del comune di Arzignano per infiltrazione mafiosa. Con l'occasione voglio precisare alcune cose su Confindustria Vicenza e GDF.
Quanto alla prima mi lasciano basite le dichiarazioni del presidente della sezione vicentina Roberto Zuccato il quale afferma sui media: «Chi ha sbagliato è giusto paghi, ma una eccessiva spettacolarizzazione della vicenda rischia di avere serie conseguenze economiche ed occupazionali ...stiamo parlando della vita e del lavoro di molte persone...». Insomma i panni sporchi ce li laviamo in casa, la gente non deve sapere. Forse è arrabbiato con la stampa nazionale che, a differenza di parte dei media locali, ha ampiamente riportato quanto accaduto? Mi chiedo inoltre come mai, tutti i giorni, sui media di proprietà dell'associazione da lui presieduta, compaiono foto nomi e indirizzi di persone accusate in via preliminare di avere compiuto reati come furti, magari di cibo, o reati legati al piccolissimo spaccio. Tutte persone sparate a piena pagina con tanto di foto. È forse più' grave rubare una scatoletta di cibo, magari per sfamare i figli, o evadere milioni di euro di tasse? Per chi evade deve scattare la gogna pubblica, anche chi evade ruba. A meno che non valga il proverbio veneto "chi roba poco va in galera e chi roba tanto fa cariera".
A questo, anche se non si tratta di Assindustria, si aggiungano le dichiarazioni del sindaco di Arzignano che definisce coraggiose le dimissioni dalle alte cariche di Assindustria di Chiara Mastrotto. E si aggiungano anche le recenti dichiarazioni dell'assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti che ha voluto smorzare i toni a carico degli imprenditori evasori assumendo come giustificazione che poca della ricchezza prodotta dalle concerie rimane ad Arzignano. Ciò che è stato detto da costoro è abominevole e fa schifo. Il sindaco di Arzignano avrebbe dovuto definire sacrosante e tardive le dimissioni della Mastrotto. E contestualmente avrebbe dovuto annunziare di volere defenestrare a pedate nel sedere lo zio Santo dal cda di Acque del Chiampo per le tristi vicende a tutti arcinoti. Per Ciambetti il disgusto che provo è altrettanto nauseabondo. Anche lui scodinzola davanti agli industriali e si dimentica che anch'egli è finito invischiato nell'affaire Montebello, un depuratore che da anni dispensa mortiferi miasmi. Forti coi deboli e deboli coi forti lorsignori.
Quanto alla GdF mi chiedo come sia possibile che i militari si siano accorti, solo dopo molto tempo, di quanto accadeva e delle mele marce al loro interno. Vorrei capire come abbia fatto il Giovine a gestire tutto senza farsi scoprire. Non sarebbe opportuno che il ministero competente e la magistratura aprissero delle indagine approfondite in merito? In primis sulle coperture dell'alta burocrazia statale e sulle coperture della politica? Temo infine che la prescrizione salverà i conciari evasori; e se accadrà sarà l'ennesimo smacco per tutti coloro che pagano le tasse e rispettano la legge. A Vicenza secondo me troppi procedimenti penali importanti si chiudono con la prescrizione o con patteggiamenti da bar sport.
Franca Equizi


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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