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Emergenza polveri sottili in Veneto, Aduc: denuncia alla Commissione europea

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 14 Aprile 2012 alle 03:57 | 0 commenti

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Maria Grazia Lucchiari, delegata Aduc Veneto Associazione Diritti Utenti e Consumatori - Rispetto della legge per riportare nei limiti sanitari i livelli di polveri sottili in Veneto perché il degrado dell'aria è degrado di legalità. Questo l'obiettivo della denuncia alla Commissione europea illustrata oggi a Padova e firmata da Maria Grazia Lucchiari dell'Aduc Veneto e da Maurizio Turco, deputato Radicale. Si tratta di un documento che rileva dal 2005 ad oggi la sistematica violazione in Veneto dei valori limite per quanto riguarda le polveri sottili, stabiliti da un decreto che recepisce una direttiva comunitaria.

La Regione Veneto ha approvato il Piano di Tutela e Risanamento dell'aria, che impone ai Comuni l'adozione di Piani di Azione con allegato il rapporto di valutazione ambientale strategica (Vas). Ad oggi nessun Comune ha assolto a questo dovere e nessuna Provincia ha approvato i Piani di Azione dei Comuni.
"L'aria del Veneto subisce un costante degrado che diventa emergenza - ha detto Maria Grazia Lucchiari - il 2011 ha segnato un peggioramento rispetto agli anni passati e nei primi tre mesi del 2012 il numero dei superamenti giornalieri per le polveri sottili ha quasi raggiunto il doppio del limite concesso per un anno".
Il ricorso al diritto comunitario nei confronti delle inadempienze della Regione Veneto e dei Comuni segue altre iniziative avviate dall Aduc presso le Procure di Vicenza, Treviso e Padova, quest'ultima ha aperto un fascicolo di inchiesta a carico di 14 amministratori tra Comune e Provincia di Padova e Regione Veneto, tra i quali Giancarlo Galan e Luca Zaia, Flavio Zanonato e Barbara Degani, Ivo Rossi e Alessandro Zan.
"Nei giorni scorsi abbiamo depositato una seconda opposizione alla richiesta di archiaviazione presentata dal Pm - ha spiegato l avvocato Giuseppe Lamedica legale dell Aduc. Il giudice Mariella Fino aveva chiesto al Pm ulteriori sei mesi per approfondire l'indagine, ed ora dovra decidere se archiviare o imporre al Pm di elevare l imputazione coatta o chiedere un ulteriore supplemento d indagine.
"Dopo i tentativi giudiziari avviati dall' Aduc, abbiamo attivato il fronte europeo per aiutare i responsabili politici e la magistratura a prendere atto che esiste una consolidata giurisprudenza in materia - ha precisato Maurizio Turco, deputato Radicale - ma soprattutto a prendere atto che indecisioni o sottovalutazioni del problema sono attentati alla salute umana".
Anche il Piano sanitario nazionale 2006-2008 scrive che "sulla base degli studi epidemiologici condotti in ambito internazionale ed italiano, si può affermare - con assoluta certezza - che all'inquinamento atmosferico è attribuibile oggi una quota rilevante di morbosità acuta e cronica, la diminuzione della speranza di vita dei cittadini che vivono in aree con livelli di inquinamento elevato, e che non sembra esserci una soglia al di sotto della quale non si osservano danni".
"Le autorità sanitarie locali condividono le scelte dei Comuni poiché fanno parte degli organismi decisionali in materia - ha aggiunto Maria Grazia Lucchiari - ma sembra che non diano segni di tutela e prevenzione nemmeno quando si verificano i picchi di inquinamento acuto che si protraggono anche per 15-20 giorni consecutivamente".
Il Piano Regionale di Tutela dell'aria della Regione Veneto ha suddiviso il territorio in aree omogenee ed impone che i Piani di Azione dei comuni non possano prescindere dal rapporto collaborativo tra Comune, Provincia e Comuni delle aree omogenee in cui sono inseriti. I Comuni del Veneto, invece, adottano misure emergenziali, parziali e perciò inefficaci e focalizzate sul traffico veicolare - misure che si rivelano inutili e fallimentari poiché non sono le azioni previste dalle normative regionali e nazionali - che impongono di considerare tutte le fonti di inquinamento dell'aria: produzione energetica, impianti industriali, traffico, edilizia, sistema agricolo e zootecnico, uso del territorio.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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