Elezioni in Veneto, la posizione dei comunisti: "non omologati al pensiero unico"
Domenica 12 Aprile 2015 alle 00:36 | 0 commenti
Il PCdI, Partito Comunista d'Italia – Federazione del Veneto, ripercorre il percorso che ha permesso di costruire una lista unitaria autonoma assieme a forze ambientaliste, comitati presenti nei territori e, recentemente, alla maggioranza del PRC veneto. Il segretario Giorgio Langella spiega: "visto che ultimamente si parla e si scrive di collegamento che favorirebbe la presentazione della lista, penso sia bene puntualizzare alcune cose. Non ultimo il "colpevole" ritardo nel definire la data delle elezioni che ha, di fatto, impedito di raccogliere le firme nelle settimane scorse".
"Ritengo - continua Langella - che la presentazione di una lista che non vuole omologarsi al pensiero unico sia comunque un fatto di democrazia. E che sia del tutto legittimo accettare qualche "collegamento" senza, per questo, chiedere né dare nulla in cambio".
Ecco la presa di posizione del Partito Comunista d'Italia – Federazione del Veneto:
In vari mezzi di informazione si parla di un collegamento che la lista "L'Altro Veneto. Ora possiamo!" (della quale il PCd'I fa parte) avrebbe richiesto a esponenti di gruppi regionali per potersi presentare alle prossime elezioni anche in mancanza delle firme richieste. Riteniamo che, come comunisti italiani, sia bene puntualizzare alcune cose. Qualche mese fa, il partito comunista d'Italia ha dichiarato come qualsiasi accordo con il PD e la candidata alla presidenza della regione Alessandra Moretti fosse improponibile. Le motivazioni di tale decisione erano contenute in una lettera indirizzata al segretario regionale del PD, Roger De Menech, in risposta a una sua richiesta di alleanza. In quella lettera esprimevamo un concetto per noi dirimente: c'erano (e ci sono) troppe differenze sostanziali a livello locale e nazionale per consentire alleanze su un programma che, necessariamente sarebbe stato ambiguo e, quindi, incomprensibile e, per molti versi, truffaldino per gli elettori. Del resto, la pretesa volontà di costruire un fronte comune per battere la destra rappresentata da Zaia e alleati vari, non ci sembrava una scusa sufficiente per raggiungere un accordo dal momento che, a livello nazionale, il PD è al governo con partiti appartenenti alla destra italiana.
La questione morale evidenziata da alcuni finanziamenti ottenuti (in altre campagne elettorali) da imprenditori che contemporaneamente hanno finanziato la destra e da molti esponenti veneti (e non solo) del PD implicati in gravi fatti di corruzione, infine ci impediva di stringere alleanze con il partito di Renzi rappresentato in Veneto da Alessandra Moretti.
Contestualmente a questa decisione netta, esponenti del PCdI e cittadini di sinistra non iscritti a partiti, scrivevano al consigliere regionale Pietrangelo Pettenò chiedendogli di firmare il collegamento per una lista indipendente e autonoma dalle forze in campo (naturalmente da Lega e destra, ma anche esplicitamente dal PD). A questa lettera, spedita più volte, il consigliere Pettenò non rispondeva. Nel frattempo il tentativo di riunire forze politiche e sociali ambientaliste e di sinistra promosso da ORA e subito accolto con favore dai comunisti italiani dava i suoi frutti e portava alla definizione della lista "L'Altro Veneto. Ora possiamo!" della quale fa parte anche il PRC (tranne quello veneziano che si riferisce al consigliere Pettenò). Si è iniziata la raccolta firme nonostante i tempi strettissimi dovuti anche e soprattutto al fatto che la data delle elezioni veniva decisa tardi lasciando poche settimane per raccogliere, nelle varie province venete, le circa 13.000 firme necessarie. Un'impresa che si annuncia molto difficile anche perché il consigliere Pettenò (ad oggi) non ha dato la sua disponibilità a firmare il collegamento nonostante le forze politiche (PRC e Comunisti Italiani) che lo hanno presentato, sostenuto e votato alle scorse elezioni facciano parte della lista "L'Altro Veneto. Ora possiamo!".
Noi comunisti italiani riteniamo che sia importante che una lista di sinistra e autonoma dai "grandi" partiti che siedono in parlamento si possa presentare alle elezioni regionali. Lo sforzo che stiamo facendo unitamente alle altre forze e ai cittadini che sostengono questo progetto unitario è quello di raccogliere le firme necessarie per la presentazione della lista stessa. Riteniamo, però, che sia normale accettare qualsiasi aiuto che ci consenta di essere presenti nella campagna elettorale senza condizioni né compromessi e senza che questo nascondi odiose forme di "baratto".
Permettere a forze non omologate al pensiero unico di presentarsi agli elettori e di partecipare alle elezioni è questione di democrazia.
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