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Elezioni europee, Sel Vicenza: le macerie culturali dell'Italia e la lista Tsipras

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 22 Maggio 2014 alle 18:27 | 0 commenti

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Niccolò Della Lucilla e Davide Vittorelli, SEL Vicenza - Ormai siamo giunti alla fine di questa ennesima, farsesca e ambigua campagna elettorale all’italiana. Il nostro paese, si sa, non ha mai brillato per partecipazione politica e culturale alle elezioni europee. Il campanilismo gretto che ci ha sempre contraddistinto ci ha sempre indotto a ritenere che le elezioni europee siano un mero sondaggio politico istituzionale, un’esercitazione generale di dialettica politica in cui ogni partito e movimento rema e gioca secondo i propri piccoli schemi nazionali.

I cittadini si ritrovano nella più totale disinformazione, non sanno cosa siano i gruppi parlamentari europei, quali siano i partiti continentali in campo, tantomeno il funzionamento delle istituzioni comunitarie e della legislazione europea. Tutto ciò, purtroppo, non rappresenta una novità.

Ciò che è inedito in questa tornata elettorale è l’avvitamento culturale del dibattito politico, caratterizzato da insulti, battute volgari e bordate che ormai non appartengono più ad un paese che storicamente era l’avanguardia nelle arti, nelle scienze e nella cultura politica.  Ciò che i media italiani ci presentano quotidianamente è una campagna elettorale dominata dai monologhi di tre grandi comunicatori, Berlusconi, Renzi e Grillo. La pochezza di contenuti è sotto gli occhi di tutti: Berlusconi che paragona Grillo a Hitler, Grillo che elogia Stalin, Renzi che promette, promette e promette senza concretizzare pressoché nulla e che etichetta il democratico dissenso come “gufare”. Una politica figlia della crisi che, prima che economica, è umana e valoriale. Gli italiani non sanno che votando Grillo, voteranno in realtà il gruppo misto, una serie di parlamentari che non avranno la titolarità nemmeno di emendare le leggi, in  quanto solo i gruppi nelle commissioni parlamentari possono farlo.  I cittadini non sanno altresì che i due maggiori partiti europei (appoggiati rispettivamente da Forza Italia e Partito Democratico), PPE e PSE, hanno già esplicitato la loro volontà di ricreare quella Grosse Koalition ridotto in macerie il sud Europa. In parole povere ci chiedono il voto per riproporre una larga intesa europea tra centrodestra e centrosinistra, come con Monti, con Letta ed oggi con Renzi.

Perché quindi votare la lista “L’altra Europa con Tsipras”? Intanto perché è una lista plurale, costituita da moltissimi cittadini, movimenti, associazioni, partiti che hanno speso un’esistenza sulle barricate della buona politica, senza compromessi o tornaconti. Con questa lista si sono candidati molti promotori dei referendum per l’acqua pubblica e per le energie rinnovabili, esponenti di associazioni umanitarie ed ambientaliste, alfieri contro le mafie e per la tutela della scuola pubblica, giornalisti, lavoratori, artisti, intellettuali e persone perbene.

Nel silenzio dei media, inoltre, nessuno ricorda che tutti gli ultimi candidati alla presidenza della Repubblica italiana sono convinti sostenitori di questa lista, da Stefano Rodotà a Gino Strada, da Gustavo Zagrebelski a Dario Fo e questo dovrebbe quantomeno far riflettere sulla bontà della proposta politica. Il programma elettorale della lista Tsipras, inoltre, non è un nutrito elenco di “desiderata” irrealizzabili, ma un insieme di proposte concrete e specifiche che hanno come unico obiettivo quello di riportare al centro della discussione politica le persone, con le loro famiglie, le loro fragilità e difficoltà, le loro condizioni lavorative, l’accesso ai servizi, le loro disponibilità economiche, la loro qualità della vita.

Tutti i partiti vi dicono: “Ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede il mercato”. L’altra Europa con Tsipras vi dice: “Ce lo chiedono le persone, ce lo chiedono le famiglie”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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