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Grasso: Commissione d'inchiesta su banche da sospendere a Camere sciolte. CorSera: è contro la strategia di Renzi

Di Rassegna Stampa Sabato 4 Novembre 2017 alle 10:28 | 0 commenti

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«I lavori della Commissione d'inchiesta sulle banche finiranno non appena le Camere saranno sciolte. Non si può proseguire oltre». Sembra il sigillo su una diatriba apparentemente senza importanza che rimanda ai regolamenti parlamentari di Camera e Senato. Ma la voce che arriva dal piano nobile di Palazzo Madama, dove ci sono gli uffici di Pietro Grasso, è di quelle in grado di infiammare il clima politico. Perché c'è una nuova guerra sotterranea - oltre a quella che sì è combattuta sul rinnovo di Ignazio Visco, oltre alle disfide innescate dalle prime audizioni nella Commissione bicamerale - che si combatte attorno all'organismo presieduto da Pier Ferdinando Casini. E rimanda al braccio di ferro in corso dietro le quinte sulla durata dei lavori.

Il protagonista nascosto, anche in questo caso, è Matteo Renzi. Il leader del Pd, infatti, è convinto di riuscire a trasformare il suo tallone d'Achille in un punto di forza. È convinto insomma che lo stesso "dossier banche" che ha segnato l'inizio della sua parabola discendente adesso può aiutarlo a risalire la china. Perché questo possa succedere, Renzi ha in mente due mosse. La seconda è quella di candidarsi alle Politiche nel collegio di Arezzo, uno di quelli più "feriti" dal caos di Banca Etruria. Lo stesso collegio in cui risiede la famiglia di Maria Elena Boschi, lo stesso che elettoralmente al Pd ha di recente procurato più dolori che gioie.

Ma il piano è monco senza il suo tassello principale. La prima mossa. Che rimanda alla volontà di estendere i lavori della Commissione d'inchiesta sulle banche anche alla campagna elettorale. Delle «rivelazioni scottanti», che riguarderebbero le presunte responsabilità degli organismi di controllo sul caos delle Popolari, nella testa dei dirigenti del Pd devono essere «servite calde» proprio durante la fase cruciale della campagna elettorale. Quindi, anche dopo la chiusura delle Camere. «I posti di lavoro sarebbero stati di più se le banche avessero lavorato meglio. E invece qualcosa non ha funzionato», ha spiegato ieri Renzi nella newsletter inviata agli iscritti al suo sito. E ancora: «Se vogliamo che qualcosa cambi davvero le alte burocrazie di questo Paese devono smettere di buttare la croce addosso ai politici di turno e assumersi anche loro le proprie responsabilità. Chi ha sbagliato, paghi: non è populismo, è giustizia».

Sembra l'alba di un nuovo strappo istituzionale, a poche settimane da quella mozione del Pd su Bankitalia.

Ma stavolta, sulla strada del leader del Pd, non ci sono ancora il Quirinale o Palazzo Chigi. C'è, invece, Pietro Grasso. Dopo la posizione attendista messa a verbale da Laura Boldrini, sulla durata dei lavori della commissione Banche la seconda carica dello Stato è pronta a pronunciare il niet: «Non si può andare oltre lo scioglimento delle Camere».

Difficile che Renzi accetti di fare marcia indietro senza combattere. Difficile anche che rinunci al sogno di rovesciare a suo favore la questione banche.

La strada è istituzionalmente impervia. Il presidente della Commissione, Pier Ferdinando Casini, ha sempre rivendicato la sua guida "neutra" che diventa garanzia anche in momenti delicati come la campagna elettorale. Ma bisognerà vedere, di fronte a un clima sempre più aspro, quale percorso deciderà di intraprendere.

di Tommaso Labate, da Il Corriere della Sera


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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