Dopo il tentativo fallito di alimentare il Fondo di ristoro per le Vittime di Reati Finanziari con gli NPL (Non performing loans), crediti deteriorati ovvero i debiti delle famiglie e imprese, della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dalla padella si è caduti nella brace: è la SGA spa (Società Gestione Attività ) con sede a Napoli, di proprietà al 100% dello Stato, che l'ha rilevata da... Intesa Sanpaolo, ad avere in gestione la riscossione dei 50 mila crediti in sofferenza delle due banche venete per un controvalore di qualcosa come 18 miliardi di euro e con 300.000 ipoteche (200.000 per ex Bpvi e 100.000 per ex Veneto Banca)
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"Ai parlamentari veneti neo eletti rivolgo un appello preciso: di fronte alla gravità dei fatti che hanno colpito il sistema bancario veneto e in particolar modo i risparmiatori, è necessario intervenire immediatamente e con forza. Senza indugio alcuno, si dia l'avvio a una nuova Commissione parlamentare d'inchiesta che riprenda e superi quanto fatto dalla Commissione presieduta dall'allora senatore Pier Ferdinando Casini nel corso della precedente legislatura". Sono le dichiarazioni del Consigliere regionale Luciano Sandonà  (Zaia Presidente) che in una nota aggiunge: "In questo senso, è pronta una Risoluzione che sarà presentata e votata dall'Aula e che conterrà un invito chiaro indirizzato ai nuovi deputati e ai nuovi senatori veneti. Continua a leggere
Ritenendo che il passaggio dei crediti deteriorati delle ex popolari venete alla SGA, debba prevedere la messa in sicurezza anche e sopratutto delle micro imprese o medie imprese al di sotto dei 10 milioni di euro di ricavi, rimaste vittime della colossale truffa delle ex Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, ci siamo attivati con delle proposte atte a evitare un rischio progressivo e incontrollato di un disastro economico irreversibile. In allegato pubblichiamo la mail appena inviatada Patrizio Miatello per l'associazione Ezzelino III da Onara al sottogretrario all'Economia Pier Paolo Baretta, al presidente della Commissione Parlamentare Banche Pier Ferdinando Casini e al presidente Regione Veneto Luca Zaia.
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Il Sole 24 Ore Radiocor Plusper VicenzaPiu.com. La Commissione d'inchiesta sulle banche secondo il presidente Pier Ferdinando Casini chiude i lavori dopo aver messo in luce che "non c'e' stata l'auspicata efficacia nell'attivita' dei controllori; la vigilanza non si e' dimostrata del tutto efficace: tempi troppo lunghi per i controlli, poteri sanzionatori tardivi e impotenti di fronte a comportamenti dolosi". Inoltre "non c'e' stata la fluidita' necessaria e debolezze nella collaborazione tra le Autorità " afferma nella conferenza stampa a conclusione dei lavori con un riferimento a Banca d'Italia e Consob.Â
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Il Sole 25 Ore Radiocor Plus per VicenzaPiu.com. Fumata nera in Commissione d'inchiesta sulle banche per arrivare a una relazione finale unitaria. Al termine dell'ufficio di presidenza presieduto da Pier Ferdinando Casinisi e' constatato che il tentativo di approvazione di una relazione unitaria "non incontra l'ampia convergenza tra i Gruppi che era richiesta". Casini ha quindi nominato come relatore il vice presidente Mauro Maria Marino, che presentera' la sua relazione alle 12. Nel frattempo altri Gruppi parlamentari come M5S, Forza Italia, Leu, si legge in una nota, stanno facendo pervenire alla Commissione i loro testi.
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Osservatori distratti o in malafede raccontano una storia fantasiosa: la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi bancaria non si sarebbe occupata dei "problemi veri" per dedicarsi a scrutare "dal buco della serratura" (Gianni Dal Moro, commissario Pd) gli affari privati di Maria Elena Boschi. La verità è che, su oltre 200 ore di audizioni, la commissione si è occupata del conflitto d'interessi del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per non più di cinque o sei ore in tutto in tre audizioni (anche se, poi, proprio l'interesse dei media si è concentrato su quelle cinque o sei ora", ndr).
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Pubblicato alle 18.30, aggiornato con video integrale alle 22.54. Oltre alla solita Maria Elena Boschi spunta la new entry Berlusconi "garante" per un prestito a Denis Verdini (qui video integrale)
Roma, servizio chiuso alle 19.42. Due audizioni, quella degli ex amministratori delegati di Banca intermobiliare Pietro D'Aguì e soprattutto quella dell'Ad di di Veneto BancaVincenzo Consoli, ammesse con scetticismo per la loro condizione di indagati, irrompono con forza nello scenario storico dei fatti che a fatica la commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche sta cercando di ricostruire e piazzano potenti mine sulla credibilità di figure in teoria insospettabili.
Ieri, 13 dicembre, è stato audito il Cav. Gianni Zonin (nella foto di archivio cuol suo legale Enrico Ambrosetti), Presidente di Banca Popolare di Vicenza ininterrottamente dal 1996 al novembre 2015, per molti il vero e proprio dominus della banca. Una testimonianza molto ermetica, di fatto inutile essendo piena di "non so, non ricordo, non avevo i poteri, in CdA venivano portate in delibera solo pratiche superiori ai 50 milioni e le assunzioni dei dipendenti col grado minimo di dirigente...". La figura professionale di Giannandrea Falchi, già segretario particolare del Direttorio di Bankitalia sin dall'era di Mario Draghi, era stata suggerita a Zonin da un rappresentante delle Istituzioni, se non un diplomatico americano di rango...
Roma, da nostro corrispondente. Ostenta totale cortesia e piena disponibilità Gianni Zonin dinanzi alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche (qui il video completo, ndr). Puntuale varca alle 18.00 il portone d'ingresso di palazzo San Macuto per annunciare di essere pronto a rispondere a tutte le domande di deputati e senatori, forte anche del credito acquisito per avere accettato l'audizione in tempi rapidissimi, addirittura anticipati, nell'unico giorno rimasto libero nel calendario dell'udienza preliminare del tribunale di Vicenza dove l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza è imputato.