Dovigo: Una buona scelta, in una vicenda disperata
Mercoledi 30 Giugno 2010 alle 00:07 | 0 commenti
Valentina Dovigo - Non si può definire diversamente la decisione del Governo di smilitarizzare e sdemanializzare l'area del Dal Molin e di realizzare la tangenziale Nord. E mentre molti gridano al successo e tutti si affrettano a dimostrare che è merito loro, anzichè riconoscere che se c'è un merito è nella molteplicità e proficuità delle relazioni che si sono instaurate, anche attraverso momenti difficili, fra cittadini ed amministratori e fra le varie anime del movimento, noi ci auguriamo solo che alle buone intenzioni per la realizzazione di un parco pubblico seguano gli atti concreti.
Di aree verdi e spazi pubblici Vicenza ne ha bisogno da tempo, ne ha bisogno perchè è una città inquinata e disordinata dal punto di vista urbanistico, ne ha diritto perchè i suoi cittadini ne hanno diritto "semplicemente" da tempo in base alle norme vigenti, ne ha ancor più bisogno e diritto ora che la base militare americana eserciterà un pesante impatto ambientale e sociale su tutto il suo territorio.
Ciò che mi vede più critica è il finanziamento alla tangenziale nord e nessuna apertura per la linea di trasporto pubblico o il polo della meccatronica. Sarà che la notizia è arrivata a Festambiente, ma dopo aver ragionato e dibattuto di green economy, di mobilità sostenibile, di emergenza clima ed acqua, di consumo di suolo, mi chiedio come mai, nel momento delle scelte politiche concrete, non ci si riesce a staccare da una cultura per cui lo sviluppo ( e le compensazioni...) è rappresentato pricipalmente da nuove strade, nuove tangenziali, nuove bretelle e molto probabilmente nuova edificazione che verrà . Si continua a programmare e decidere come se avessimo davanti a noi un territorio infinito. Nessun tentativo non dico di invertire la rotta, ma di porsi in maniera critica la domanda di ciò che hanno bisogno questi luoghi, ora, prima di collassare definitivamente e ciò che è necessario fare per dare respiro a coloro che vi abitano.
E pur riaffermando con forza che il parco è una buona scelta ed un'ottima opportunità per la città , non è proprio accettabile il nome di Parco della pace, sarebbe molto più coerente venisse chiamato Parco dei Cittadini.
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