Donne Sel, in difesa della 194 per una scelta libera e consapevole: oggi consiglio regionale
Mercoledi 18 Luglio 2012 alle 09:08 | 0 commenti
Silvia dalla Rosa, Gruppo Donne di Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza - Oggi 18 luglio in Consiglio Regionale del Veneto verrà discussa la proposta di legge di iniziativa popolare che vorrebbe rendere obbligatoria la presenza di volontari e movimenti antiabortisti nei consultori, nei reparti di ginecologia ed ostetricia, e nelle sale d'aspetto degli ospedali. La proposta, del Popolo della Libertà , sarebbe giustificata dall'elevato numero di interruzioni di gravidanza in Veneto dopo la dodicesima settimana.
La risposta a questo dato allarmante quindi, secondo chi propone la legge, sarebbe quello di inserire obiettori e movimenti per la vita in strutture pubbliche, invece di potenziare il servizio offerto dai consultori e offrire la giusta prevenzione. La proposta non è condivisibile sotto vari punti di vista.
Innanzitutto, il diritto di scelta della donna è garantito dalla legge 194 e non può essere indebolito dalla presenza di obiettori che potrebbero influenzare una scelta così difficile e importante da fare in un momento così delicato. Il numero degli obiettori infatti in Veneto e in Italia è elevatissimo e la libera scelta è già difficilmente garantita. Rendere obbligatoria la presenza di gruppi antiabortisti oltre al già elevatissimo numero di medici obiettori non solo non rispetta un fondamentale diritto della donna, ma non risolve il problema.
Se il dato allarmante è l'elevato numero di aborti dopo la dodicesima settimana infatti, non si può pensare di intervenire influenzando le donne a continuare la propria gravidanza con una maggiore influenza da parte degli obiettori! Non solo perché viene violato un diritto garantito, ma anche perché si potrebbe correre il rischio che le donne tornino a ricorrere come in passato alla pratica degli aborti clandestini, vanificando così lo scopo stesso della legge 194.
Ribadiamo l'importanza costituita dalla prevenzione, dall'educazione sessuale e dall'investimento in quelle strutture pubbliche come i consultori, che possono garantire il benessere e la salute della donna che si trovi in situazioni simili, se gestiti al meglio. L'aborto è un diritto che deve essere garantito perché è la libera scelta di ogni donna e può dipendere solo da lei, non da un legislatore. E' un diritto che deve essere garantito da uno stato laico e democratico, senza che ci siano ingerenze di gruppi e persone esterne alla sfera delle scelte personali di ogni singola donna.
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