Donne Democratiche: "l'alternativa all'aborto è nella legge 194"
Lunedi 16 Luglio 2012 alle 20:03 | 0 commenti
Donne Democratiche del Veneto - Le donne democratiche contestano la Proposta di Legge che si discuterà mercoledì 18 in Consiglio Regionale
"Il Progetto di Legge presenta dubbi di legittimità ed è stato licenziato dalla V Commissione Consigliare con parere trasversalmente negativo. Restiamo sconcertate di come intorno ai contenuti della legge statale 194/78 si continui ad infierire in tutti i modi, senza rispetto per le strutture pubbliche dove non è certo auspicabile la previsione di presenze coattive di associazioni varie. Queste associazioni hanno già ampio spazio laddove le strutture sanitarie responsabili lo ritengono opportuno".
Questo il commento delle Donne Democratiche al PdL n°3 di iniziativa popolare "Regolamentare le iniziative mirate all'informazione sulle possibili alternative all'aborto" avente lo scopo di rendere obbligatoria, la pubblicità dei movimenti e associazioni di aiuto alla vita nelle strutture sanitarie venete ove si interviene per le interruzione della gravidanza che mercoledì 18 luglio sarà discusso in Consiglio Regionale. "Il linguaggio di questo PdL - precisano le Donne Democratiche - travisa il senso della 194/78 definita riduttivamente legge sull'aborto, mentre nel suo titolo per esteso "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza" e nella sua apertura "Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile", rivela scopi e finalità ben più ampie". "Una corretta informazione dovrebbe riferire di come la legge parli di responsabilità e quindi di scelta della maternità e preveda allo scopo una serie di interventi da parte della Regione relativi all'aggiornamento del personale sanitario. Facciamo riferimento all'art.15 sui "problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull'uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza. Le Regioni promuovono inoltre corsi ed incontri ai quali possono partecipare sia il personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sia le persone interessate" Non ci vuole molto per comprendere non è certo la presenza di queste associazioni a costituire una reale alternativa all'aborto. L'alternativa c'è già nella legge 194/78 e la Regione si deve adoprare per realizzare quanto è in suo potere per evitare uno sgradevole intervento ideologico, poco rispettoso dei diversi valori etici degli utenti".
Rosanna Filippin Segretaria Regionale Partito Democratico del Veneto
Raffaela Salmaso Responsabile Regionale Donne Democratiche del Veneto
Laura Puppato Capogruppo PD Consiglio Regionale del Veneto
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