Domani al giro di boa il processo Marlane Marzotto: nostro servizio
Mercoledi 3 Novembre 2010 alle 21:12 | 0 commenti
Paola. Domani venerdì ulteriore udienza del processo Marlane Marzotto, giunto ormai al termine della fase preliminare presso l'aula del tribunale paolano. Molte le incertezze al giro di boa essendo forse questa l'ultima sessione e tanti sono i dubbi dopo l'entusiasmo iniziale delle innumerevoli parti civili.
Tra i pochi punti fermi di questo processo ignorato occorre annoverare la fermezza dei giudici e la coerente presenza dello SLAI Cobas, mentre non giova per nulla il rumoroso "parterre" di legali spesso del tutto indifferenti e ignari. Di contro preoccupa la corposa documentazione prodotta dalla difesa, che se veritiera farebbe tremare gli organi istituzionali locali e non solo: dall' ente locale alla provincia, ai vari organi di controllo, alla regione, all' ASL e quant'altro, tutti a quanto pare responsabili a vario titolo di aver rilasciato autorizzazioni per l'interramento dei fanghi pericolosi, per lo sversamento dei reflui nel vicino mare e omologato gl'impianti sottovalutandone la potenziale pericolosità inquinante. Forse questo è il vero motivo per il quale di Marlane non si deve parlare, rispettando fino in fondo la ormai consolidata tradizione omissiva e compiacente. Domani sarà onere dell'accusa smontare i teoremi illustrati ultimamente dalla difesa, poi la decisione sarà demandata al giudice e non sarà per nulla un provvedimento facile perché, esaminate le eccezioni presentate, il Gup dovrà valutare se esistono le condizioni per il rinvio a giudizio degl'indagati o per una parte di essi. Se invece gli indizi di colpevolezza non sussistono dovrà esprimersi per il non luogo a procedere e qualora occorressero ulteriori elementi i fascicoli verrebbero restituiti al Gip per il riavvio delle indagini chiarificatrici. Queste ultime ipotesi sono le più temibili, perché incorrendo nelle prescrizioni si porrebbe la parola fine ad un decennio di sforzi per nulla indolori. Ed intanto la gente continua a morire.
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