Domani a Caldogno tavolo voluto da Variati e Vezzaro con Regione e Coldiretti su bacino
Lunedi 12 Novembre 2012 alle 17:06 | 0 commenti
Comune di Vicenza - E intanto viene chiesto lo stato di crisi. Regione Veneto da una parte, Coldiretti dall'altra, in mezzo i Comuni di Vicenza e Caldogno. È l'incontro che si terrà domani alle 17.30 nel municipio di Caldogno su iniziativa di Achille Variati e Marcello Vezzaro, i sindaci dei Comuni più duramente colpiti dall'alluvione del 2010 e messi a dura prova anche ieri dall'ultima ondata di maltempo, per accelerare e possibilmente chiudere la partita per la realizzazione del bacino di laminazione a nord di Vicenza, in modo da garantire la salvaguardia del capoluogo berico da possibili esondazioni fluviali.
Per la Regione interverrà l'assessore alla politiche ambientali Maurizio Conte, per la Coldiretti Vicenza il presidente Diego Meggiolaro accompagnati dai loro staff tecnici.
"I nostri concittadini sono esasperati e domani non vogliamo alzarci da quel tavolo senza un accordo definitivo utile a dare l'avvio alle ruspe - ha dichiarato Variati stamattina in sala Stucchi, affiancato per l'occasione dal collega Vezzaro. Con una capacità di 3.800.000 metri cubi d'acqua, quel bacino può contenere la piena del Bacchiglione per più di dodici ore e risolvere quindi i problemi delle nostre comunità . Invece sono trascorsi due anni dall'alluvione del 2010 e il progetto risulta incagliato perchè ancora Regione e Coldiretti non hanno raggiunto un accordo sugli indennizzi ai privati. In questo modo i sindaci, che non hanno pieni poteri per difendere gli interessi generali dei loro cittadini, sono essi stessi vittime di un marchingegno burocratico. Per questo - ha spiegato Variati, che ha voluto e organizzato l'incontro di domani a Caldogno, chiedendo che Regione e Coldiretti garantissero la presenza ai massimi livelli -, con il buon senso e il sano realismo che contraddistingue l'azione dei sindaci, abbiamo assunto questa posizione di forza per accelerare l'accordo risolutivo. Nel caso in cui, poi, il governatore Zaia, una volta ripresa in carico l'emergenza alluvione dopo il passaggio del testimone da parte del commissario straordinario Stancari, decidesse di affidarci specifici ed effettivi poteri, noi siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità , ad esempio, proprio nel seguire l'iter per la realizzazione dell'invaso di Caldogno".
"L'opera ha già la copertura finanziaria di 45 milioni di euro - ha aggiunto Vezzaro -, ed è per questo che non possiamo più attendere. Vogliamo date certe e l'avvio dei lavori il prima possibile. Soprattutto non dobbiamo correre il rischio che la magistratura blocchi l'intervento per ricorsi o per qualsiasi altro problema".
I due sindaci inoltre hanno annunciato l'intenzione di mandare alla Regione Veneto la dichiarazione dello stato di crisi per le eccezionali avversità atmosferiche che hanno interessato Vicenza e Caldogno a partire dalla serata di sabato 10 novembre (in base all'articolo 106 della legge regionale 11 del 2001). "Abbiamo già pronta la scheda puntuale dei danni da accompagnare alla delibera da inviare in Regione - ha dichiarato Variati -. Vogliamo il riconoscimento dei danni che il nostro territorio ha subito, anche per ottenere finanziamenti che reputiamo doverosi verso una terra che è stata ancora una volta umiliata dall'incapacità di fare le cose che servono".
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