Disabili: non fateci pagare la crisi
Venerdi 1 Luglio 2011 alle 17:42 | 0 commenti
Da Vicenzapiù e Ovest-Alto Vicentino n. 216 in distribuzione da venerdì.
La denuncia di Riccardo Cagnes, presidente del Comi.Vi.H (Comitato Vicentino delle Associazioni delle Famiglie delle persone con disabilità ): “L’assessore regionale Sernagiotto e i sindaci scaricano su noi familiari la colpa delle carenze del sistema. Amareggiato dal centrosinistraâ€.
Le associazioni dei disabili non ci stanno a «pagare la crisi».  A livello nazionale da quest'anno il Fondo per la non autosufficienza è stato abrogato e non verrà ripristinato dal governo, e a cascata i tagli si sono riversati sulla Regione Veneto e sui comuni.Che ora, tramite la conferenza dei sindaci dell'Ulss 6, hanno lanciato all'assessore regionale al sociale Remo Sernagiotto la proposta di permettere la compartecipazione delle famiglie dei disabili alle spese per la gestione dei Ceod, i centri educativi occupazionali diurni, dove centinaia di disabili trascorrono le giornate. Una proposta da realizzare tramite la modifica dell'articolo 6 della legge regionale 30 del 2009, che, al contrario, stabilisce che «non è prevista alcuna compartecipazione alle spese per le prestazioni a carattere semiresidenziale erogate presso i centri diurni a favore dei soggetti disabili». Dalle famiglie dei disabili arriva un secco “noâ€, che però, spiegano, non è pregiudiziale: «Né il governo né la Regione hanno ancora enunciato i livelli essenziali di assistenza (Lea) garantiti all'interno dei Ceod. Senza questa definizione precisa dei diritti dei disabili non possono chiederci di pagare quei servizi» spiega Riccardo Cagnes, presidente del Comi.Vi.H (Comitato Vicentino delle Associazioni delle Famiglie delle persone con disabilità ), alla testa di una manifestazione che ha portato decine di disabili e familiari fino alla Prefettura di Vicenza, dove una delegazione è stata accolta dal prefetto Melchiorre Fallica. Attualmente nei comuni dell'Ulss 6 sono circa 550 i disabili che godono dei servizi dei Ceod, strutture gestite di solito da cooperative sociali convenzionate con l'Ulss, dove dalle 9 alle 16 dei giorni infrasettimanali vengono seguiti da personale specializzato, sgravando le famiglie per alcune ore dal pesante lavoro di cura che le disabilità richiedono. Di queste, circa 400 aderiscono alle varie associazioni riunite ora nel comitato Comi.Vi.H. «Sernagiotto e i sindaci hanno gioco facile a scaricare su noi familiari la colpa delle carenze del sistema – denuncia Cagnes – Ma non hanno la minima idea del tipo i problematiche che una famiglia passa quando deve seguire un disabile: spesso le madri hanno una vita molto pesante, e a volte problemi di tipo psichiatrico possono colpire anche gli altri figli. Un disabile ha diritto a una pensione di invalidità che si aggira di solito intorno ai 250 euro e ad un'indennità di accompagnamento per compensare il tempo che uno dei familiari sottrae a un possibile lavoro per curare il disabile. Ci sono poi i costi dei farmaci, e i costi che per ogni attività sono più alti: basti pensare che solo da poco il Comune di Vicenza ha stipulato una convenzione con le piscine comunali per far pagare un solo biglietto per il disabile e il suo accompagnatore, per anni ne abbiamo pagati due». Cagnes fa parte anche della direzione cittadina del Partito Democratico. Un impegno politico che tiene a tener separato dall'attività con l'associazione. Ma le critiche alle carenze dei democratici in tema di diritti sociali non le risparmia. Il riferimento è a un passaggio di un documento sulla sanità approvato di recente dall'assemblea regionale del Partito Democratico. Era il 25 marzo 2011 e alla convention regionale a Monastier fu votato un documento molto chiaro sul tema della disabilità e dei Ceod: «La riduzione delle risorse non può mettere in discussione i diritti delle persone e delle famiglie più fragili; le risorse devono essere garantite a partire dalla disponibilità nel Fondo per la non autosufficienza e per i LEA, in particolare l’accesso nei CEOD, devono essere escluse forme di compartecipazione alla spesa» si legge in un passaggio del documento approvato dal Pd. Esattamente l'opposto della richiesta fatta a Zaia da Alberto Toldo, sindaco di Valdastico e presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 6. «Su questo tema bisogna fare cultura e informazione - sottolinea Cagnes - a partire dal centrosinistra, la parte politica che teoricamente dovrebbe essere più sensibile ai temi sociali. Lo dico con molta amarezza».
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