Depuratore di Montebello, nessun reato. Ciambetti: usciamo a testa alta
Venerdi 7 Ottobre 2011 alle 18:26 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - Archiviazione in quanto non esistono i presupposti di reato. A questa conclusione è giunto stamane il giudice Stefano Furlani del tribunale di Vicenza sulla vicenda relativa al depuratore di Montebello. Nel procedimento erano coinvolti, oltre ai vecchi vertici del consorzio Medio Chiampo e un nutrito numero di imprenditori le cui aziende erano accusate di aver smaltito rifiuti liquidi in assenza di autorizzazione, anche i consiglieri regionali all'epoca dei fatti componenti della settima commissione di Palazzo Ferro Fini: Roberto Ciambetti, Maurizio Conte, Giuseppe Berlato Sella, Andrea Astolfi, Elisabetta Gardini, Giuliana Fontanella.
"Il giudice ha fatto chiarezza - spiega, soddisfatto, Roberto Ciambetti, oggi assessore regionale al bilancio e agli enti locali - e, anche se personalmente non ho mai avuto alcun dubbio che sarebbe stata accertata la nostra correttezza, sono contento che sia stata posta la parola fine a una spiacevole vicenda dalla quale io e i miei colleghi, ma anche tutti i tecnici e funzionari dipendenti della Regione, usciamo a testa alta.
"Ricordo bene che appresi dell'inchiesta da ‘Striscia la notizia' - ricostruisce Ciambetti - e che mi sorpresi nel vedere come nell'evoluzione delle indagini venimmo coinvolti in quanto, come consiglieri regionali, avevamo semplicemente recepito il parere della Commissione tecnica, parere che non avremmo potuto smentire. Lo stesso Pubblico Ministero, Luigi Salvadori, aveva chiesto l'archiviazione della nostra posizione, confermata definitivamente oggi dal giudice, con buona pace di tutti quelli che hanno speculato indegnamente su questo caso nel tentativo, fallito, di screditarci".
"Insomma, i tanti uccelli del malaugurio che confidavano in chissà quali esiti e rivelazioni - ha concluso l'assessore Ciambetti - sono rimasti... scornacchiati".
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