D’Alema propone una riforma Costituzionale di 3 articoli e chiama in causa Mattarella
Venerdi 2 Settembre 2016 alle 14:30 | 1 commenti
L'intervento di Massimo D'Alema, del 29 agosto scorso a Vicenza, non si è limitato solamente a criticare l'operato di Matteo Renzi, come già scritto, ha avuto anche parole di apprezzamento nei confronti del Premier, come ad esempio sulla nomina di Vasco Errani a commissario per la ricostruzione del sisma in centro Italia. Durante il lungo intervento, l'ex presidente del Partito Democratico ha esposto anche una sua idea di riforma della Costituzione che, con soli 3 articoli risolverebbe tutti i problemi dell’attuale riforma. La proposta di D’Alema, di cui ai nostri microfoni ha anticipato l’imminente proposta a livello nazionale, prevede come primo articolo la riduzione di 250 deputati e il dimezzamento dei senatori. Il secondo articolo riguarda il voto di fiducia del quale propone che sia riservato solo alla camera dei deputati.
Nel terzo ed ultimo articolo, l’ex presidente del PD, al fine di evitare “la navetta†tra Camera e Senato, propone l’istituzione di un comitato di conciliazione che una volta modificata la proposta di Legge da una delle 2 camere provveda a stabilire il testo prevalente e a sottoporlo al voto finale.
D’alema si dice convinto dell’efficacia e dei benefici che questa riforma porterebbe “questa riforma che ho descritto è formata di 3 articoli, sta in mezza pagina, io credo che possa avere il consenso della stragrande maggioranza del parlamento e risolve tutti i problemi veri della riforma Boschi-Renzi, tutto il resto è paccottiglia che si può buttareâ€.
Prima di spiegare la sua proposta di "riforma" l'ex-presidente del PD, nel rimarcare la sua contrarietà alla riforma e secondo cui cambierebbe 44 articoli della costituzione, ha richiamato la platea al discorso che fece nell'ottobre 2005 l'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quando in discussione c'era la proposta di riforma Costituzionale voluta da Berlusconi.
Il quale, secondo D'Alema diceva "Questa è la riforma del Governo, ma è impensabile che il Governo cambi la costituzione e portò l'esempio della costituente, quando pur essendosi rotta l'unità antifascista ed essendoci chiaramente un governo anticomunista, tutti i rappresentanti, democristiani, comunisti, socialisti, repubblicani e i liberali, dell'assemblea costituente scrissero insieme la costituzione. E Mattarella spiegò, che le Costituzioni si scrivono insieme non solo perché è giusto dal punto di vista democratico, perché questa è una garanzia di stabilità delle regole, perché se passa l'idea che ogni governo si scrive le sue costituzioni, le costituzioni diventano delle leggi ordinarie".
Nel richiamare l'intervento di Sergio Mattarella, D'Alema oltre che a suggellare con l'autorevolezza del Presidente della Repubblica la fondatezza delle proprie critiche ai tentativi di riscrivere le costituzioni da parte del governo, ha secondo noi, anche il doppio intento di ricordare al Presidente della Repubblica come la pensava egli stesso non più tardi di 11 anni fa.
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