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Dal Comune di Vicenza 5 per mille a favore del Centro Antiviolenza, con campagna di comunicazione

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 18 Aprile 2016 alle 16:37 | 0 commenti

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Comune di Vicenza
"Io sono tuo fratello. Io sono tua sorella": è lo slogan della nuova campagna di comunicazione per la donazione del 5 per mille al Centro Antiviolenza (CeAv) che è stata presentata questa mattina dall'assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala, dal consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso, da due delle tre aziende vicentine, oltre a Rumor Industrie Grafiche, che hanno collaborato gratuitamente alla realizzazione della stessa: Riccardo Facci di Facci & Pollini Communication Company e Gabriele Guzzo di Leodari Pubblicità e da Laura Zanichelli, presidente dell'associazione “Donna Chiama Donna”.

Come già avvenuto nel 2015, anche quest'anno l'amministrazione comunale ha deciso di sostenere attraverso questa modalità il Centro Antiviolenza (CeAv) che, nato nel 2012 e condiviso da Comune di Vicenza, azienda Ulss 6 – distretto socio sanitario di Vicenza, forze dell’ordine, Ufficio Scolastico Provinciale, Provincia di Vicenza, AIAF (Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia) e numerose associazioni femminili attive sul territorio, ha come obiettivo principale aiutare tutte le persone vittime di violenza. Vista la positiva collaborazione sperimentata lo scorso anno, anche per la campagna fiscale 2016 (redditi 2015) l'amministrazione comunale si avvale della collaborazione di tre aziende leader nel settore: lo studio Facci & Pollini Communication Company che ha ideato il materiale pubblicitario, Industrie Grafiche Rumor e Leodari Pubblicità che hanno offerto la stampa di manifesti stradali, locandine, cartoline che vanno ad aggiungersi ai banner per la promozione sul sito istituzionale, sui social network e sui display led a disposizione del Comune. La campagna si avvale anche della collaborazione di AIM AMCPS per l'affissione dei manifesti. “La presenza di un servizio pubblico gratuito, gestito da operatrici esperte, sostenuto dalle associazioni femminile e in particolare da Donna chiama Donna (associazione che gestisce il Centro) ha permesso in questi anni di far emergere il fenomeno della violenza di genere, che purtroppo non conosce remissione. -– ha dichiarato l'assessore alla Comunità e alle famiglie Isabella Sala –. Se nel 2013 le donne che si sono rivolte al Centro sono state 186, nel 2015 sono state ben 265, con una media di presa in carico da parte delle operatrici (al saldo tra nuovi ingressi e dimissioni) di oltre 90 donne. Del resto, a livello nazionale il fenomeno del femminicidio non si arresta, e solo nei primi mesi (sino al 14 aprile) del 2016 già 27 donne sono state uccise dai loro compagni, ex mariti. Anche il nostro territorio è stato ferito nelle scorse settimane”. “È importante affiancare al lavoro delle operatrici una continua attività di sensibilizzazione e cultura nei confronti delle nuove generazioni – ha aggiunto il consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso –. La nuova campagna di comunicazione per convincere i vicentini a devolvere il 5 per mille della propria dichiarazione dei redditi al Centro Antiviolenza ha proprio l'obiettivo di ampliare la sua attività, in particolare per quanto riguarda l'azione di prevenzione nelle scuole; l’educazione contro la violenza deve partire dai ragazzi e questo si può ottenere formando i professori. Si tratta di una scelta che non costa nulla al contribuente, perché indirizza una trattenuta che andrebbe comunque versata allo Stato. La campagna, inoltre, è a costo zero, perché pensata e realizzata da professionisti che, anche quest'anno, desiderando fare qualcosa di concreto per la città, e che hanno messo disposizione la loro professionalità di indiscusso livello per questo progetto. “Per trovare il coraggio di rivolgersi ai servizi – aggiunge l'assessore Sala – è importante che le donne abbiano la possibilità di riconoscere intorno a loro qualcuno che gli è amico, con cui confidarsi e da cui avere aiuto. Per questo l'idea della sorellanza, dell'essere fratelli, come riportato nello slogan e nel materiale grafico, mi sembra particolarmente centrata.” “La sfida di ripetere una campagna di questo tipo – ha spiegato Riccardo Facci di Facci & Pollini Communication Company – ha impegnato il nostro team nell'individuare un messaggio che consentisse all'istituzione di parlare della violenza senza utilizzare un'immagine violenta. La scelta di “metterci la faccia”, richiamando ad una prossimità con chi è vittima, ci è sembrato fosse un modo più diretto e, al tempo stesso, più delicato per farlo. Ci piacerebbe che diventasse un messaggio virale, anche attraverso il mondo dei social media. La campagna 2016 nasce e si sviluppa dunque con un occhio attento agli ambienti social. Verrà diffusa dai canali ufficiali del comune (in particolare Twitter e Facebook) e sarà parte di una comunicazione continuativa nel periodo di campagna per il 5x1000. L'head della campagna, #IoSonoTuaSorella, #IoSonoTuoFratello, è composto da un hashtag che chiunque potrà usare per dimostrare il proprio sostegno verso le donne vittime di violenza. La campagna si apre all'esterno e chiede agli abitanti della città in primis di sensibilizzare i loro concittadini. I riferimenti alle pagine social che verranno utilizzate principalmente sono: Twitter @CittadiVicenza, Facebook Città di Vicenza”. “Come lo scorso anno, siamo felici di dare il nostro contributo alla riuscita dell'importante campagna di comunicazione per la donazione del 5 per mille al Centro Antiviolenza – ha dichiarato Gabriele Guzzo di Leodari Pubblicità –. Metteremo a disposizione i nostri mezzi: pubblicheremo, infatti, il lavoro di Facci & Pollini e i manifesti in collaborazione con Aim Amcps. Accanto a ciò, veicoleremo il messaggio anche sui due display di San Lazzaro e Borgo Berga, che hanno un impatto comunicativo molto forte essendo visibili anche alla sera, provvisti di animazioni e posizionati su una strada dove circolano 20 mila veicoli al giorno, al fine di stimolare ciascuno a dare la propria testimonianza alla riuscita della campagna”. “Rinnoviamo la partecipazione alla campagna – ha aggiunto Rumor Industrie Grafiche – perché come azienda fortemente collegata a questo territorio ci sentiamo impegnati per la promozione e il sostegno a interventi di contrasto alla violenza sulle donne".
Per devolvere il 5 per mille delle trattenute Irpef alle attività sociali del Comune di residenza è sufficiente apporre una firma nel modulo allegato a Certificazione Unica e modelli 730 e Unico nel riquadro dedicato al “sostegno alle attività sociali svolte dal Comune di residenza”. E' una scelta del contribuente, non è alternativa a quella dell'8 per mille e del 2 per mille, non comporta maggiori imposte da pagare e non costituisce una spesa, essendo una trattenuta che andrebbe comunque versata allo Stato. Il modello 730 pre compilato e 730 ordinario va presentato entro il 7 luglio 2016 al sostituto d’imposta. Il modello Unico va presentato entro il 30 giugno 2016 in caso di consegna in formato cartaceo alle Poste ed entro il 30 settembre 2016 in caso di presentazione per via telematica o tramite un intermediario abilitato. I contribuenti esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi possono ugualmente donare il 5 per mille consegnando gratuitamente la sola busta recante l'indicazione "scelta per la destinazione dell'otto, del cinque e del due per mille dell'IRPEF" entro il 30 giugno 2016 agli uffici postali o entro il 30 settembre 2016 ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (commercialista, CAF). Per informazioni più dettagliate, è possibile consultare la scheda informativa urp alla pagina www.comune.vicenza.it/5xmille.
L’attività del Centro comunale Antiviolenza
Il Centro Antiviolenza è gestito dal Comune di Vicenza e dall'associazione Donna Chiama Donna che impiega personale proprio altamente specializzato. Attualmente il centro garantisce l'apertura per 30 ore settimanali con operatrici professionali e la compresenza di volontarie qualificate dall'associazione Donna chiama Donna. Il CeAv opera gratuitamente garantendo l'anonimato: basta telefonare al numero 0444 230402 o mandare una mail a [email protected]. Si trova in via Torino 11 ed è aperto il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14.30 e il giovedì dalle 9 alle 17. Nei quasi cinque anni di attività il Centro ha visto il passaggio di oltre 700 donne: per poco meno della metà di queste sono stati attivati i servizi di ascolto, consulenza e sostegno. Sono 752 le persone, sia utenti che operatori del territorio, che, da aprile 2012, si sono rivolte al Centro comunale Antiviolenza per la richiesta di consulenza, informazioni e appuntamenti. 401 sono i casi presi in carico dal CeAv e riguardano sostanzialmente donne vittime di violenza, un dato che si allinea con quelli riportati dalle statistiche nazionali. 74 sono le questioni aperte al 30 settembre 2015, mentre le rimanenti si sono concluse. Delle 401 utenti in carico, residenti all'interno del territorio di competenza dell'Ulss 6, il 66% risulta essere di nazionalità italiana mentre il 34% di nazionalità straniera. 234 di loro vivono con il maltrattante mentre sono 220 le donne con minori. Per quanto riguarda la provenienza 211 risiedono a Vicenza, 178 nei comuni appartenenti all’Ulss 6 mentre 4 provengono da altri comuni. Dal punto di vista economico 168 utenti delle 401 prese in carico risultano prive di reddito al momento dell'accesso al servizio.
Nella quasi totalità dei casi la violenza è messa in atto dal partner convivente all’interno dello stesso nucleo familiare. I motivi della presa in carico da parte del CeAv sono: maltrattamento dal partner per il 51%, conflitti con il partner 12.5%, maltrattamento da parte dei familiari 9.5%, stalking 7%, maltrattamento da altri 4.5%, molestie 1.5%, problemi personali 1.5%, violenza sessuale 2%, conflitti con i familiari 1%, separazione 1.4 %, mobbing 0,1%, altro 0,5%. Il 4,5% delle utenti chiede, invece, informazioni generali, mentre il 3% informazioni legali.
Il CeAv dal primo luglio 2014 si avvale della consulenza di un team di 35 avvocati esperti di diritto di famiglia che, grazie ad una convenzione siglata tra Comune e Ordine degli avvocati di Vicenza, offrono agli utenti del centro una prima consulenza legale gratuita. Al servizio di consulenza gratuita possono accedere le persone in difficoltà che sono già utenti del Centro, per non più di due consulenze all’anno. Sono escluse dal beneficio del servizio le persone portatrici di controversie inerenti le loro attività di carattere imprenditoriale, commerciale o artigianale, oltre a quelle già seguite da un difensore di fiducia. Qualora la persona, a seguito della consulenza gratuita ricevuta, ritenga opportuno richiedere una successiva assistenza legale, deve conferire mandato ad un avvocato di sua scelta, diverso da quello che ha fornito la consulenza allo sportello. La convenzione prevede anche un monitoraggio annuale dell'andamento del servizio legale al CeAV, con la verifica di eventuali problemi e proposte di modifica o integrazione, con la conseguente facoltà di rivedere l'elenco dei professionisti stilato. Il Centro antiviolenza ha bisogno di risorse economiche per poter sopravvivere.
Nel 2014 sono stati stanziati 38 mila euro, di cui 18 mila come ultima parte del finanziamento biennale della Fondazione Cariverona per il primo semestre, 12.500 derivanti dalla quota parte del contributo regionale annuale e da 7.500 come ulteriore stanziamento specifico di bilancio. A questi si sono aggiunti 17 mila euro raccolti dall'associazione Donna Chiama Donna attraverso raccolta di fondi con iniziative specifiche, contributi da privati ed associazioni. In totale nel 2014 il centro ha funzionato con 55 mila euro. Per il 2015 lo stanziamento di bilancio è stato di 40 mila euro (25 mila da contributo regionale e 15 mila da stanziamento su capitolo specifico) a cui si sono aggiunti altri finanziamenti e contributi da privati. Nel 2016 sono stati stanziati 45 mila euro per il funzionamento del CeAv: 30 mila da parte della Regione e 15 mila erogati dal Comune. Per il resto, al fine di arrivare a 76 mila euro annuali, si tratta di fondi raccolti dall'associazione Donna Chiama Donna, da privati, da iniziative di solidarietà, etc. Negli anni il numero delle donazioni è in crescita costante. Se nel primo anno (2006) la quota assegnata al Comune di Vicenza è stata di 84.730 euro grazie a 2.770 scelte espresse dai contribuenti (30,58 euro l’importo medio), negli anni successivi (2007 e 2008), il meccanismo non è stato previsto dalla finanziaria.
Nel 2009 sono stati raccolti 43.465 euro grazie a 1.316 scelte espresse (33 euro l’importo medio). L'anno successivo, il 2010,1.362 contribuenti hanno destinato in totale 36.504 euro alle attività sociali del Comune di Vicenza (26,80 euro l'importo medio). Nel 2011 sono stati 1.546 i contribuenti che hanno optato per questa scelta, più numerosi degli anni precedenti, per un importo complessivo di 40.523 euro (26,21 euro l'importo medio). Nel 2012, sono stati donati complessivamente 43.560,15 euro (26,58 euro l'importo medio) da 1.639. Nel 2013 (anno fiscale 2012), 1.708 contribuenti hanno donato 48.165,75 euro (in media 28,20 euro) e nel 2014 (anno fiscale 2013) pur diminuendo il numero dei donatori che si attestano a 1.569, aumenta il totale della donazione arrivando a 57.331,25 euro (in media 36,54 euro).

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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