CSV di Vicenza, Marco Gianesini: "una parte dei problemi nel volontariato è dovuta al campanilismo, una parte non tutto". Lo ha ascoltato anche Vincenzo Riboni...
Mercoledi 28 Settembre 2016 alle 19:26 | 0 commenti
Stamattina, 28 settembre, presso i locali del CSV di Vicenza è stata presentata la sedicesima edizione di Azioni Solidali Vicentine dal presidente del CSV di Vicenza Marco Gianesini e da Gianfranco Capozzo e Maria Elisa Lagni, rispettivamente vice presidente e segretaria dell'associazione Volontariato in Rete. In sala c'erano, oltre a vari esponenti del volontariato vicentino, Isabella Sala assessore alla comunità e alla famiglia del comune di Vicenza, Vincenzo Riboni vice presidente del Co.Ge. (e protagonista del commissariamento del Csv poi bocciato dal Tar, come ha ricordato il nostro direttore con soddisfazione chiara da parte della sala), Maria Grazia Bettale rappresentante del coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Vicenza.
Nel corso della conferenza stamoa, che VicenzaPiu.Tv vi propone integralmente, è stato annunciato in premessa che il Co.Ge. Veneto ha assegnato il 12 settembre all’associazione Volontariato in Rete la gestione del CSV di Vicenza per i prossimi 6 anni.
Durante la conferenza, dopo la presentazione della manifestazione che si svolgerà il 1- 2 - 7 - 14 ottobre prossimo, si è discusso ampiamente sui temi riguardanti il volontariato e sulla scarsa solidarietà dimostrata da alcuni comuni del vicentino per non aver voluto accogliere profughi nei propri comuni.
In seguito, il presidente Gianesini, circa le recenti vicissitudini che hanno interessato il CSV, che ne hanno determinato il commissariamento poi, a distanza di un anno, annullato dalla sentenza del TAR del Veneto, ha detto che quanto capitato al CSV di Vicenza è dovuto anche al volontariato locale stesso e ai difetti del campanilismo e protagonismo di cui anche il volontariato non è immune "quello che si fa a Vicenza magari disturba qualcun altro. Qualcun altro che sta a Verona, che sta a Padova che sta da qualche altra parte. Ma non solo, anche all'interno della provincia ci sono queste invidie. Forse interessi personali ma nel volontariato li vedo abbastanza circoscritti. Per cui in qualche modo dobbiamo fare autocritica, nel senso che il volontariato deve fare autocritica. Purtroppo una parte delle accuse che sono arrivate a questo CSV sono partite proprio dal mondo del volontariato".
Ma Gianesini ha dimostrato di voler andare anche oltre quanto è accaduto "Che lezione dobbiamo trarre da questo? Dobbiamo parlarci forse di più tra volontari, cercare di superare la logica del campanile, la logica dell'orticello, di quello che faccio io lo faccio solo io, se arriva qualcun altro mi da fastidio. Ognuno deve cercare di fare meglio che può a beneficio dei destinatari" facendo capire che con il protagonismo e l'egoismo il mondo del volontariato danneggia se stesso.
Gianesini ha poi aggiunto un altro problema, "il mancanto rispetto delle regole", ricollegandosi a fatti passati, presenti e futuri: "se qualcuno segnala delle irregolarità dei comportamenti che potrebbero essere non conformi alle regole viene tacciato di uno che rompe le scatole. Questo mi sembra proprio che sia esattamente l'opposto della solidarietà . Io lo definisco l'omertà . Se c'è qualcosa che non funziona o che viene fatto in modo difforme da come essere fatto, io cittadino attivo ma anche volontario o faccio finta di niente o alzo la mano. Per me nell'ambito del volontariato é doveroso sempre alzare la mano".
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