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Monta la polemica a Vicenza (o, meglio, in una sua limitata periferia mediatico-politica) sull’attuale vicepresidente di IPAB Vicenza, l'avvocato Giovanni Cristofari, di cui si arrivano a chiedere le dimissioni (sempre in quell'area sparuta) dopo che per il M5S e il suo consigliere comunale Daniele Ferrarin avrebbe "spinto" il suo Cda a spendere troppo per Alessandro Moscatelli, il legale dell'ex studio Zanettin (ex, in quanto il senatore ora è al CSM) a cui è stato dato l'incarico di tutelare l'ente pubblico nell'articolata vertenza che lo oppone alla Cooperativa Bramasole, e dopo che per la Lega Nord  e il suo segretario cittadino, Matteo Celebron, Cristofari «non avrebbe detto la verità sull’incarico conferito all’Avvocato Alessandro Moscatelli riguardante l’azione legale che l’ente vicentino ha intrapreso nei confronti della Cooperativa Bramasole di Padova».

Detto che la parcella, documentabile, non è nè dei 200.000 euro inizialmente favoleggiati, nè degli 80.000 di cui alle prime accuse scritte del M5S, sulla cifra di 53.000 euro ora concordano anche Lega, M5S e certi colleghi (pluralis modestiae, maiestatis o sempreinvernis, come avrebbe detto il Trota), che scrivono mai alzando il "culo" dalla comoda scrivania para pubblicitaria e arrivano a "copiare" sabato 16 gennaio, senza deontologicamente citare la fonte, la notizia sulle date delle prossime udienze del processo contro Matteo Marzotto da noi cercata, trovata presso il pm interessato del Tribunale di Milano e pubblicata in esclusiva il 15 gennaio...

Tale accutezza nel (non) citare e nel (non?) verificare le fonti (scivolate, intanto, per i dati numerici dalle chiacchiere tutte vicentine dei 200.000 euro ai ritrattati 80.000 per assestarsi a 53.000 euro ci ha incuriositi.

Non ci incuriosiva l'argomento dell'ammontare della parcella da 53.000 euro prima, quando già si attizzava la brace per cuocere il caso (?) e abbiamo intervistato di persona, alzando il nostro pesante lato B per vedere anche i documenti, il presidente Lucio Turra su fidejussione escutibile a favore dell'Ipab e a carico della cooperativa padovana ma bloccata da un giudice per prudenza (con quella escussione la coop del silenzioso presidente Lando molto probabilmente salterà con una serie di effetti a catena di fatto preoccupanti), decreti ingiuntivi incrociati e stipendi non pagati a 64 lavoratrici ex Bramasole.

La parcella, quella vera, se i documenti da noi visti sono...veri), e non quella agitata senza riscontri, non ci sorprendeva conoscendo, di persona, purtroppo, i costi dei legali e vista la complessità tecnica e anche economica del caso: importo dell'asta aggiudicata e contestata di 6.472.099,20 euro in sei anni; importo della fidejussione da incassare (richiesta dal commissario precedente non obbligatoriamente bancaria, la più affidabile e che per essere emessa richiede valutazioni molto stringenti della solvibilità del garantito, ma solo assicurativa, più costosa come tassi ma non troppo difficile da ottenere) e pari a 533.624,58 euro (l'8.2% dell'importo d'asta); l'importo dei danni richiesti da Ipab a Bramasole tramite il legale e superiore ai 3.000.000 di euro; il sequestro cautelativo chiesto dal presidente Lando per 170.000 euro all'ente vicentino per le tre mensilità non pagate, doverosamente, da quest'ultimo in presenza di una richiesta di danni che supera di gran lunga l'importo non saldato; l'atto di sequesto chiesto a sua volta tramite Moscatelli a carico di Bramasole, per tutelare, obbligatoriamente, l'ente pubblico da un possibile default della cooperativa...

Non ci pareva, quindi, che 53.000 euro per questo lavoro professionale, che fosse affidato a un legale dell'ex studio Zanettin, di centro destra, o, magari, dello studio di suo suocero Coppi, che tutti dicono di centro sinistra ma che ha salvato dal peggio, in Tribunale, Berlusca, fossero così tanti da scatenare un caso visto anche che chi ora vuole le dimissioni di Cristofari riconosce le qualità professionali di Moscatelli.

Qual'è la colpa allora di Giovanni Cristofari, grazie alla testimonianza di quel "grande" commissario che ha scelto Bramasole?

Che avrebbe detto che «il Cda non conosceva Moscatelli e, quindi, non è stato proposto nè da Turra,  nè da me...».

Ergo, ecco la tesi leghista-pentastellata-copionista, lo ha proposto Zantedeschi, che ha negato e, quindi, ipso facto Cristofari è bugiardo e deve dimettersi.

Ora Zantedeschi, a cui pure avevamo segnalato la pericolosità della prevedibile assegnazione dell'appalto già a giugno 2014, per il ribasso eccessivo (trasformatosi subito in un taglio del personale da 80 a 64 operatrici e poi nell'inadeguatezza lamentata dei servizi resi e culminata nel caso dei vermi con tutto quello che ne è seguito, «ha di sicuro detto il vero - ci dice un Cristofari moto amareggiato dalla montatura a suo dire del caso - quando ha negato di aver assegnato l'incarico all'avvocato Moscatelli. D'altronde come avrebbe poturo assegnargli la vertenza in sua assenza visto che è appena scoppiata? E io come avrei poturo dire, quindi, che l'incarico fosse stato conferito da Zantedeschi, a meno di non essere così fuori di testa almeno come chi ha travisato, a questo punto penso in mala fede, le mie dichiarazioni comunque "incredibili" di per se stesse. Io ho solo detto a chi me lo chiedeva, cercando di pompare scorrettamente sulla parcella insesistente da 200.000 euro, che mai avrei suggerito un mio conoscente e che, quindi, ero sicuro che il suo nome non fosse venuto dal Cda, incluso l'avvocato Fabio Mantovani, che da presidente dell'Ordine a Vicenza si è limitato solo a dire di conoscerne l'attività quando chi ne aveva il compito, cioè il direttore generale dell'Ipab, Paolo Rossi, dopo la sua ricerca del legale più adatto per l'incarico complesso (e ceh a suo dire aveva già ben patrocinato un caso analogo), ha proposto la Cda 'avvocato Moscatelli. Dire, come io ho detto, che non l'abbia proposto l'attuale Cda, se non si vuole artatamene dire il falso, non può voler dire che l'abbia fatto Zantedeschi, prevedendo il... futuro, ma solo che la propsota tecnicamente nasce da chi doveva formularla: il direttore generale»

Ora se tanto mi dà tanto (da 200.000 euro della parcella che ha sconvolto una "parte", in senso tecnico?, dei vicentini si è scesi a quella «reale di 53.000 euro, questa, sì, trattata anche da me - aggiunge Cristofari - per far diminuire una richiesta che in base alle cifre in ballo e alle quattro diverse "partite" legali in corso poteva essere ben maggiore per le asfittiche casse dell'Ipab») e se la verità della parcella scende a un quarto dell'accusa, e ben al di sotto delle tariffe dell'Ordine degli avvocati, la freccia lanciata contro Cristofari può veramente apparire «avvelenata», come lui accusa.

Concludendo che «non ho più voluto parlare con chi, un suo ex collaboratore, mi ha ha intervistato ma poi ha lasciato ad altri il compito di scrivere falsità visto che era saltato lo scoop, su cui stava lavorando, quello dei... 200.000 euro e visto che, ne sono convinto, non poteva non aver capito bene quello che ho detto. Ha riferito, qualcun altro ha voluto capire quello che voleva e...».

Stasera (anzi stanotte) siamo contenti almeno di due cose: aver dato la parola a quel povero cane che è "il colpevole mediatico di turno" e avervi fatto capire come un caso si può costruire cucinando una bella polpetta avvelanata...».

E, nonostante la stanchezza dell'ora tarda, siamo anche contenti di aver finito tardi di scrivere, così da non rendere subito possibili nuovi copia e incolla (a VicenzaPiù, oltre ad alzare spesso il culo facciamo anche tardi, spesso, per i lettori).

Noi non possediamo, forse anche in questo caso, la "verità" assoluta (ben vengano contro deduzioni purchè documentate), ma almeno la cerchiamo.

Da soli se possiamo, per sentirci più indipendenti, o citando umilmente chi ha lavorato per ricostruirla, sia che decidiamo di condividerla sia che ci appaia da contestare.

Vero colleghi, sempreinvernis?