Crimì: nuove regole per appalti pubblici. E il Comune... ci concede intervista su quelli locali
Giovedi 9 Ottobre 2014 alle 23:31 | 0 commenti
Il Deputato vicentino del PD Filippo Crimì ci scrive come premessa alla sua nota in cui annuncia di aver «interrogato il Governo circa la modifica dei regolamenti in materia di trasparenza degli appalti pubblici» di aver chiesto al ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e al ministro per le Infrastrutture e i trasporti il loro intervento per migliorare l'attuale codice dei contratti pubblici al fine di garantire legalità , trasparenza, equità , velocità e qualità nelle realizzazioni di opere pubbliche.
Il primo pensiero che ci è maliziosamente venuto in mente leggendo la premessa, più che condivisibile è che sia stato proprio Crimì ad aver parlato con lo staff comunale, che oggi, forse anche per il nostro sollecito "legale", ci ha finalmente concesso di intervistare senza domande (pre)scritte l'Assessore competente Michela Cavalieri e Alessandra Pretto, responsabile del settore, sulle «modalità tecnico-operative dell'indizione e assegnazione di appalti, senza riferimento alcuno a casi specifici di partecipanti o assegnatari di gare e prendendo ad esempio l'ultimo bando, quello del 18 settembre a gara europea per le pulizie».
Una volta tanto il vecchio, senatore, e il nuovo, deputato, si incontrano positivamente.
Grazie allora alla Cavalieri, grazie alla Pretto, al nostro legale, il senatore ex Lega Nord Renato Ellero, e grazie alla sopravvenuta sensibilità del portavoce del sindaco, ma grazie soprattutto... al deputato del PD Filippo Crimì: W la trasparenza, W la sua interrogazione, che di seguito pubblichiamo, condividendone lo spirito e molte considerazioni, meno il passaggio finale, da rivedere, sull'assegnazione per sorteggio.
Il direttore
Il Deputato vicentino del PD Filippo Crimì interroga il Governo circa la modifica dei regolamenti in materia di appalti pubblici.
"La normativa in materia di appalti pubblici è farraginosa, non garantisce attraverso il ribasso delle offerte la trasparenza, l'equità e la qualità delle opere da eseguire, inoltre accolla all'Ente appaltante una enorme mole di controlli e verifiche. Sono tutti problemi che possono aprire la strada alla corruzione." - a dirlo è il deputato PD Filippo Crimì a margine dell'interrogazione presentata al Ministro per la Pubblica Amministrazione e al Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti."Ritengo si debba intervenire principalmente su due aspetti. Il primo riguarda una diversa modalità di attestazione dei requisiti delle imprese. L'attestazione di oggi è incompleta, obbliga l'Ente a controllare tutto dell'impresa, e non garantisce la completa affidabilità della stessa dal punto di vista produttivo, organizzativo e amministrativo. Nel documento presentato propongo di modificare la funzione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per far sì che sia adibita al controllo delle imprese, alla verifica dei requisiti e al loro raggruppamento in elenchi. Si sarà così sicuri della bontà degli elenchi delle imprese e quindi dell'attestazione dei requisiti." - continua Crimì - "Altro punto riguarda il ribasso d'asta. Gli sconti attualmente effettuati dalle imprese sono altissimi, non danno sicurezza sul fatto che l'impresa riesca a lavorare bene e si corre il rischio che quanto risparmiato dalle scontistiche debba poi essere investito in contenziosi e varianti in corso d'opera. Il ribasso d'asta andrebbe eliminato. I prezzi del bando di gara dovrebbero essere considerati i migliori che l'Ente propone e le imprese che intendono partecipare dovrebbero accettare il progetto e i prezzi stabiliti dal bando. La scelta dell'impresa inoltre, alla luce dell'attestazione veritiera, potrebbe seguire da una graduatoria formata con sorteggio pubblico." - conclude Crimì - "Troppo spesso vengono alla luce situazioni di cattiva gestione dell'appalto pubblico, pensiamo al caso expo 2015 o rimanendo in Veneto allo scandalo sul Mose; un rapido intervento è d'obbligo."
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