Corso Fogazzaro "pedonalizzato": Parolin d'accordo con ... Variati
Giovedi 1 Agosto 2013 alle 00:55 | 1 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo
Corso Fogazzaro, inizia all'incrocio con Corso Palladio e dopo 650 metri, termina davanti alla sede della Biblioteca La Vigna. Il lavoro di pavimentazione è finito, come la facciata della casa natale dello scrittore vicentino. I costi dell'opera sono stati notevoli, come pure i ritrovamenti archeologici di acquedotto e scheletro.
 Il risultato è un luogo più significativo e suggestivo da percorrere a piedi, ecco perchè sono d'accordo con il Sindaco Variati che intende prolungare nel tempo la pedonalizzazione, anche se i commercianti non sono tutti favorevoli. Io credo che la città tutta debba godere di un così bel lavoro, i soldi spesi, più di 1 milione di euro, sono pubblici e a mio giudizio non possiamo rovinare tutto con il passaggio di auto e camioncini. La zona commerciale ha ottenuto un ampio parcheggio, guarda caso denominato Fogazzaro, i commercianti dovrebbero essere contenti invece, vogliono tornare indietro chiedendo il transito delle auto che, secondo loro farebbero aumentare le vendite, niente di più errato! Già adesso le auto in sosta sono troppe (quasi tutte di proprietà dei commercianti), deturpano la visione e il pavimento.
Il commercio in genere, invece di lacrimare sempre e dare la colpa al governo ladro, programmi qualche attività o degli eventi, sviluppi le attività commerciali esistenti in loco allargandole con nuove merceologie di richiamo giornaliero e la creazione di un mercato settimanale con 6/7 bancarelle di vario genere. Ma gli imprenditori non amano suggerimenti, preferiscono avere tre bar Fogazzaro in pochi metri. Ho suggerito anche alcune iniziative a costi limitati, con partecipazione delle scuole superiori, torneo di dama o scacchi, melone e prosciutto, gara di briscola, qualche gioco per bambini, ma nulla di fatto. Tutti siamo colpiti dalla crisi, in particolare i pensionati, ma come diceva mia nonna, commerciante "chi arte no xa far, botega xera".
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