Fiom Cgil Vicenza: errore contratto separato Fim Cisl, Uilm Uil - Unionmeccanica Api
Venerdi 23 Dicembre 2011 alle 19:13 | 0 commenti
Maurizio Ferron, Fiom Cgil Vicenza - Come Fiom Cgil di Vicenza riteniamo un grave errore che si sia voluto replicare anche a Vicenza una rottura e una divisione sindacale (purtroppo già sperimentate a livello nazionale) con la firma di un accordo separato territoriale tra FIM, UILM e UNIONMECCANICA (Qui la foto della conferenza stampa odierna). Riteniamo che un simile atto non sia utile né ai lavoratori né alle imprese, proprio in un momento in cui la crisi, non solo non accenna a diminuire, ma anzi rischia di scaricarsi ancora più pesantemente sui lavoratori e sulle Piccole e Medie imprese nel 2012.
Un situazione che a maggior ragione richiederebbe la massima coesione per individuare risposte adeguate e condivise.
La Fiom Cgil di Vicenza per arrivare a un accordo territoriale che potesse portare benefici anche ai lavoratori delle PMI in cui non c'è la contrattazione aziendale.
La Fiom ha eleborato, con Fim e Uilm la piattaforma e ha partecipato fin dall'inizio alla trattativa, ribadendo la piena disponibilità al confronto su tutti i temi che riguardano, non questioni ideologiche, ma la concreta situazione delle PMI del territorio e le condizioni di competitività , oltre ovviamente ai temi del lavoro e delle condizioni, anche economiche, dei lavoratori.
Temi che, affrontati correttamente nel rispetto delle norme contrattuali, possano appunto permettere alle imprese di fare un salto di qualità e meglio difendere così il lavoro e l'occupazione.
Spiace constatare che, con improvvisa accelerazione, si sia preferito scegliere una scorciatoia e cioè che tutto l'accordo sia centrato, in pratica, su un aumento del tetto delle ore di straordinario a disposizione dell'impresa e sulla possibilità per la stessa di attivare, previa semplice comunicazione, regimi di orario flessibile che i lavoratori devono svolgere senza discussione o confronto; in deroga al contratto nazionale.
Ma come? Difronte al fatto che in provincia di Vicenza abbiamo avuto negli ultimi tre anni, compreso l'attuale, una media di oltre 6.500 lavoratori licenziati, più 2.320 lavoratori coinvolti nelle sole nuove procedure di crisi aperte nei primi 10 mesi del 2011 e quasi 15.000.000 ore di cassa integrazione nello stesso periodo, la soluzione è un aumento delle ore di straordinario e la gestione unilaterale della flessibilità ?
Significa ridurre ancora l'occupazione e far lavorare di più chi resta, ma significa anche non affrontare le vere sfide poste dalla crisi, pensando che basti scaricare il tutto sulla prestazione di lavoro. Ancora una volta si sceglie la 'via bassa' alla competitività .
Abbiamo più volte ribadito la nostra piena disponibilità a definire strumenti e procedure certe e rapide anche per la gestione degli orari che permettano alle singole aziende di far fronte a momenti variabili di calo o picco produttivo, il tutto però con il coinvolgimento dei lavoratori e sulla base delle reali esigenze della singola impresa; non 'a prescindere'!.
I veri limiti allo sviluppo e alla competitività delle piccole e medie imprese sono casomai la scarsa dimensione, i ridotti investimenti, la scarsa capacità di unirsi in reti e pesare maggiormente sul mercato, l'esigenza di aumentare le competenze e le professionalità e il salario dei lavoratori, la necessità di innovare prodotto e processi ecc.
Ed è su questi aspetti che tutti dovremmo misurarci e impegnarci a individuare soluzioni; non su facili scorciatore, per il bene delle imprese e delle lavoratrici e lavoratori vicentini.
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