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Confindustria Vicenza e il suo GdV muti con i lettori sul licenziamento di Ario Gervasutti: li informiamo noi, come per BPVi. Al giornale arriva Luca Ancetti e a Tva Domenico Basso?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 11 Settembre 2016 alle 00:20 | 0 commenti

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A quasi una settimana dal "licenziamento in tronco" di Ario Gervasutti, il direttore che da sei anni lo gestiva, la proprietà de Il Giornale di Vicenza (l'Athesis controllata, come abbiamo rivelato. da una fitta ragnatela di società con un multilpo consistente di membri dei relativi Cda e che affida al socio di riferimento locale, Confindustria Vicenza, la gestione del quotidiano di Via Fermi) non ha ancora avuto il buon gusto di informare compiutamente sul fatto avvenuto il 5 settembre e comunicato solo con due fredde righe ufficiali il 7 i suoi lettori, a cui dovrebbe almeno un po' di trasparenza, dopo il buio con cui ha coperto di anno in anno tante storie scomode, una su tutte e per tanti anni il flop annunciato (vedi il nostro "Vicenza. La città sbancata") della Banca Popolare di Vicenza da cui non ha difeso migliaia di suoi lettori con un'informazione appena più "equidistante".

Dopo la nostra intervista esclusiva del 7 settembre all'ex direttore Gervasutti,  di cui non abbiamo quasi mai condiviso la linea editoriale ma che avevamo il dovere professionale di rispettare e di sentire di persona, e dopo il primo relativo resoconto pubblicato l'8 all'alba ("Il licenziamento di Ario Gervasutti: la storia vera che iniziamo a raccontarvi è il segno del degrado vero di Vicenza, quello dei vertici") proviamo, visto che nessuno ne parla, a raccontare non solo ai nostri lettori ma anche a molti di quelli del GdV, che pressantemente ce lo chiedono, qualche altro dettaglio della vicenda dopo averlo verificato all'interno della redazione del GdV a cui l'ex direttore ci aveva detto di aver raccontato tutto, per filo e per segno.

Ricordiamo, intanto, che ai margini di una lunga e generale chiacchierata, iniziata chiedendogli, ovviamente, cosa fosse avvenuto per interrompere un rapporto che non era (sembrava) minacciato, Ario Gervasutti il 7 settembre ci aveva detto, di virgolettabile, solo questo: «ciò che è avvenuto è sotto gli occhi di tutti, ed è sconcertante nel merito e nel metodo. Ciascuno è libero di agire come crede in base alle proprie qualità. Sono fiero dei risultati ottenuti in questi sei anni, il resto sono chiacchiere e miserie che non mi interessano».

Allora (dopo aver visto in sequenza il Vicenza Calcio raccogliere il primo punto del campionato col Bari, la stellare Juventus prendersi gioco del Sassuolo e il Napoli fare tripletta a Palermo) cosa sia avvenuto "fisicamente" il 5 settembre siamo in grado di ricostruirlo stasera dopo aver anticipato l'8 mattinissima che la "scena del delitto" (il bye bye) era stata montata non a Verona, come qualcuno aveva provato a "indovinare" ma a Palazzo Bonin Longare "dove oltre a Vescovi e all'amministratore delegato di Athesis, Alessandro Zelger, c'era un altro personaggio chiave: Alberto Luca, tesoriere con la delega alle società partecipate...".

Ebbene, ci dice più di uno tra quelli che hanno ascoltato in redazione lo sfogo di Ario subito dopo aver lasciato quella scena, «l'ormai ex direttore, a fine ferie per tutti, aveva inviato mercoledì 31 agosto un sms al neo presidente, Luciano Vescovi: "bentornato dalle ferie". Subito dopo la gentilissima risposta del successore designato da Giuseppe Zigliotto & c. i due si erano scambiati i saluti e, per un primo check sull'operatività già ripresa, si erano dati un appuntamento per un saluto "fisico", Gervasutti pensava "a due", a piazza Castello per lunedì 5 alle 11 di mattina...».

E allora cosa succede dalle 11 di mattina visto l'esito finale dell'addio irreversibile?

«Il direttore - continuano le nostre fonti confermando lo spirito della dichiarazione ufficiale di Ario Gervasutti e la nsotraa nticipazione - ha trovato insieme a Luciano Vescovi anche Alessandro Zelger e Alberto Luca e ha fatto una battuta meravigliata sul non previsto incontro "collegiale" A quel punto il presidente di Confindustria Vicenza, ci ha detto il direttore, ha intonato un peana di 5 minuti sull'ottimo lavoro da ui fatto in sei anni...».

Possibile visto cosa è successo dopo quei 5 minuti? Ma cosa, quindi, è successo?

«Luciano Vescovi ha concluso il peana - e qui termina la parte del racconto di cui riferiamo stasera  - e ha detto a Gervasutti mentre Zelger e Luca annuivano: "Ario, meglio di così non si può fare per cui è meglio dare un segno di discontinuità e cambiare. Perciò ti chiediamo di risolvere consensuamente il contratto..."».

Incredibile?

Eppure è andata così, per lo meno per la parte nota e raccontata ai suoi 36 giornalsiti e 80 collaboratori esterni dall'ormai ex direttore visto che Vescovi non solo non parla con noi, emulando anche in questo il suo mentore Zigliotto, ma, peggio, non dice nulla al lettore che ogni mattina paga per leggere il suo giornale (suo di Vescovi o suo del lettore?).

Proseguiremo, però, domani nel "racconto" non per stanchezza (ci piace solitamente scrivere di notte, anche in ore più tarde, e dobbiamo anche farlo in notturna per i tanti, diversi impegni diurni e serali) ma perchè non vorremmo che l'invece insolita overdose calcistica ci annebbiasse la mente nel ricordare quello che ci hanno raccontato (fatti, analisi e ipotesi) perchè non abbiamo ancora smaltito la gioia per le nostre due squadre (totale per il forte Napoli, parziale per il Lane che fa quel che può) e la... rabbia (sportiva) per la strapotenza della Juve.

E gioia e rabbia non ci fanno neanche ben valutare le prime, consistenti, voci sul successore al GdV di Ario Gervasutti, dopo che terminerà l'interim di Marino Smiderle.

Il candidato di maggior fede confindustriale, tutto fatto in casa e, in parte, low cost, sarebbe Luca Ancetti, il direttore di Tva di lungo corso che anche l'8 settembre ha incontrato il presidente Vescovi, mentre il suo ruolo in Tv verrebbe assunto da Domenico Basso che oggi ha lasciato, salutando i suoi ascoltatori e non rimanendo muto, Antenna 3 (fa parte del consorzio di Tva) e che, secondo quanto riportato da Il Corriere del Veneto, "già lunedì sarà impegnato altrove"...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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