Comitato Vicentino Handicap: tagli al sociale della Regione Veneto, ricadute sulle famiglie
Domenica 6 Febbraio 2011 alle 22:58 | 1 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin (nella foto), presidente dell'Associazione Amici Viale Trento, e pubblichiamo.
Gentile direttore, allego il documento che riguarda un dibattito pubblico che avverrà lunedì 7 febbraio p.v. sulle politiche sociali al quale hanno aderito le Associazioni in elenco. Io parteciperò al convegno come Presidente dell'Associazione Amici Viale Trento.
Di seguito il testo.
Lunedì 07 febbraio 2011 dalle ore 09:45 alle ore 11:45 presso il salone delle conferenze della circoscrizione 3 Viale della Pace, 89 Vicenza il Comitato Vicentino Handicap, con A.I.A.S. , A.N.F.F.A.S. Onlus Vicenza - Fondazione Ferruccio Poli , Autismo Triveneto Onlus Vicenza, Associazione H81 Insieme Onlus Vicenza - Associazione Nuovo Ponte Vicenza, Associazione Primavera '85 Vicenza - U.I.C. sezione di Vicenza invita la cittadinanza all'incontro pubblico per discutere delle gravi ricadute sulle famiglie dei tagli al sociale previsti nel bilancio 2011 Regione Veneto
La Regione Veneto ha presentato alle commissioni il Bilancio preventivo per l'anno 2011.
Per stessa ammissione del Governatore Luca Zaia, anche sui capitoli di spesa sociale che fino ad oggi non avevano subito flessioni, ci saranno tagli dolorosissimi che ricadranno anche sui servizi ritenuti necessari, nell'ordine del 25/30 per cento. Il taglio alle Politiche Sociali si aggira sui 58 milioni di euro, che corrisponde al 7% in meno di quanto erogato nel 2010. Con tagli di tale portata si mettono a rischio tutta una serie di servizi alla persona conquistati con anni di civili battaglie e di concertazione tra le Associazioni delle famiglie e le Istituzioni. Le famiglie delle persone diversamente abili sono particolarmente orgogliose di aver contribuito, dagli anni 70 in poi, a conquistare pari dignità e cittadinanza attiva con la deistituzionalizzazione, l'integrazione scolastica, l'inserimento lavorativo. Come affermato dal Presidente della Conferenza regionale permanente (GdV del 07/01/2011), l'azzeramento o la riduzione del fondo sociale costringerebbe i Comuni, per far fronte alla spesa sociale, ad un incremento dei fondi per i Ceod, l'assistenza scolastica, l'assistenza e i servizi domiciliari, i servizi residenziali, cosa del tutto improbabile visti i tagli al bilancio che a loro volta hanno dovuto operare quest'ultimi a causa dei minori trasferimenti da parte dello Stato.
Già nel 2010 parecchi cittadini diversamente abili residenti nel territorio dell'Ulss 6, sono rimasti nelle liste di attesa della rete dei servizi ( Centri Diurni, residenziali, assistenza domiciliare, ecc...) o solo parzialmente hanno ottenuto risposta alle loro necessità , gravando economicamente, psicologicamente, fisicamente e moralmente sulle famiglie di appartenenza e, nel caso di genitori anziani già stremati da lunghi anni di sofferenze, in modo drammatico.
Già nei primi giorni di gennaio si sono riscontrati numerosi casi di mancato rinnovo di ricoveri temporanei (o così detti programmati) nelle comunità alloggio per brevi periodi (anche un fine settimana) che avevano come obbiettivo oltre al sollievo per la famiglia, quello di ritardare il più possibile il ricovero definitivo in una struttura residenziale. Risultano anche cancellate le risorse destinate ai progetti di vita indipendente, progetti che tante aspettative avevano suscitato con l'uscita dalla famiglia di persone con un discreto grado di autonomia onde evitare un ricovero altamente negativo in strutture residenziali.
Quale unica soluzione alla scarsità di risorse più volte è stata prospettata l'intenzione di far pagare parte dei servizi agli stessi fruitori, tant'è che la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 6 di Vicenza ha predisposto da tempo una specifica richiesta di modifica della normativa vigente.
A fronte di tale richiesta il Comi.Vi.H., assieme ad altre Associazioni che operano nel settore della disabilità , chiede da circa un anno l'apertura di un tavolo ove rappresentanti delle associazioni e istituzioni possano confrontarsi e cercare assieme soluzioni per garantire la quantità e la molteplicità dei servizi necessari a chi vive situazioni di disagio legate alla disabilità . Malgrado la manifestata disponibilità , ad oggi, si è ancora in attesa di risposte concrete. A fronte di una crisi economica disastrosa le Istituzioni scelgono la via più facile, facendo ricadere la loro incapacità di amministrare su chi è già gravato da situazioni difficili e mancando clamorosamente il vero obiettivo che è il taglio degli sprechi.
LE ASSOCIAZIONI DEI FAMIGLIARI ADERENTI AL COMI.VI.H.
forti dei diritti sanciti dalla COSTITUZIONE ITALIANA
dichiarano di volersi attivare con ogni mezzo lecito affinché vengano mantenuti e garantiti i servizi indispensabili alla crescita fisica, psichica e sociale delle persone diversamente abili dichiarano la propria
INDISPONIBILITA'
alla ventilata partecipazione economica.
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Ciao da Severino Lovato da Marano Vicentino.