Ciambetti: la chiama spending review chi non conosce sacrificio, fatica, risparmio
Domenica 6 Maggio 2012 alle 00:02 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore regionale, e pubblichiamo.
"Imu decisa dai Comuni a partire dal 2013? E' come dire ai sindaci di indossare i panni oggi degli sceriffi di Nottingham e fare i gabellieri per conto dello stato assicurandoli che dal futuro le cose cambieranno. Un po' come si fa con i bambini, illudendoli: ma possiamo fidarci della parola di questo governo, possiamo fidarci di questo stato?"
L'assessore regionale agli Enti locali e al Bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti , invita alla prudenza nel valutare "le ultime indiscrezioni che arrivano da Roma - ha detto Ciambetti - Da Roma non mi fido nemmeno con delle garanzie scritte: solo i fatti parlano. Fatti e non parole, fatti e non propaganda o manipolazione delle notizie. La tensione sociale in Italia c'è ed è pronta ad esplodere anche se i grandi mass media nazionali lo tacciono. Le proteste anti-tasse sono destinate a salire e lo vedremo quando si passerà dal parlare dell'Imu a pagare l'Imu : infatti, se da una parte la lotta all'evasione fiscale è più che sacrosanta e giusta, dall'altra parte lo stato non può di certo chiedere ai cittadini di pagare tasse per corrispettivi che non esistono: ci fanno pagare il Tavernello come se fosse un Amarone di Quintarelli. La politica Monti si basa su due pilastri: tasse e tagli alla spesa di Comuni e Regioni, cioè delle Istituzioni più vicine ai cittadini. Non nego che la capacità di Monti -ha continuato Ciambetti - sia una straordinaria capacità di manipolare le informazioni: le operazioni spettacolari anti-evasioni, la criminalizzazione di interi comparti, da ultimo la demagogica iniziativa telematica sulla spending review. Sapete perché la chiamano spending review? Perché nel linguaggio della burocrazia statale e dei boiardi di stato non esistono parale come sacrificio e fatica. E' chiaro che chi invece sa bene cosa siano i sacrifici, cosa sia la fatica, davanti agli atteggiamenti vessatori e iniqui dello stato si ribella perché vede concretamente che Monti e Co. non vogliono assolutamente affrontare le loro manchevolezze: lo ha ben scritto Luca Ricolfi, quando dice che se oggi lo stato fosse giusto a un ulteriore risparmio pari a 10 della spesa di Regioni virtuose, come il Veneto o la Lombardia, dovrebbe corrispondere un taglio netto di almeno 65, se non più, di spesa per tutto il Centro-Sud. Dell'inversione di rotta non c'è traccia. Ogni genitore - ha proseguito Ciambetti - sa bene che la migliore lezione si dà ai propri figli attraverso gli esempi e i comportamenti: di questi tempi essere austeri e rigorosi è un dovere innanzitutto morale prima che economico. Che lezione arriva dallo stato che spende e spande, ma continua a prelevare dal portafoglio dei suoi cittadini? Che lezione arriva da uno stato che non ammette dilazioni nei pagamenti delle imposte, ma poi attende anni per restituire il maltolto e magari, come vediamo in queste ore, costruisce un monumento di propaganda davanti ad una operazione normalissima, la restituzione dell'Iva versata in più? Che lezione invece arriva dai troppi in difficoltà , da imprenditori, commercianti, lavoratori messi in ginocchio dallo stato e ai quali le banche non danno più credito? Si tratta delle stesse banche che hanno avuto robustissime iniezioni di fondi pubblici, fondi che non vengono usati per aiutare chi versa in difficoltà , ma servono solo a tenere basso lo spread dei titoli pubblici perché il mercato ha già stabilito il fallimento delle politiche di Monti. Tutti - ha concluso Ciambetti - dobbiamo essere responsabili e solidali davanti ad un momento di difficoltà : a me sembra che quei tutti siano solo i cittadini, il ceto medio, chi lavora. Le banche, ad esempio, non mi pare facciano né sacrifici né svolgano il loro compito sociale. Non poteva essere altrimenti con il governo dei banchieri".
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