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Chimento: 63 lavoratori a casa ma anche gli altri 80 sono sconfitti. Con Cgil e Cisl

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 24 Settembre 2012 alle 23:56 | 0 commenti

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Stamattina l'annuncio dato da Giampaolo Zanni, segretario provinciale Cgil proveniente dalla Fiom, da Maurizzo Ferron, attuale segretario della categoria dei metalmeccanici della Camera Generale del Lavoro, e da alcuni dipendenti in cassa integrazione, ha confermato, intanto, quanto da noi anticipato.

L'azienda orafa che su 143 dipendenti, dopo 3 anni e otto mesi di cassa, tra ordinaria, straordinaria e in deroga, ha deciso di aprire le procedure di mobilità e licenziamento per 63 dipendenti è la Chimento o, più precisamente, la Chimento Gioiellieri, il nuovo nome datole di recente dal suo fondatore Adriano, che speriamo ci dia udienza, per indicare il cambio di rotta dal settore semplicemente orafo a quello di gioielli pezzi unici.

Mentre l'incontro procedeva e, poi, durante l'intervista a Carla Marcheluzzo, che segue l'azienda di Grisignano di Zocco per la Fim Cisl, veniva, però, a galla un problema, terribile, che segna questi anni di crisi: la divisione tra i lavoratori che si sentono fuori dall'azienda, i 50 in cassa senza, di fatto, rotazione (questa è un'accusa della Cgil insieme ad altri rilievi che pubblichiamo di seguito*), e quelli che sperano di rimanerci: in 80 sui 93 che ancora ogni giorno ne varcano i cancelli. Un gesto ripetivo che prima, talvolta, costava fatica, ma che ora è l'obiettivo di tante vite, perchè varcare quei cancelli per ognuno è la vita.

Raccontare e sintetizzare frasi e sensazioni della giornata è limitativo per cui approfittiamo del web per pubblicare i video in cui leggere anche le espressioni e interpretare pure i toni.

Di Giampaolo Zanni («Manca la solidarietà, questa è la cosa più triste» precisa dopo la sua accusa fatta in precedenza di essere rimasto come Cgil «in qualche modo fuori dalle Rsu aziendali pur avendo più di 20 iscritti tra i cassintegrati»: qui il video e qui per iPad), di Maurizio Ferron («Nei primi sei mesi dell'anno sono altri 3.100 i lavoratori che hanno perso il lavoro oltre ai 20.000 che lo cercano dallo scorso anno con problemi per l'economia e per le banche»: qui il video e qui per iPad), della giovane cassintegrata Giulia Giora, «ci sentiamo soli mentre ci guardiamo intorno», del suo collega più anziano Francesco di Fiore, «mio figlio ha dovuto lasciare l'università dopo due anni di studio e io perdo professionalità ogni giorno» (qui il video per entrambi e qui per iPad per entrambi).

E di Carla Marcheluzzo (qui il video e qui la versione per iPad) di cui anticipiamo una sintesi dell'intervento visto che la posizione Cgil è ben rappresentata dal suo documento di seguito, come detto, pubblicato* e poichè, come ha detto oggi lo steso Zanni, rappresenta col suo sindacato la memoria storica dell'azienda.

«Mi fa male - inizia Marcheluzzo - sentire le accuse di mancanza di solidarietà quando siamo stati proprio noi col collega Santino Turra a riuscire, dopo anni di lavoro solitario alla Chimento, a sindacalizzare un'azienda che per mentalità del padrone non lo voleva. Ma, per correttezza,  bisogna anche dire che proprio perchè pensa da vecchio paròn Adriano Chimento ha accettato le nostre pressioni a sfruttare tutte le possibilità offerte dagli ammortizzatori sociali sperando che fosse possibile o trovare nuove occupazioni per i dipendenti o consentirne un rientro in azienda se rimessa in carreggiata. Se le perdite di circa sei milioni negli ultimi tre anni hanno complicato la situazione iniziale, siamo convinti che la crisi sia realmente aziendale, in parte legata alle difficoltà di mercato e in parte dovuta a una gestione che ha pensato che il processo di conversione verso la gioielleria di fascia alta fosse più rapido di quello che si sta verificando: servono tempi più lunghi e investimenti su diverse professionalità. Detto questo è falso pensare a una predeterminazione di chi perderà il lavoro e di chi rimarrà in azienda perchè dal 2 ottobre parleremo delle procedure dei licenziamenti non solo per ridurne il numero ma anche per richiamare la Chimento Gioiellieri al rispetto delle leggi che fissano criteri ben precisi per l'individuazione dei licenziati. Che ci saranno purtroppo, ma che saranno alcuni tra gli attuali cassintegrati e alcuni tra chi oggi lavora. E noi abbiamo iscritti fra gli uni e fra gli altri per cui tuteleremo i lavoratori, senza distinzioni ...».

*Scheda Fiom Cgil ditta Chimento Gioiellieri spa

La ditta CHIMENTO GIOIELLIERI SPA è un'importante industria orafa di Grisignano di Zocco, in provincia di Vicenza, che attualmente impiega 143 persone. La ditta da alcuni anni vive una situazione di crisi dovuta da un lato dalla contrazione degli ordinativi di beni voluttuari e dall'altro dall'aumento consistente del costo dell'oro, materia prima di riferimento. Tutto ciò ha prodotto ovviamente un netto calo del fatturato e conseguentemente risultati negativi di bilancio ed una situazione di tensione finanziaria. Per quanto attiene al personale l'azienda ha affrontato questa situazione di calo degli ordinativi utilizzando, mediamente per circa un terzo dei dipendenti, dapprima la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, poi quella Straordinaria, poi ancora quella Straordinaria in Deroga ed infine nuovamente quella Straordinaria, che terminerà il 20 novembre prossimo. La settimana scorsa abbiamo ricevuto dall'azienda la lettera di comunicazione di avvio della procedura di mobilità. Nella stessa l'azienda, a fronte del perdurare della crisi, ci comunica l'intenzione di voler procedere al licenziamento di 63 dipendenti sui 143 attualmente in forza. Abbiamo convocato questa conferenza stampa perché riteniamo che la decisione aziendale meriti un'adeguata informazione pubblica, per l'importanza dell'azienda e soprattutto per le negative conseguenze che ricadrebbero su un così elevato numero di dipendenti. Come FIOM CGIL di Vicenza vogliamo affermare che: da oltre un anno, da quando cioè un certo numero di dipendenti si è iscritto alla nostra organizzazione e quindi abbiamo partecipato alle trattative ed alle assemblee, abbiamo sollecitato, senza esito, la Direzione aziendale a costruire e presentarci un piano, industriale e commerciale, al fine di reagire a questa situazione non unicamente attraverso la delocalizzazione delle produzioni e/o di certe lavorazioni; da oltre un anno chiediamo, senza essere ascoltati, che l'azienda, nei limiti del possibile, attui una rotazione delle persone collocate in cassa; negli ultimi incontri abbiamo poi chiesto all'azienda, ricevendo risposta negativa, che vista purtroppo la difficoltà in questo contesto di crisi delle persone sospese dal lavoro di trovare nuova occupazione, di richiedere un ulteriore periodo di Cassa Integrazione Straordinaria in Deroga; non è giusto che questa crisi, non certo causata dai lavoratori dipendenti, alla fine ricada addosso a questi ultimi, e che pertanto occorre da parte delle aziende una responsabilità sociale rispetto alle conseguenze delle loro scelte e da parte del Governo precise scelte politiche per difendere e rilanciare il lavoro e per sostenere le persone colpite


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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