Cgil, Cisl e Uil, riunite dal disastro economico, denunciano e propongono
Mercoledi 21 Dicembre 2011 alle 19:02 | 0 commenti
È un resoconto allarmante, anche se atteso, quello emerso oggi nella conferenza congiunta presso la sede Cisl di Vicenza dei segretari generali provinciali Marina Bergamin (qui i suoi dati in video, ndr), Gianfranco Refosco e Riccardo Dal Lago, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil. Riccardo Dal Lago ha confermato che l'annunciata ripresa, prevista per il primo semestre del 2011, non è mai arrivata e che il settore produttivo della provincia veneta è costretto a fare i conti con previsioni non certo rosee per il 2012.
Tutto ciò ricordando l'aumento della disoccupazione che dal 2,7% del 2008 a fine anno che si attesterebbe al 7%.
Sui dati presentati oggi Marina Bergamin osserva che a fronte della riduzione delle 22.900.000 ore di cassa integrazione del 2010 a una cifra inferiore a fine 2011 (il totale a novembre è sotto i 16 milioni) al totale dei licenziamenti dello scorso anno si aggiungono quelli dell'anno in corso (6281 dall'inizio dell'anno) che, purtroppo sono per lo meno in linea con l'anno precedente (6776).
Dopo l'incontro già avuto il 19 scorso con Confindustria sono programmati, ha detto Bergamin, incontri con tutte le associazioni datoriali ma già dal primo incontro in Assindustria è emerso un 2012 incerto. Oltre che sul maggior ricorso a contratti di solidarietà e apprendistato (oggi l'80% delle nuove assunzioni ha caratteristiche di precarietà con la formula dei contratti atipici), piuttosto che alla mobilità , anticamera della cessazione di attività lavorative, il segretario Cgil ha auspicato che si punti su un serio investimento sulla ricerca, che oggi si attesta all1% del Pil nazionale, toppo poco per un attacco incisivo ai mercati internazionali, e, di conseguenza, sullo spostamento nella fascia alta delle tecnologia da parte del settore produttivo, il cui relativo export attuale, che incide per circa il 33% del totale prodotto, è ancora inferiore alla quota veneta del 35%.
Concetto questi ripresi da Gianfranco Refosco, che mette sul tavolo della discussione la necessità di un nuovo contratto unico d'inserimento per l'apprendistato, che dia ai nuovi giovani, la possibilità di lavorare formandosi per arrivare ad un contratto a tempo indeterminato dopo 3/4 anni di apprendistato. Proprio sulle proposte messe in campo, i rappresentati pongono le basi della scommessa, affinché il 2012 sia un anno in cui la crescita possa concretizzarsi. Auspicio che passa attraverso misure ben precise, su cui Confindustria gioca un ruolo fondamentale, dall'accantonamento dei contratti a chiamata alla non discussione dell'articolo 18.
Alla nostra domanda sul futuro del cammino condiviso di Cgil, Cisl e Uil, i tre sindacalisti hanno unanimemente risposto che "la strada intrapresa dopo sei anni di divisione a livello nazionale e non locale è una delle scommesse con cui dovremo misurarci. Auspichiamo il prosieguo di questa collaborazione ma la vaglieremo giorno per giorno, basandola sulle questioni quotidianamente affrontate".
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