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C'è un'Ilva a Vicenza?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 23 Agosto 2012 alle 00:56 | 2 commenti

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«Tutti parlano ora della Ilva di Taranto dopo che per decenni nulla si è fatto per fermare quella bomba ecologica. Ma noi a Vicenza abbiamo due grandi acciaierie, praticamente in zona centrale. E' sicuro che tutti i controlli dovuti siano stati fatti? E' sicuro che sulla pessima qualità dell'aria di Vicenza non ci sia alcuna influenza da parte delle due aziende?».

Quando ci è arrivata da un lettore questa mail appena pubblicata ci siamo rimproverati per non esserci ancora fatta noi stessi questa domanda.

Che giriamo subito e con la dovuta urgenza a tutte le autorità preposte ma anche ai sindacati, che, vicini come sono ai lavoratori, ai luoghi e ai mezzi di produzione dovrebbero conoscere più di tanti il polso la situazione.

Senza allarmismi ma anche evitando colpevoli silenzi che diventano ipocrite e tardive grida di dolore quando si cominciano a contare malati e morti, come per l'amianto alla Marzotto e il cromo esavalente della Tricom.

Perchè se la responsabilità diretta è di chi per puro profitto inquina e uccide ambiente e persone, l'omertà di tutti quelli che "non possono non sapere" è complicità e favoreggiamento.

Leggi tutti gli articoli su: Beltrame, Valbruna, Valbruna, Marzotto, Tricom, Acciaierie, Ilva

Commenti

Luciano Panato
Inviato Giovedi 23 Agosto 2012 alle 14:00

egregio direttore;
L'editoriale di ieri del Corriere del Veneto, a firma dell'ex direttore Sergio Noto, può essere usato assieme a quanto da lei scritto in questo articolo. come base di partenza, senza allarmismie e colpevoli silenzi per iniziare una seria riflessione su ambiente salute e lavoro. se non ora quando? da parte mia aggiungo questo articolo dell'esperto Stefano Saglia che merita di essere letto


http://www.tuttoambiente.it/editoriali/di-stefano-maglia-14/

EDITORIALE
di Stefano Maglia
Ancora sull'ILVA. Uno schieramento di improvvisati esperti a difesa dell'indifendibile, 20/08/2012

Ilva connection.
Uno schieramento di forze mai visto, quasi paragonabile solo allo schieramento di bocconi avvelenati e di fesserie che ci tocca mandar giù in questo afoso mese di agosto, in particolare su input di una serie di ?esperti?.
1. Il Sole 24 ore intervista un ?esperto? per avere un giudizio sull?ordinanza del GIP di Taranto. Uno a caso. L?avvocato difensore di quel delinquente a capo dell?azienda di Casale Monferrato che ha fatto morire di cancro da asbesto centinaia di persone. E? come chiedere al lupo di Cappuccetto rosso se Ezechiele lupo è una persona affidabile. Apperò 1!;
2. Su Repubblica del 17 agosto sono pubblicate le foto che ritraggono l??esperto? perito nominato dalla Procura mentre prende le tangenti dal responsabile ?relazioni esterne? (fantastico!) dell?ILVA. Apperò 2!;
3. Il Ministro Clini, ovvero quello ?esperto? nell?attuale Governo ci fa sapere che si farà una nuova AIA basata sulle migliori tecnologie (veramente si dovrebbe parlare di ?tecniche?) disponibili. E fino a ora su cosa si basava? Boh? Apperò 3!;
4. Il precedente ?esperto? ministro dell?ambiente rassicura di aver fatto tutto il possibile quando guidava il suo dicastero, per esempio nominando a capo della Commissione ministeriale che doveva occuparsi dell?ILVA un vero ?esperto?, sì, ma di trent?anni, ed esperto in ravaneti stradali!. Apperò 4!;
5. Delle irresponsabili sciocchezze sparate da politici (di ogni colore) e sindacati faccio persino fatica a parlarne dal disgusto che provo. Solo qualche ?assaggino?. Gli operai muoiono? L?ambiente pure? I bambini si ammalano? Sentite qualche proposta. Segretario generale UIL: ?è indispensabile una specifica legislazione che limiti la discrezionalità del GIP?. Quello della Fiom: ?Non bisogna cadere nel fondamentalismo ecologico?Tuttalpiù si ?possono? (SIC!) prevedere investimenti dell?ILVA?. On. Saglia: ?l?attuale assetto dello stabilimento non arreca danni alla salute. Non spetta ad un giudice stabilire se si può fare acciaio?. Per non parlare dell?allucinante ipotesi di ricorso alla Consulta. Apperò 5!.
Chi mi conosce sa che non sono uno facilmente incline alle mitologie, tanto meno a quella relativa alla santificazione della magistratura. Ho conosciuto e conosco magistrati onesti e disonesti, competenti e somari, seri e palloni gonfiati, un po? come accade in tutte le categorie professionali, ma lasciare sola ed isolata la Dott. ssa Todisco (il GIP) in balia di questi irresponsabili ?esperti? (e non) è altrettanto da irresponsabili. Io ho tra le mani solo l?ordinanza del 10 agosto, dalla quale non traspaiono i capi di imputazione. Quelli riportati dai giornali sono inattendibili in quanto sostanzialmente inesistenti (cos?è il reato di ?inquinamento doloso?? E anche il ?disastro ambientale? non è un reato proprio?), mentre non ho mai letto di immissioni, getto pericoloso di cose, di 231 ambiente, ecc?
Non voglio e non posso addentrarmi nelle considerazioni tecniche sottese ai provvedimenti di sequestro e fermo degli impianti (a caldo), ma è opportuno ribadire con forza che un punto di equilibrio tra lavoro-sicurezza-ambiente si deve trovare partendo da un banale punto di partenza: il rispetto delle norme, e non fare come si è fatto sino ad ora, adattando a suon di mazzette le autorizzazioni alle emissioni e non il contrario!
Non so se la Dott.ssa Todisco sia tra i numerosi lettori di TuttoAmbiente, ma se qualcuno di voi avesse il modo di contattarla glielo dica che sia io che molti altri ?esperti? siamo disponibili (ovviamente gratuitamente) a collaborare con Lei, se lo riterrà utile.
Chiudo con una recente dichiarazione (un filino ?cinica?) del Ministro dell?ambiente: ?in fondo gli eccessi di mortalità (!!!) riguardano gli anni passati?. Apperò!

Stefano Maglia


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lucchiari
Inviato Giovedi 23 Agosto 2012 alle 18:21

l'aria della città di Vicenza è inquinata per il 55% dalle due acciaierie: lo dice un rapporto del Comune 2007, un rapporto che doveva essere di preparazioneper il piano di tutela delal qualità dell'aria di Vicenza. Il Comune il piano non lo ha mai fatto perciò è un Comune fuorilegge ovvero non applica il decreto che impone ai sindaci l'adozione dei piani di azione per rientrare nei parametri a tutela della salute dell'aria e di chi la respira. Fintanto che il sindaco non rispetta la legge non si potrà parlare di tutela della salute pubblica. Tutte le misure previste dal Comune sono inefficai, parziali inutili poichè non sono le azioni del Piano che prevede ben altro.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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