Caso Pronto Soccorso, USB: vigileremo che non ci sia una caccia alle streghe
Venerdi 29 Aprile 2016 alle 20:54 | 0 commenti
Riceviamo da Germano Raniero e Federico Martelletto, USB, e pubblichiamo
Il rilievo mediatico che sta crescendo attorno alla vicenda circa una presunta gara tra alcuni infermieri e medici al Pronto Soccorso di Vicenza merita delle riflessioni. Non siamo in possesso di documentazione che ci aiuti ad esprimere un giudizio fondato, almeno per quanto riguarda la vicenda specifica e dobbiamo far riferimento a quanto riportato nei giornali; conosciamo però l'ambito in cui operiamo come Sindacato.
Ebbene, se si tratta di una gara tra professionisti, che si sfidano in un gioco pericoloso uscendo dalle buone pratiche professionali, utilizzando ignari pazienti in transito e mettendo a repentaglio la loro sicurezza, facendosi beffe delle conseguenze anzi, vantandosi della propria bravura allo scopo di esibizione o di vanto, non resta che condannare i fatti con provvedimenti adeguati, senza giustificazioni o attenuanti. Se invece si tratta di uno scherzo, di un gioco senza conseguenze pratiche, di una bravata, una smargiassata per vantarsi con chiacchere al vento, allora bisogna dare alle cose il peso che hanno e l'indagine interna all'ulss, non trovando riscontri, ha tratto le sue conclusioni archiviando il caso. Piuttosto, il fatto specifico, ci spinge a far presente come proprio al Pronto Soccorso di Vicenza il clima sia pesante da anni, oltre che per i carichi di lavoro, la logistica infelice, la nuova turnistica, anche per la direzione del servizio: più volte i lavoratori si sono lamentati del clima intimidatorio e minaccioso usato dal primario che, come lui dice, non ha paura di nessuno e tantomeno dei sindacati. Ricordiamo che solo qualche anno fa siamo stati costretti a portare la Direzione ULSS in Prefettura perchè il primario aveva aperto sei nuove postazioni in quello che era il rientro di un corridoio, prive dei requisiti di sicurezza e del rispetto della privacy per i pazienti e senza potenziare il personale. Quelle postazioni sono attive e visibili tutt'ora. Ci preme far presente anche come il Presidente Zaia, che su queste vicende si butta a capofitto per esigenze elettorali naturalmente, non si cura per esempio del presidi scadenti che arrivano nei reparti a causa di gare centralizzate al massimo ribasso, o della scarsa attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, o alle difficoltà di reperire il personale necessario a far girare i turni: solo nella nostra ulss il 90% dei profili professionali sono privi di graduatoria interna per cui ci si deve rivolgere ad altre ulss con tutti i disagi, un disastro, uno spreco di soldi e di tempo con ricadute negative sulla funzionalità dei servizi cui si sono resi conto anche i nostri dirigenti. È proprio la sua giunta che ha imposto queste modalità ! Da ultimo una nota critica anche nei confronti dei sindacati che non riescono o non vogliono far rinnovare i contratti di lavoro fermi da anni, che non chiamano più i lavoratori al conflitto per difendere i diritti e le conquiste di anni di lotte. Sindacati che dirottano il malessere e l'attenzione dei lavoratori su pensioni integrative, su assicurazioni professionali, su ricorsi dall'esito incerto, su benefit crescenti legati all'iscrizione. Un sindacato in svendita che alla fine svende anche i lavoratori che conseguenze può avere se non la disaffezione e la perdita di credibilità ? I lavoratori non si sentono più tutelati e non credono più nel significato di partecipazione e di aggregazione, non credono più nel valore di lottare. Quanto successo che sia la conseguenza di questa deriva? Vigileremo che non ci sia una caccia alle streghe, che non si utilizzi il caso per far fuori chi invece diligentemente ha lavorato ma ha allo stesso tempo ha denunciato le lacune presenti in reparto.
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