Caso pagelle, al via i procedimenti disciplinari: è bufera
Venerdi 7 Dicembre 2012 alle 17:57 | 0 commenti
Stamani l'amministrazione comunale di Vicenza ha avviato alcune pratiche disciplinari nei confronti di quei dipendenti comunali che avrebbero avuto accesso alle graduatorie sulla efficienza lavorativa redatte dai dirigenti: un comportamento che secondo la dirigenza violerebbe la privacy.
Ma i lavoratori replicano che non c'erano filtri di sorta sul portale interno all'amministrazione, forse per un errore del programma, e respingono al mittente le accuse. E intanto a palazzo Trissino è bufera perché sarebbero emerse disparità di trattamento da settore a settore che hanno messo in allerta anche i sindacati.
L'antefatto. In primis c'era stata la mossa di Sandro Guaiti, il consigliere di maggioranza in forza al Pd che il 25 novembre aveva redatto una interrogazione in cui poneva dubbi sulla validità del software denominato Skema scelto dall'amministrazione comunale per redigere le graduatorie dei dipendenti municipali e fornito dalla bolognese Ads. Nel frattempo avevano cominciato a diffondersi le voci che nei palazzi comunali molti dipendenti sarebbero entrati in possesso delle graduatorie parziali sulla produttività . Graduatorie elaborate in 30 trentesimi che vedono fioccare i 30 in alcuni settori, a partire dalla polizia municipale per arrivare a voti bassissimi per i dipendenti del settore istruzione o del settore sociale. E più i dati si diffondevano più il malumore si cresceva tra coloro che facendo il paragone tra dipendente e dipendente reputavano di avere subito un torto.
La circolare e Ruggeri. Sicché l'amministrazione reagisce ed in data 21 novembre emana una circolare indirizzata a tutti i dipendenti in cui definisce illegale l'accesso a quel database, spiega che la ditta fornitrice ha provveduto «a correggere» il problema di natura applicativa e ribadisce che sono state intraprese tutte le azioni tese ad identificare i responsabili di eventuali comportamenti non consoni. Il documento è redatto dal direttore del personale Micaela Castagnaro e dal direttore dei servizi informatici, l'ingegnere Marcello Missaggia. Ma il malcontento monta e oggi l'assessore al personale Tommaso Ruggeri è costretto ad intervenire sui media dichiarandosi rammaricato per chi «strumentalizza queste valutazioni» e lamenta la violazione di dati che ritiene riservati (GdV di oggi, pagina 19). Da stamattina però sono cominciati i passi per procedimenti disciplinari. La notizia si è sparsa alla velocità della luce esacerbando ancora gli animi.
La reazione di Cub. Tant'è che il sindacato Cub mette le mani avanti e in una nota al vetriolo indirizzata il 22 novembre a Castagnaro e Missaggia spiega che eventuali responsabilità non sono certo da addebitarsi ai dipendenti ma a quei soggetti che eventualmente non hanno curato la piattaforma elettronica come si sarebbe dovuto. La nota è redatta dal responsabile provinciale Maria Teresa Turetta.
La nota di Ads. Così per giorni a palazzo Trissino si è scatenata una sorta di caccia ad un documento fantasma che conteneva le giustificazioni che Ads aveva dovuto fornire al comune per motivare il buco elettronico che aveva reso possibile l'accesso al data base ritenuto riservato. E quel documento effettivamente è arrivato sul tavolo di Castagnaro e Missaggia. Una lettera datata 29 novembre in cui la stessa Ads ammette che «il controllo esistente falliva nel caso in cui l'utente non abilitato... accedeva alla sezione Storico passando dal modulo di gestione».
Meridio. Frattanto però la polemica infuria. L'elenco delle graduatorie continua a girare tra i dipendenti: Sia con nomi e cognomi sia nella sua versione impersonale. E così il consigliere Gerardo Meridio del Pdl punta l'indice contro la giunta e si domanda: «Poiché la giunta capitanata dal democratico Achille Variati non fa che riempirsi la bocca della parola trasparenza perché non stabilisce che quelle graduatorie siano sempre pubbliche? Che male c'è a fare chiarezza su aspetti che riguardano comunque la collettività ?»
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